TARI: ecco il modulo per chiedere l’esenzione o lo sconto

Redazione 14/01/16
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La TARI, la Tassa sui rifiuti, ossia una delle tre componenti della Iuc (l’Imposta Unica Comunale), sostitutiva delle precedenti TARES, TARSU e TIA, che serve a coprire le spese legate al servizio di igiene urbana, in molti casi risulta essere alquanto salata.

Tuttavia esistono precise casistiche in cui è possibile ottenere notevoli sconti, se non addirittura totali esenzioni. Di seguito l’elenco, punto per punto, delle esenzioni e riduzioni previste, oltre alle modalità per richiederle.

TARI: QUANDO NON SI DEVE PAGARE?

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Risultano esclusi dal tributo i locali e le aree inutilizzabili, dal momento che come tali non possono produrre  rifiuti. E’ necessario, però, che l’inutilizzabilità del locale sia oggettivamente accertabile, ad esempio segnalando la mancanza di allacciamento alla rete elettrica, idrica e fognaria, in quanto, contrariamente, un immobile ove siano presenti gli allacciamenti, anche se di fatto inutilizzato, totalmente o per la maggior parte dell’anno, per il Fisco rimane comunque tassabile.

Completamente esclusi dalla TARI, risultano invece i seguenti locali e spazi:

1) locali che non sono suscettibili di produrre rifiuti per via di particolari condizioni;

2) locali e spazi che non sono suscettibili di produrre rifiuti in maniera autonoma (come balconi, terrazze, cantine e sottotetti);

3) locali e aree condominiali, vale a dire le parti del condominio che non vengono fruite in forma esclusiva (come l’androne o le scale);

4) aree pertinenziali scoperte di locali soggetti al tributo o aree accessorie a questi stessi locali (escluse però le aree scoperte operative).

Oltre a queste esenzioni di carattere generale sono inoltre previste specifiche esenzioni, stabilite dai singoli Comuni. Tra queste figurano:

1) i locali e gli spazi in cui vengono prodotti rifiuti speciali, smaltiti dagli stessi proprietari a proprie spese, conformemente alle normative in vigore;

2) le abitazioni in ristrutturazione, per l’arco temporale in cui non risultano abitate o occupate;

3) le abitazioni interamente in ristrutturazione, per arco temporale pari ad almeno 2 mesi;

4) i locali che appartengono a strutture mediche o sanitarie, pubbliche e private;

5) i locali e le aree che sono destinati ad impianti ginnici e sportivi, così come le scuole di danza, limitatamente però agli spazi che risultano adibiti all’esercizio dell’attività sportiva in via esclusiva;

6) le centrali termiche e gli spazi riservati ad impianti e macchinari (come la cabina elettrica oppure il vano ascensore);

7) le aree verdi.

TARI: IN QUALI COMUNI SI PAGA MENO?

Dal momento che in base alla normativa i vari Comuni possono deliberare le quote legate al servizio, c’è la possibilità che intervengano differenze anche molto consistenti, non soltanto sulla base del numero dei componenti del nucleo familiare o del tipo di utenza (domestica e non), ma anche sulla base appunto delle singole delibere delle città.

Resta comunque  il fatto che il tanto acclamato blocco dei tributi locali, inserito nella legge di Stabilità per il 2016, non coinvolga la Tassa sui rifiuti, di conseguenza, nel 2016 possono subentrare ulteriori incrementi.

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Vediamo di seguito quali sono i Comuni italiani in cui la TARI costa meno:

1) Ascoli Piceno: 160 euro in media a famiglia;

2) Belluno: 161 euro;

3) Isernia: 161 euro;

4) Novara: 167 euro;

5) Vibo Valentia: 167 euro.

TARI: IN QUALI COMUNI SI PAGA DI PIU’?

Ecco, invece, i Comuni dove attualmente la TARI risulta più cara:

1) Cagliari: 450 euro in media a famiglia;

2)  Napoli: 436 euro;

3) Reggio Calabria: 431 euro;

4) Venezia: 334 euro;

5) Milano: 331 euro;

6) Genova: 330 euro;

7) Roma: 318 euro;

8) Bari: 308 euro.

TARI: QUANDO SONO PREVISTI SCONTI?

Sono possibili le seguenti riduzioni sul versamento della TARI:

1) sconto fino al 10% per compostaggio, vale a dire per chi ricicla gli scarti organici utilizzando i contenitori per la produzione del compost;

2) quota massima non superiore al 20% rispetto alla tariffa integrale per mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, quando cioè non risulta utilizzabile il ritiro dei rifiuti;

3) quota massima non superiore al 20% della tariffa integrale per svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti in grave violazione della disciplina di riferimento, sia di quella generale che della normativa comunale;

4) quota massima non superiore al 20% della tariffa integrale per interruzione del servizio in virtù di ragioni sindacali o impedimenti organizzativi non prevedibili, cagionanti danno o pericolo sia per l’ambiente che per le persone, opportunamente riconosciuti dall’autorità sanitaria;

5) quota massima non superiore al 40% della tariffa integrale quando il punto di raccolta risulta essere lontano dalla zona servita;

6) hanno diritto a sconti anche le abitazioni che sono occupate da un solo soggetto;

7) le case vacanza;

8) i locali ad uso ricorrente, vale a dire con utilizzo periodico non continuativo anche se ciclico, ad esempio, stagionale;

9) le abitazioni che sono occupate da soggetti che risiedono o dimorano all’estero per più di 6 mesi l’anno;

10) i fabbricati rurali destinati ad uso abitativo;

11) i locali che sono detenuti da Onlus o da enti assimilabili;

12) i locali di culto;

13) i locali commerciali in cui si registra un calo dell’attività causato dall’apertura di cantieri pubblici;

14) i nuclei familiari che versano in condizioni disagiate;

15) l’utenza che subisce situazioni di grave disagio;

16) i contribuenti che smaltiscono parte dei rifiuti prodotti in proprio, sempre in maniera conforme alla normativa;

17) i contribuenti che attuano interventi di natura tecnica o organizzativa da cui scaturisce una produzione minore di rifiuti che andrà opportunamente verificata dal singolo Comune tramite istruttoria tecnica, con cui escludere la preesistente obbligatorietà dell’azione da parte dello stesso contribuente;

17) tessera magnetica a punti: sono diversi i Comuni che mettono a disposizione dei contribuenti una tessera che consente di accumulare punti, conferendo i rifiuti ai punti di riciclo comunali, per ottenere sconti: in questo caso, infatti, i rifiuti vengono opportunamente pesati, e sulla base di peso e materiale conferito viene assegnato il punteggio da caricare sulla tessera;

18) sono infine previste riduzioni nel qual caso le stesse rispondano a un criterio di perequazione nell’applicazione della tassa.

TARI: IMMOBILI DATI IN AFFITTO O IN COMODATO

Nelle situazioni concernenti gli immobili dati in affitto, concessi in comodato oppure occupati per un periodo che risulta inferiore a 6 mesi durante l’intero anno solare, deve versare la TARI soltanto:

1) il proprietario dell’immobile;

2) l’usufruttuario;

3) o il soggetto che possiede il diritto d’uso, d’abitazione o di superficie.

TARI: COME OTTENERE L’ESENZIONE O LO SCONTO?

Ciascun Comune mette a disposizione moduli specifici con cui presentare domanda per ottenere esenzioni o sconti sulla TARI, che possono essere consultati direttamente sul sito web dell’Ente.

La richiesta, congiuntamente alla copia del documento d’identità, può essere trasmessa tramite posta elettronica certificata, raccomandata, o ancora consegnata direttamente a mano all’Ufficio protocollo del proprio Comune.

Esiste comunque la possibilità per i contribuenti di usufruire di un modello di domanda standardizzato, riportato di seguito:

MODULO STANDARDIZZATO DI DOMANDA PER ESENZIONE/RIDUZIONE TARI

Il_sottoscritto……………………………Nato a …………………….(……..) il……/……/……… C.F……………………………

Residente a………………………… Via………………… n°…………

Indirizzo e-mail/PEC…………………….

In qualità di proprietario dell’immobile ad uso abitativo/commerciale sito in: Via……………………………………………… n°……………….…pal/sc/ed…………….…….int…………… Foglio…………………………….….Particella……………… subalterno……………… Mq……….…

consapevole che, quanto dichiarato in data odierna, è soggetto a verifica da parte dell’Ente Gestore del Tributo e che, le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l’uso di atti falsi, sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia, come stabilito dall’art. 76 del D.P.R. 28.12.2000 n. 445, determinando, conseguentemente, la decadenza del beneficio eventualmente ottenuto dichiara

– che l’immobile è privo di suppellettili, mobili e di allacciamento a tutti i servizi di rete;

– che l’immobile è a disposizione, non occupato di fatto, non ceduto a terzi in comodato o in locazione;

– altro…………;

Per i casi sopraindicati il sottoscritto dichiara di non voler cedere i locali in locazione o in comodato, e che è a conoscenza che l’applicazione della riduzione/esenzione avrà validità dalla effettiva data di variazione degli elementi stessi, a condizione che la dichiarazione sia prodotta entro i termini di cui all’Articolo 28, comma 1 e 2 del vigente Regolamento Tari, ovvero entro il 30 giugno dell’anno successivo all’evento.

Pertanto chiede

L’applicazione delle esenzioni (Art.__, comma __, lettera__) – riduzioni (Art.__, comma __, lettera__), così come stabilito dal Regolamento Comunale Tari vigente (Delibera Consiglio Comunale n° ___ del ________). Data…………………………………………………

Firma………………………..…………….……..…

Documento…………………………………..……

IMU, TASI E TARI

Tutto quello che c’è da sapere in vista della scadenza del 16 giugno relativa alle imposte comunali sugli immobili – TASI, IUC e TARI: l’edizione – aggiornata al 18 maggio 2015 – di questo utilissimo e-book esamina la normativa di riferimento della IUC e fornisce il commento sistematico della disciplina, con particolare attenzione alle principali novità.Completato da esempi di calcolo e compilazione dei modelli di versamento e in appendice dalle FAQ IMU/TASI del ministero dell’economia e delle finanze, il testo si configura come un’agile guida pratica al calcolo dei tributi in oggetto, con indicazioni circa le regole da seguire e le verifiche da effettuare, tenuto conto delle nuove regole per l’utilizzo degli F24 e i coefficienti 2015 per i fabbricati “D contabili”.

Stefano Baruzzi | 2015 Maggioli Editore

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