Compro Oro al via le sanzioni della Guardia di Finanza

Redazione 06/04/18
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In attesa delle imminenti disposizioni in materia di iscrizione al Registro degli Operatori Compro Oro, nonché in seguito all’aggiornamento delle Faq chiarificatorie del Ministero dell’Economia e delle Finanze riferito all’attribuzione dei poteri di controllo sul commercio degli oggetti preziosi usati, la Guardia di Finanza e le altre amministrazioni interessate hanno avviato le operazioni di controllo sollevando sanzioni circa il corretto assolvimento delle disposizioni antiriciclaggio in capo Operatori in oro (Compro Oro, Gioiellerie, Operatori Professionali in Oro), previste dal Decreto Legislativo n° 92/2017.

A partire da febbraio 2018, in diverse aree del territorio nazionale, il Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, ha dato il via all’attività d’ispezione presso le sedi operative dei soggetti dediti alla compravendita degli oggetti preziosi usati; ciò, in ossequio ai poteri conferiti al medesimo Nucleo di Polizia Valutaria dall’art. 11 del D.lgs n° 92 del 25 maggio 2017, che mirano a contrastare l’eventuale esercizio delle attività di“compro oro” per finalità illecite, quali, ricettazione di merce oggetto di furto, il riciclaggio di denaro di dubbia provenienza, nonché attività di investimento nei c.d. beni rifugio che possono garantire alle organizzazioni criminali una stabilità di volare nel tempo.

Più precisamente, i recenti sopralluoghi espletati dagli ufficiali preposti, sono volti all’analisi della corretta applicazione delle norme antiriciclaggio che vanno dall’osservanza degli obblighi di identificazione della clientela, di redazione e compilazione delle schede numerate di compravendita, di conservazione dei dati, di segnalazione delle operazioni sospette, fino al rispetto del limite all’utilizzo del denaro contante di € 500, che sta causando seri problemi di tenuta del sistema.

Proprio da tali analisi sono sorte le prime anomalie operative che, gioco forza, hanno comportato la rilevazione di sanzioni pecuniarie amministrative (fino a toccare i massimali previsti dall’art. 10 del d.lgs n° 92/2017) in capo ai titolari e/o legali rappresentati delle attività accertate.

Tra i primi a mettere in guardia gli operatori assoggettati a controllo è stata l’Associazione A.N.T.I.C.O. – Associazione Nazionale Tutela Il Comparto Oro, che aveva già annunciato durante gli ultimi convegni svolti a Roma e Milano, con la presenza di ufficiali del corpo di Stato, l’avvio delle operazioni di verifica del rispetto degli obblighi antiriciclaggio da parte dei militari delle fiamme gialle che rappresentano l’organo preposto a tali verifiche.

A tal riguardo, Nunzio Ragno, Presidente di A.N.T.I.C.O., esperto tributario del settore aurifero e formatore antiriciclaggio, spiega che l’Associazione collabora con le Istituzioni primarie del Paese ed è impegnata da tempo nelle attività di formazione degli Operatori Compro Oro e Professionali assoggettati alle disposizioni antiriciclaggio in vigore dallo scorso 4 e 5 luglio 2017 con i decreti n. 90 e 92/2017.

Oltre a quanto detto e ad aver condotto azioni congiunte con l’Organismo degli Agenti e Mediatori – OAM, continua Ragno, la stessa Associazione ha avviato numerose collaborazioni con la Polizia di Stato – Divisione Pas, il Comando Generale, il Nucleo di Polizia Valutaria e i Comandi Provinciali della Guardia di Finanza, attraverso la realizzazione di una fitta campagna convegni che continua su tutto il territorio nazionale; infatti, il prossimo evento si terrà a Genova il 18 Aprile p.v. presso l’hotel Melià.

Tali iniziative, sottolinea il Presidente di A.N.T.I.C.O., sono tese a mettere insieme diverse esperienze raccolte da parte di diversi operatori di settore con la finalità di informare e formare gli stessi circa le nuove disposizioni, entrate in vigore di recente, che avvolgono e impauriscono la categoria degli addetti ai lavori del comparto dell’oro e dei metalli e oggetti preziosi.

Il nostro obiettivo primario, conclude, è quello di attutire quanto più possibile l’impatto delle norme, molto spesso, equivoco e stringente; come il limite al’utilizzo del contante fissato a euro 500 che, prestando il fianco a facili elusioni della norma, viene sanzionato duramente nonostante il ricorso condizionato.

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