L’allarme della Corte dei Conti: pressione fiscale elevata, crescita bloccata

Redazione 05/06/12
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E’ stato presentato questa mattina alla Camera dei Deputati il “Rapporto 2012 sul Coordinamento della Finanza Pubblica” della Corte dei Conti.

Impietosa l’analisi dei giudici contabili: “Troppe tasse e troppa evasione“.

Secondo il rapporto, la pressione fiscale in Italia resta più elevata della media europea ed è soprattutto questo che aggrava il rischio di un ulteriore rallentamento dell’economia.

La Corte precisa inoltre che la scelta di concentrare la manovra fiscale sul lato delle entrate per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013 crea una controindicazione, quella cioè degli “impulsi recessivi che una maggiore imposizione trasmette all’economia reale“.

E questo è un pericolo che ”deve essere attentamente monitorato, disinnescando il circolo vizioso in cui si potrebbe rimanere intrappolati”.

Per una crescita piu’ elevata – suggerisce la magistratura contabile, è necessario ridurre il debito, da realizzare attraverso la dismissione di quote importanti del patrimonio pubblico.

Resta poi il punto dolente della sanità. “I percorsi di rientro della spesa sanitaria hanno presentato contraddizioni e criticità, evidenziate dai frequenti episodi di corruzione a danno della collettività” si legge nel Rapporto.

Il settore sanitario ha fatto dei ”progressi evidenti” ma continua a presentare ”fenomeni di inappropriatezza organizzativa e gestionale che opportunamente ne fanno un ricorrente oggetto di attenzione ai fini dei programmi di tagli si spesa”, spiegano i giudici contabili. I percorsi di rientro ”sono stati postiviamente sperimentati in questi anni, seppur non senza contraddizioni e criticità”.

Gli ulteriori interventi per il rientro della spesa sanitaria, avverte la Corte dei conti, devono essere ”definiti e attuati in modo da non indebolire un sistema di governance di cui è stata avviata la costruzione e che si è rivelato l’elemento, ad un tempo più strategico e più fragile, nel percorso di riequilibrio del settore”.

Qui il testo del Rapporto 2012 sul coordinamento della finanza pubblica

Redazione

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