Tassa sui condizionatori: tutta la verità. Quali obblighi ci sono

Redazione 24/07/15
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Quanto guadagna lo Stato dal consumo dei condizionatori? In questi giorni di caldo afoso, nell’estate più torrida, secondo alcuni da settant’anni, secondo altri da almeno il 1900, a tutti è balenata in mente questa domanda. E subito, ha iniziato a girare come uno spettro una voce che in molti hanno ritenuto vera: il governo ha pronta una nuova tassa sugli impianti di raffrescamento, realizzata a puntino per i periodi in cui tutti sembrano impazzire alla ricerca di un climatizzatore o anche solo di un ventilatore in grado di assicurare un po’ di sollievo dalla canicola persistente come non mai.

Allora, cosa c’è di vero sulla stangata di cui si è parlato con sempre maggiore forza negli ultimi giorni?

Secondo quanto hanno divulgato alcune associazioni di difesa dei consumatori come Federconsumatori e Adusbef, sarebbe già in vigore una vera e propria tassa sull’aria condizionata, con tanto di rincaro pari a 200 euro a famiglia.

Come dire, nei giorni in cui Renzi annunciava di cancellare per sempre la tassa sulla prima casa, ecco che riaffiora un altro tributo che pare coprire almeno in parte i minori introiti calcolati per la TASI. Se, infatti, in media lo sgravio sull’abitazione principale dovrebbe valere circa 200 euro a nucleo famigliare, altrettanto potrebbe venire a costare questo nuovo balzello sull’aria condizionata di cui gira voce in queste ore (ovviamente per chi dispone di questo comfort).

La notizia arriva da una direttiva europea che obbliga i proprietari a detenere un apposito libretto di impianto, con multe che possono variare, per chi non rispetta le indicazioni, da 500 a 3mila euro. La norma è stata recepita nel decreto del 10 febbraio 2014 sui Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica. Ed è proprio su rilascio del libretto e bollinatura dei macchinari che le sigle in difesa dei consumatori hanno stimato il costo per i contribuenti, che possono anche versare oltre 300 euro se in casa sono presenti più condizionatori.

QUI L’APPROFONDIMENTO

Ciò significa che deve essere assicurata regolare manutenzione agli impianti detenuti entro le mura domestiche, così come previsto da una legge in vigore dall’ottobre 2014, nell’ottica del risparmio energetico, dell’efficienza degli edifici e della sicurezza degli abitanti.

Ma c’è un asterisco che ridimensiona di molto la portata della prescrizione comunitaria: a essere coinvolti sono essenzialmente i condizionatori pari a 12 kw di potenza, dunque solo quelli destinati a spazi di ampie dimensioni, per intenderci oltre i 150 metri quadrati a locale da climatizzare. In aggiunta, vengono esclusi dall’obbligo gli impianti che siano generati da fonti rinnovabili.

Redazione

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