Regime dei minimi, il fisco prepara la stangata alle mini partite Iva

Redazione 29/09/14
Scarica PDF Stampa
Rivoluzione fiscale, l’ennesima, in vista. Indiscrezioni parlano di interventi drastici in arrivo nell’area della tassazione, che dovrebbero riguardare le poche partite Iva che, ancora, non sono soggiogate dal peso degli oneri tributari.

Stangata in arrivo per le partite Iva sotto i 30mila euro l’anno: è questo il più recente allarme fiscale che rischia di mettere in ginocchio definitivamente il settore dei liberi professionisti, soprattutto di quelli più giovani che, seppur in tempo di crisi, cercano faticosamente di avviare e sostenere un’attività in proprio.

Oggetto della nuova mazzata sui contribuenti dovrebbe essere il nuovo decreto attuativo della delega fiscale, attualmente in fase di limatura negli uffici ministeriali e pronto a debuttare sulla scena già complicata delle norme tributarie.

Cosa è allo studio

Ancora di ufficiale non trapela nulla, ma le ipotesi che circolano potrebbero davvero togliere il sonno alle migliaia di attività autonome che riescono a restare a galla grazie al regime agevolato.

Com’è oggi. Al momento, le partite Iva che fatturino meno di 30mila euro all’anno godono di un regime fiscale molto ammorbidito, pari al 5%, un regime forfettario che dovrebbe essere rivisto, con innalzamento della soglia a 55mila euro. Sui ricavi, vige una soglia fissa valida senza particolari distinzioni per tutti i contribuenti.

Come sarà. Sul tavolo, l’idea del governo dovrebbe essere quella di mantenere la differenza tra il regime ordinario e quello semplificato, ma spostando il focus della contribuzione su quanto realmente incassato dall’attività sottoposta a imposizione. Non basta: si stanno valutando le soglie di reddito variabili che consentiranno ai contribuenti di godere del regime agevolato, con aliquota base al 15%, dunque triplicata rispetto allo stato attuale. Secondo la suddivisione Acoi, poi, dovrebbero essere ufficializzate le varie fasce dei ricavi, diversamente da come avviene ora. Così, i limiti segnalati dei ricavi andranno commisurati ai coefficienti di redittività, di modo che al prodotto finale si applichi la nuova imposta sostitutiva del 15%.

Se ne dovrebbe sapere di più nelle prossime ore, con il Consiglio dei ministri in programma e gli altri appuntamenti che attendono il governo di qui in avanti in ambito economico e fiscale.

 

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento