Redditi 2014: ufficiale, proroga 730 precompilato al 23 luglio

Redazione 02/07/15
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E alla fine il 730 precompilato divenne sinonimo di “proroga”. Non si può certo dire che sia stato un debutto promosso a pieni voti quello della nuova dichiarazione dei redditi, che ora è stata di nuovo rinviata – ci si augura in via definitiva – al prossimo 23 luglio.

La decisione arriva in virtù del decreto approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ieri, mercoledì primo luglio, che sposta in avanti il giorno della consegna definitiva delle dichiarazioni dei redditi 2014, fissata inizialmente al 7 luglio.

Ora, invece, la data ultima per l’invio del 730 precompilato viene portata in avanti di oltre due settimane, per la precisione al 23 luglio prossimo. Un rinvio, che, però, non sarà valido per tutti indistintamente ma resterà in vigore essenzialmente per i Caf e per i professionisti abilitati che il prossimo 7 luglio – dunque alla data valida universalmente fino a ieri – abbiano inviato non meno dell’80% delle dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate.

Insomma, una concessione che viene garantita solo per i più laboriosi, che in queste settimane non abbiano rallentato troppo le operazioni pur nelle difficoltà emerse con un elevato numero di contribuenti.

Non a caso, nelle scorse settimane dal fisco è sempre arrivata la possibilità di procedere a un secondo invio del 730 precompilato e modificato, qualora fossero emersi profili o imprecisioni tali da mettere a rischio la corretta comunicazione dello stato del contribuente.

Un cambiamento richiesto a gran voce dagli uffici di supporto ai tanti cittadini non in grado di procedere autonomamente alla compilazione del modello sullo stato dei redditi, che si sono visti intasati di richieste di aiuto a partire dalla rivoluzione telematica del fisco cominciata lo scorso mese di marzo con il nuovo sistema del download dal sito dell’Agenzia Entrate del proprio 730.

Naturalmente, questa decisione non sarà senza conseguenze per il normale percorso dei rimborsi fiscali, con rischi di rinvii a catena per i rimborsi in busta paga o nelle pensioni per chi si sia attardato nell’invio definitivo del documento contabile.

Con i crediti Irpef, ad esempio – imposta anch’essa rinviata assieme a Unico – è molto probabile che si passerà dallo stipendio di luglio a quello di agosto, o, ancora, che possano slittare a settembre per chi non è lavoratore dipendente.

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