Cookie law: cosa prevede e a cosa serve la nuova legge sui dati

Redazione 04/06/15
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Da martedì 2 giugno è in vigore la nuova normativa sui siti web e in particolare l’utilizzo dei cookie, i famosi piccoli file che raccolgono informazioni sugli utenti che navigano online.

Si tratta di tracce che vengono lasciate sui pc e sui dispositivi dei navigatori in modo che, alla visita successiva, il protocollo di apertura dell’indirizzo in questione riconosca l’utente che ha già visitato in passato il link inserito nella barra del proprio programma di ricerca e consultazione web.

Le novità sulla normativa sono riferite al provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 giugno 2014, adottato dal Garante della Privacy l’8 maggio dello stesso anno ed entrato in corso di effettività dal 2 giugno 2015, cioè dodici mesi esatti dopo la diffusione sull’organo di presentazione delle nuove leggi dello Stato.

QUI IL TESTO COMPLETO DEL DOCUMENTO

Ci sono poi i cookie delle cosiddette “terze parti”, cioè quei file di testo che vengono realizzati da siti differenti da quello che l’utente sta visitando: si tratta di uno strumento che, ai passaggi successivi, consente di caricare in maniera più rapida eventuali risorse come immagini o collegamenti ipertestuali presenti su server di diversa ubicazione.

A cosa serve la nuova legge?

Naturalmente, ci sono anche altri utilizzi che possono riguardare i cookie, oltre al caricamento più rapido, e che riguardano più da vicino la sfera riservata dell’utente. In questo senso, i file di testo presenti sui siti consentono di memorizzare informazioni di autenticazione, tenere traccia delle sessioni web realizzate, le preferenze dell’utente e così via. Ciò si rende necessario specie in operazioni che richiedono un elevato standard di sicurezza, come le operazioni bancarie via web.

Insomma, la materia è sufficientemente complessa da aver richiedesto un intervento del garante della Privacy. Con l’entrata in vigore della nuova legge, i siti sono obbligati a dichiarare la presenza di cookie e chiedere l’assenso dell’utente sulla loro ricezione, il famoso tasto “Ok” che negli ultimi tempi si vede sui siti web.

Questa operazione, giova ricordarlo, consente di tenere memoria delle preferenze, degli interessi e delle inclinazioni dei singoli utenti che, tramite questi dati, si potranno vedere recapitare annunci promozionali o pubblicità “su misura”.

 

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