Decreto Milleproroghe 2015: sì alla fiducia. Il testo approvato

Redazione 20/02/15
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E’ il giorno del Milleproroghe 2015. Ieri sera, con la fiducia accordata dalla Camera dei deputati per mezzo di 354 voti a favore, 167 no, 1 astenuto, il provvedimento ha ricevuto il primo via libera in vista della conversione.

Non c’erano dubbi, infatti, sul felice esito dell’operazione a Montecitorio. Una volta che il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha annunciato a Montecitorio la questione di fiducia sul provvedimento, infatti, sono cadute tutte le velleità di dibattito, da una parte, e di speranza, per le opposizioni, di mettere in difficoltà la maggioranza con emendamenti in aula.

Il voto di fiducia, infatti, ha blindato il testo, che è stato mantenuto nella sua forma originale così come uscito dalle commissioni, protagoniste, nelle passate settimane, di un lavoro molto approfondito per assicurare la maggiore completezza a un atto che, malgrado tutto, ancora manca di alcuni passaggi molto attesi.

Nelle scorse settimane, infatti, molte spinte provenienti dalla società civile e dalle associazioni di categoria hanno messo alle strette la maggioranza di governo che, in alcuni casi, ha deciso di intervenire per ovviare ai propri errori, mentre, in altre, ha preferito tirare dritto, pur nella contrarietà dell’opinione pubblica.

Cosa c’è nel Milleproroghe 2015

Nel testo approvato oggi alla Camera, figurano diverse disposizioni di proroga, alcune di queste presenti sin da subito nel testo pubblicato in Gazzetta, altre, invece, aggiunte nel corso dell’esame in commissione.

Partite Iva. Confermata la proroga del vecchio regime dei minimi anche per il 2015, anche se i soggetti che prefeiranno avvalersi del sistema con imposta al 5% dovranno fare molta attenzione.

Blocco sfratti. Sì al rinvio di quattro mesi per l’esecutività degli sfratti. Ci sarà più tempo per trovare delle soluzioni alle famiglie a rischio.

Equitalia. Entro luglio, per i debiti il cui tempo di saldo è scaduto lo scorso 31 dicembre, viene concesso di concordare con il fisco un percorso di rientro dall’insolvenza e chiudere, così, le cartelle inevase.

Giudici di pace. Possibile, per i Comuni di piccole dimensioni, richiedere il ripristino dell’ufficio del giudice di pace fino al prossimo luglio.

Appalti. Le centrali uniche di committenza slittano al prossimo primo settembre. In materia di split payment, invece, viene prorogato fino a tutto il 2016 l’anticipo della quota appalti alle imprese.

Imu e Tari. da una parte, viene rinviata l’Imu secondaria che consentirà agli enti di riscuotere imposte di occupazione del suolo pubblico senza correre il rischio di contenziosi e dall’altra vengono considerate valide esclusivamente le deliber ein materia di Tari emanate entro lo scorso 30 novembre 2014.

Cosa manca nel Milleproroghe 2015

Frequenze tv. Niente stop al maxi sconto dsulle frequenze tv per Rai e Mediaset: l’emendamento, inizialmente ipotizzato, avrebbe chiesto un esborso extra da parte delle televisioni, in particolare del polo Mediaset.

Iva sul pellet. Un settore colpito duramente dalla legge di stabilità 2015 è certamente quello delle stufe a pellet, combustibile a buon mercato preferito da fasce a reddito medio basso per i suoi costi contenuti anche in virtù dell’Iva al 10%. Dal primo gennaio, però, l’imposta è stata alzata al 22%, con evidente danno per il mercato. Nonostante le richieste, anche insistenti, nessun correttivo è stato apportato.

Terra dei fuochi. In bilico i finanziamenti per la terra dei fuochi, con il testo che rimanda al decreto anti terrorismo ancora non uscito in Gazzetta.

QUI IL TESTO IN APPROVAZIONE

 

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