Stipendio: nel 2017 addio al pagamento in contanti?

Redazione 20/03/17
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Niente più stipendio in contanti o tramite assegno, ma solo versamento sul conto corrente o pagamento diretto presso l’istituto bancario o postale. È questo quanto proposto dal disegno di legge c1041 sulla retribuzione dei lavoratori dipendenti, attualmente all’esame della commissione lavoro della Camera.

La proposta di legge mira a contrastare i sempre più numerosi ricatti sul lavoro, con aziende che negli ultimi anni spesso obbligano i dipendenti ad accettare una retribuzione più bassa di quella dichiarata sul contratto.

Vediamo allora in cosa consiste il disegno di legge e come potrà intervenire a favore dei lavoratori.

Leggi qui il testo del disegno di legge che mira a eliminare lo stipendio in contanti.

Il disegno di legge che elimina gli stipendi in contanti

Il testo all’esame della Camera rivoluzionerebbe le modalità di pagamento dello stipendio per molti lavoratori dipendenti. L’art. 1 del disegno di legge stabilisce infatti che i datori di lavoro e i committenti dovranno corrispondere la retribuzione ai dipendenti, incluso ogni anticipo, esclusivamente attraverso un istituto bancario o un ufficio postale.

Sparisce, quindi, il pagamento in contanti o tramite assegni direttamente nelle mani del lavoratore. Contanti e assegni saranno utilizzabili solo in caso di coinvolgimento diretto dell’istituto bancario o postale. In tutti gli altri casi, il pagamento dovrà avvenire mediante accredito sul conto corrente.

I ricatti sul lavoro e le false buste paga

Il principale obiettivo del disegno di legge, come accennato, è quello di contrastare il fenomeno dilagante delle false buste paga.

Con la crisi degli ultimi anni, infatti, sono diventati sempre più comuni i casi di ricatto sul lavoro che costringono i dipendenti, dietro la minaccia di licenziamento, a firmare buste paga false a fronte di una effettiva retribuzione più bassa del minimo garantito. Un problema molto grave, che vede i lavoratori inermi e che è reso più complesso dal fatto che il pagamento in contante non è tracciabile.

Ed è proprio per garantire la tracciabilità delle retribuzioni che il disegno di legge prevede la comunicazione obbligatoria delle modalità di pagamento e degli istituti di riferimento.

I nuovi obblighi dei datori di lavoro

Quali sono allora i nuovi obblighi per i datori di lavoro previsti dal disegno di legge?

Oltre al divieto di retribuire il dipendente in contanti, le aziende e i committenti dovranno comunicare al centro per l’impiego competente, al momento dell’assunzione, gli estremi dell’istituto bancario o postale presso cui dovrà essere accreditato lo stipendio. Onde evitare inutili lungaggini burocratiche, sarà possibile fornire i dati necessari nello stesso modulo che i datori di lavoro già inviano per comunicare le nuove assunzioni.

Sarà obbligatorio, inoltre, comunicare tempestivamente alle banche o alle poste anche l’annullamento dell’ordine di pagamento per avvenuto licenziamento o per dimissioni e avvisare il lavoratore in caso di trasferimento dell’ordine di pagamento a un altro istituto bancario o postale.

Quali sono le sanzioni per le aziende?

Il disegno di legge allo studio della Camera prevede, infine, pesanti sanzioni economiche per i datori di lavoro che non seguiranno il regolamento.

In particolare, il datore di lavoro che non proceda al pagamento dello stipendio tramite banca o istituto postale e continui a corrispondere la retribuzione in contanti non tracciabili rischia una multa da 5mila fino a 50mila euro. Chi invece non comunichi al centro per l’impiego gli estremi dell’istituto che effettuerà il pagamento delle retribuzioni sarà soggetto al pagamento di una sanzione di 500 euro e al successivo accertamento della direzione provinciale del lavoro.

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