Berlusconi, servizi sociali o arresti domiciliari: oggi la decisione

Redazione 10/04/14
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Oggi è il giorno decisivo per Silvio Berlusconi. Dopo la condanna definitiva in Cassazione dello scorso agosto, e la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali, dovrà infatti pronunciarsi in maniera definitiva il Tribunale di sorveglianza. 

Le opzioni sono essenzialmente due: o la concessione dell’affidamento ai servizi sociali, oppure, la decisione di mandare l’ex presidente del Consiglio e attuale leader del terzo partito italiano, Forza Italia, agli arresti domiciliari.

Mentre la Cassazione, infatti, deve ancora confermare il ricalcolo dell’interdizione dai pubblici uffici, secondo quanto riformulato dalla Corte d’Appello, la condanna esecutiva dal lato penale arriva, dunque, al suo atto conclusivo, con la probabile estromissione definitiva di Berlusconi dalla vita pubblica del Paese.

A tal proposito, l’anno a cui sarebbe condannato Berlusconi in pena alternativa – sia esso il confinamento agli arresti domiciliari, oppure l’assenso all’affidamento in prova ai servizi sociali e – è dovuto non già alla condanna in sé, ma alla riduzione operata dall’indulto, pari a tre anni.

Nei giorni scorsi, hanno fatto notizia le condizioni di salute dell’ex Cavaliere – titolo da cui ha deciso di autosospendersi – dopo il ricovero per un forte dolore al ginocchio al policlinico milanese del San Raffaele. Lì, Berlusconi sarebbe stato sottoposto ad accertamenti che avrebbero evidenziato la necessità di ricorrere a un intervento chirurgico al menisco.

In linea teorica, questo impedimento potrebbe anche convincere i giudici a rinviare l’applicazione della pena, anche se è difficile che si arrivi a una decisione del genere. Generalmente, i giudici potrebbero prendersi fino a cinque giorni di tempo per esaminare il caso dell’ex premier, e valutare sulla pena da infliggere al condannato.

Molto attese sono le misure restrittive che saranno applicate parallelamente alla punizione che verrà comminata all’ex presidente del Consiglio: oltre al divieto di espatrio, infatti, in vigore già da agosto quando gli venne ritirato il passaporto, Berlusconi potrebbe incorrere nel divieto assoluto di lasciare la residenza nelle ore serali, oppure di frequentare determinati luoghi o persone, e qui, in particolare, il pensiero corre ovviamente alla sua attività politica. Sicuramente, con cadenza periodica, l’ex primo ministro dovrà incontrarsi con gli assistenti sociali tra le mura domestiche, divenute, da alcuni mesi, quelle di palazzo Grazioli.

 

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