Passaporto ai figli, centinaia di passeggeri bloccati negli aeroporti

Redazione 20/07/12
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Passaporti ai minori, monta la polemica. Anche andare in vacanza, oggi, è sempre più un’impresa: non solo dal lato eocnomico, anche da quello burocratico. In vigore da neanche tre settimane, la norma che obbliga anche i piccoli vacanzieri a presentare carta d’identità o passaporto individuale al momento dell’espatrio, genera già le prima, vigorose proteste. La novità è stata introdotta dalla circolare del ministero degli Esteri 4513/58745 emanata il 5 marzo scorso, che annunciava il via alla normativa per il 26 giugno. In base ad essa, insomma, se una famiglia vuole imbarcarsi per una meta estera, i minori non potranno più essere a carico dei genitori, anche se iscritti sui loro passaporti. Altrimenti, dice la legge senza complimenti, resteranno tutti a terra.

Peccato, però, che la novità sia passata pressoché inosservata sui mezzi di comunicazione istituzionali e non, oggi sono in tanti che, fatti i bagagli e saldate le prenotazioni,  in sede di check-in si sono sentiti rifiutare l’accesso all’aeroplano. Motivo, proprio la mancanza di un documento d’identità specifico per i minori. Molti i genitori che si lamentano e che addirittura denunciano di aver dovuto comprare un nuovo biglietto per i propri figlioletti. A quanto pare, anche le compagnie aeree non avrebbero dato, nei giorni scorsi, il risalto dovuto alla novità.

Negli aeroporti più trafficati del Paese, i casi ormai sono centinaia: gli sportelli per i documenti d’identità si sono visti assalire da famiglie imbufalite perché non informate a dovere sull’obbligo di documento. Al commissariato di Fiumicino, a questo proposito, è stato già rinforzato il servizio proprio per svolgere le pratiche più in fretta possibile. Ma non basta: alle volte orari di partenza e apertura degli uffici non coincidono, costringendo, all’estremo, la famiglia a perdere un giorno delle sudate vacanze.

E il vero caos, forse, deve ancora arrivare: con agosto ormai alle porte, i milioni di italiani che, nonostante la crisi, hanno scelto di non rinunciare alle ferie in un Paese straniero, andranno tempestivamente informati dalle istituzioni, oppure il rischio è quello di code interminabili agli sportelli per il rilascio dei documenti e, soprattutto, tanta rabbia per i viaggiatori, proprio nel momento dell’agognato relax. Un ferragosto all’ufficio anagrafe o in commissariato potrebbe infatti generare ancor più malumori di una “manovrina”.

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