Aumenta l’Iva al 21% sui cibi per pagare i bonus ristrutturazioni

Redazione 06/06/13
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La pausa caffè costerà ai lavoratori sempre di più visto che per sovvenzionare le agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni i fondi sono stati reperiti dall’aumento dell’Iva su quei prodotti che vengono distribuiti dalle macchinette presenti nelle aree relax delle aziende e non solo. Oggetto di questo aumento non saranno però solo questo genere di alimenti ma pagano il loro contributo anche i gadget allegati alle pubblicazioni editoriali; dunque sono queste le risorse selezionate dal Governo per realizzare la copertura finanziaria degli incentivi fiscali stabiliti dal dl n. 63 del 4 giugno 2013 pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale n.130 del 5 giugno.

Gli aumenti verranno posti in atto a partire dal prossimo anno, nel frattempo guardiamo nello specifico di cosa si tratta precisamente. L’art. 20 del dl, abrogando la voce n.38 della tab. A, parte II, allegata al dpr 633/72 e modificando la voce n.121 della parte II della stessa tabella, dispone un generale aumento dell’Iva sulle somministrazioni di alimenti e bevande mediante distributori automatici, nella fattispecie l’aliquota passa dal 4 al 10% per i distributori all’interno di stabilimenti, ospedali, case di cura, uffici, scuole, caserme e altri edifici ad uso collettivo.

Passa dal 10 al 21% in per i distributori situati in altri contesti. Nel primo caso, si tratta dell’abolizione di una misura agevolativa e  l’aliquota dell’imposta viene ad essere uniformata a quella delle somministrazioni di alimenti e bevande nei bar, ristoranti ed esercizi affini. Nel secondo, invece, il passaggio all’aliquota ordinaria delle somministrazioni ai distributori posti in luoghi “non agevolati” fissa un livello impositivo deteriore rispetto alle somministrazioni in bar, ristoranti ed esercizi affini.

Per quanto concerne l’editoria, l’art.19 del dl apporta alcune modifiche all’art. 74, primo comma, lett. c) del dpr 633/72, riguardante il regime speciale Iva per le pubblicazioni editoriali , mettendo in atto una stretta fiscale sulle cessioni di gadget e di supporti integrativi ceduti in unica confezione insieme a libri, giornali e periodici. Innanzitutto viene stabilito che i cosiddetti supporti integrativi come nastri, dischi, videocassette e altri supporti simili, non possono più avvalersi dell’aliquota di favore del 4% di cui beneficiava il prodotto editoriale.

Questi gadget dunque devono rientrare nel paniere dell’aliquota propria del bene stesso, la stessa misura viene impiegata per la cessione di beni “diversi” dai supporti integrativi, che sconteranno l’aliquota propria del bene, anche nel caso in cui il non costo non superi il 10% della confezione. In ultimo viene eliminata la disposizione secondo la quale non si considerano supporti integrativi o altri beni quelli funzionalmente legati alla pubblicazione in quanto ne integrano il contenuto, disposizione che permetteva di omologare totalmente, in questo caso, il bene “funzionale” al prodotto editoriale, applicando il rispettivo trattamento fiscale.

Queste novità, come abbiamo già detto, partiranno solamente dall’anno prossimo e più precisamente per le operazioni effettuate dal 1° gennaio 2014, ossia per i prodotti editoriali consegnati o spediti dalla data suddetta.

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