Domanda disoccupazione: ecco il decreto che cambia tutto

Redazione 14/09/15
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Se per ottenere la disoccupazione era sufficiente la domanda all’Inps, che, tra l’altro, non essendo più obbligatorio rendere la dichiarazione al Centro per l’Impiego comprende anche la dichiarazione di immediata disponibilità allo svolgimento di nuova occupazione, da oggi, grazie al decreto di riordino della normativa in materia di servizi e politiche attive per il lavoro, tutto è cambiato. Nonostante il decreto, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri, necessiti dell’emanazione di linee guida da parte del Ministero del Lavoro ai fini della piena operatività, le novità che esso apporta sono fin da subito visibili. Anzitutto, sarà istituita una Rete nazionale dei servizi per le politiche attive del lavoro alla quale concorreranno attivamente Inps, Inail, le Camere di Commercio, le Agenzie, gli altri soggetti all’intermediazione, Italia Lavoro, Isfol ed anche Università e Istituti Superiori.

Sarà la neonata Anpal, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, a coordinare la rete. La stessa Agenzia, inoltre, sarà preposta al coordinamento dei servizi per l’impiego, si occuperà di definire gli standard delle politiche attive e infine esaminerà i programmi finanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE). Verrà creato, sempre presso l’Anpal, un sistema informativo unitario dove saranno presenti banche dati inclusive specificatamente di: fascicolo elettronico del lavoratore, contenente a sua volta la scheda anagrafica e professionale; elenco dei percettori di ammortizzatori sociali; archivio delle CO (Comunicazione di assunzione, variazione e cessazione del contratto di lavoro, inviata tramite modello Unilav).

Per la nuova domanda di disoccupazione Naspi (o Dis- Coll, se parasubordinato) all’Inps, il lavoratore, tramite il sito dell’Istituto o viceversa tramite patronato, dovrà presentarsi presso il Centro per l’Impiego territorialmente competente, previa convocazione, entro 15 giorni. Sarà poi il Centro per l’Impiego stesso ad occuparsi della profilazione del disoccupato. Il lavoratore dovrà inoltre provvedere all’iscrizione online, appena sarà attivo, al Portale Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro (Portale Anpal, più precisamente Portale Unico di Registrazione delle Persone in cerca di occupazione), al fine di inserire tutte le caratteristiche inerenti al proprio profilo: dati personali, curriculum ed esperienze extracurricolari. Sulla base di quanto inserito, verranno poi attribuiti al disoccupato classe e livello di “occupabilità”. Eliminato lo stato di disoccupazione unico, saranno introdotte tre distinte categorie: disoccupato, disoccupato parziale e lavoratore a rischio disoccupazione.

Successivamente all’iscrizione al Portale Unico, il lavoratore potrà fruire dei servizi di collocamento e degli ammortizzatori sociali, e riceverà la convocazione presso il Centro per l’Impiego per sottoscrivere il patto di servizio. Quest’ultimo si fonderà sul profilo personale del lavoratore, includendo un programma ad hoc di ricollocamento. In merito all’attuazione di tale programma saranno effettuati controlli per verificare il grado di partecipazione alle iniziative e l’impegno attivo che il soggetto metterà nella ricerca effettiva di un nuovo impiego. Il patto conterrà il nome di un referente nei confronti del quale il disoccupato sarà tenuto a giustificare le assenze agli inviti inoltrati dal Centro per l’Impiego e a dimostrare, con determinate cadenze, di aver messo in pratica attività di ricerca per una nuova occupazione. Le sanzioni per chi non rispetta il patto, tra cui figurano la mancata presentazione alle convocazioni del Centro per l’Impiego o la mancata partecipazione ad iniziative formative e di orientamento, comprendono la sospensione dell’indennità di disoccupazione e possono sfociare nella decadenza della stessa. Potrà quindi dire definitivamente addio a Naspi, Dis-Coll e Asdi chiunque è in disoccupazione portando avanti un lavoro in nero.

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