Jobs Act: Inps, in 7 mesi 286.000 nuovi contratti fissi, +35%

Redazione 10/09/15
Scarica PDF Stampa
I nuovi contratti a tempo indeterminato nel settore privato, per i primi sette mesi del 2015, sono stati 1.093.584, in aumento cioè di 286.126 unità (+35,4%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le cessazioni di contratto a tempo indeterminato sono state 953.944, in aumento dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2014. Di poco, crescono anche le assunzioni a termine (+1.925), mentre si registra un calo di 11.521 degli apprendistati.

A rivelarlo, i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps. Via twitter: «Il Jobs Act ha prodotto 286mila stabilizzazioni dall’inizio del 2015. Più diritti e meno precariato, come promesso #italiariparte», manifesta la propria soddisfazione il premier Matteo Renzi.  Miglioramenti si registrano anche per la variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro totali e le cessazioni (la vera misura che fa emergere quanti posti ci sono in più), pari rispettivamente a 3.298.361 e 2.592.233: esattamente 706.128, contro 470.604 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Aumentano anche le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, comprese le “trasformazioni” degli apprendisti, che sono arrivate a 388.194 (+41,6% rispetto al 2014), a conferma che strumenti quali gli sgravi previsti dalla scorsa Legge di Stabilità e dal Jobs Act hanno in qualche modo avuto un peso. La quota di assunzioni con rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati e variati è così slittata dal 32,8% dei primi sette mesi del 2014 al 40,2% dello stesso periodo del 2015.

Umbria e Friuli sono le Regioni che hanno messo in cantiere il maggior numero di nuove assunzioni stabili L’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato 2015 sul 2014, infatti, risulta superiore alla media nazionale (+35,4%) in Friuli-Venezia Giulia (+85,3%) e in Umbria (+66,5%), seguite da Marche (+55,4%), Trentino-Alto-Adige (+53,3%), Piemonte (+53,1%), Emilia-Romagna (+51,1%), Liguria (+48,3%), Veneto (+47,4%), Lazio (+41,9%), Lombardia (+40,6%), Toscana (+37,4%) e Sardegna (+36,4%). Fanalini di coda, invece, con i risultati peggiori sono le regioni del Sud: Sicilia (+11,2%), Puglia (+17,3%) e Calabria (+18,6%).

Lieve crescita si segnala anche per il lavoro full time rispetto al part time: i nuovi rapporti di lavoro a tempo pieno rappresentano infatti il 63,1% del totale delle nuove assunzioni nei primi sette mesi del 2015, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014.

Redazione

Tag

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento