Concorso scuola 2014; ecco perché si può fare

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Tfa – Pas 2014, a volte ritornano. Non è un film, nè tanto meno ci auguriamo sia dell’orrore, ma è semplicemente quello che sembra possa accadere nel giro di breve nella scuola italiana. La notizia, che non è ancora ufficiale, ma che trova riscontro nelle indiscrezioni che si fanno sempre più frequenti, sarebbe di quelle sensazionali; il Miur lancerà un nuovo concorso a cattedre, il cui bando dovrebbe uscire al termine di quest’anno, o al più tardi, all’inizio del 2015.

Questa ipotesi sembra trovare riscontro dal comunicato MIUR sul TFA ordinario notificato il 18 gennaio, in cui il bando per il II ciclo di TFA era previsto entro la fine di Febbraio 2014. In molti hanno interpretato, a torto o a ragione, come il segnale premonitore di un possibile concorso scuola bandito a partire da gennaio 2015. Al momento siamo ancora nell’ipotesi ma qualcosa è evidente che si sta muovendo.

Bisogna dare un po’ di numeri per spiegare il perché l’ipotesi di un concorso si fa ogni giorno più concreta; il Miur, infatti, ha inviato all’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e al MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanza) l’atto di indirizzo relativo al piano triennale di assunzioni per l’a.s. 2014/15. Per quest’anno sono confermati 4.447 posti di sostegno, l’immissione in ruolo di 12.625 docenti, 1.604 insegnanti di sostegno e 4.317 Ata. Mentre per l’interno triennio 2014 2015 2016 in totale le assunzioni saranno 82.055 suddivise tra 64.338 insegnanti (di cui 22.237 per il sostegno) e 17.717 di personale ATA.

Questi calcoli, che non sono altro che previsioni, sono basati sul turn over dei docenti (tra pensioni e pre-pensionamenti) e sui posti vacanti dopo le nomine in ruolo effettuate a settembre scorso. Secondo i calcoli del Miur, infatti, nel triennio 2014– 2016 smetteranno di lavorare 41.272 dipendenti pubblici (27.872 docenti e 13.400 Ata).

Per gli insegnanti di sostegno sono previste già entro il 2014 le assunzioni di 4.447 docenti, per coprire il fabbisogno del personale che segua gli alunni disabili negli istituti scolastici. Inoltre, per il 2015 2016, il ministero dell’Istruzione punta a stabilizzare ancora 22.237 professori di sostegno.

I posti, se non ci saranno cambiamenti di natura legislativa al sistema di reclutamento nella scuola, saranno coperti prelevando il 50% del personale dalle graduatorie a esaurimento (ancora circa 160 mila precari al loro interno) e il restante 50% mediante concorsi pubblici (a cominciare dai candidati del bando 2012 indetto dall’ex ministro Francesco Profumo).

Se questi numeri verranno confermati e questi tasselli si incastreranno come il Ministero ha previsto, ci saranno le basi per indire un nuovo concorso, anche se non bisogna dimenticare l’urgenza della problematica costituita da quanti il maxi concorso a cattedra l’hanno vinto senza però ottenere la cattedra promessa. La condizione perché il concorso scuola 2015 si sblocchi è che questi vincitori ricevano una cattedra entro l’anno prossimo.

Quindi, per essere più chiari possibile, sia con chi attende di ricevere la cattedra meritata con la vittoria del concorso, che con chi attende un’altra possibilità per coronare il sogno di un posto fisso nell’istruzione, è necessario che le assunzioni tramite scorrimento graduatorie o concorsi per il prossimo anno scolastico si chiudano entro il 31 agosto 2014.

Per il momento la procedura riguardante l’indizione di un nuovo concorso docenti è già stata attivata con la richiesta di copertura finanziaria avanzata al MEF e nel frattempo si sta conducendo anche una scrupolosa verifica delle reali disponibilità di cattedre su base regionale, per evitare gli errori fatti nel computo dei posti messi a bando nel concorso di Profumo.

Dunque l’obiettivo è imparare dal passato per non ripeterne i disastri e proprio perché gli effetti del concorso 2012 sono ancora presenti nell’ingranaggio dell’istruzione italiana il bando per il nuovo concorso dovrà attendere ancora un po’. Quindi non è ancora chiaro quando le regioni porteranno a termine la pubblicazione delle graduatorie di merito (Toscana e Sicilia hanno calendarizzato le prove orali ad ottobre 2013) e quali saranno le modalità con cui si svolgeranno le immissioni.

Se il concorso ci sarà, non solo eviterà gli errori burocratici, ma avrà degli elementi di novità. Sono trapelate in rete indiscrezioni su un possibile regolamento che pare sia frutto di una informativa ufficiosa del ministero non ancora diffusa. Quel che sembra certo però è che il Ministero mirerebbe ad una serie di modifiche al regolamento volte a risolvere quelle problematiche che hanno creato difficoltà tecniche e valutative nei precedenti concorsi.

Qui di seguito uno stralcio di quelli che potrebbero essere i principali emendamenti;

  • I docenti di ruolo non potranno essere esclusi dal concorso;
  • I docenti con laurea abilitante all’insegnamento conseguita da dopo l’anno 2002, fino ad arrivare al 25 settembre 2012, potranno partecipare al concorso;
  • Le lauree che abilitano  all’insegnamento, conseguito dall’anno 2002 all’anno 2012, permetteranno la partecipazione al concorso;
  • La soglia minima per l’ammissione alla 2° prova dovrebbe scendere a 30/50 rispetto ai 35/50;
  • Sarà probabilmente abolita la prova in lingua straniera per la scuola elementare;
  • La prova orale in lingua straniera non dovrebbe essere più obbligatoria;
  • Il candidato con punteggio inferiore a quello ottenuto nel concorso predente, potrà optare per vecchio punteggio;
  • Graduatoria di merito valida per tre anni;
  • Assente dalla tabella titoli la valutazione per la permanenza nelle graduatorie, riconosciuto invece un punteggio superiore agli specializzati rispetto a chi possiede altri titoli universitari.

Non è tutto, pare infatti che il Miur stia elaborando una misura completamente innovativa: istituire un “Corso-concorso” per rendere stabile il reclutamento nel medio-lungo periodo, evitando scontri conflitti tra le varie categorie di docenti abilitati attraverso una riforma organica non immediata. Riforma che sarà figlia della prossima road-map disegnata in seguito agli esiti della Costituente della scuola.

L’ipotesi del corso-concorso, ad oggi, però rimane tutta da verificare visto che è ancora distante dal concretizzarsi. Il suo destino è indissolubilmente legato al definitivo superamento dei TFA. Il nuovo concorso sarà quindi regolato da una nuova legge, completamente indipendente e temporalmente successiva rispetto alla gestione contingente delle problematiche connesse ai TFA.

Ci sono state indiscrezioni anche sui criteri di accesso; sembra che il nuovo concorso permetterà la partecipazione alla procedura di tutti i docenti già abilitati e di coloro che frattanto acquisiranno l’abilitazione con Percorso speciale abilitante (PAS), con possibilità di estensione anche ai TFA ordinari. I criteri d’accesso rimangono la grande questione da risolvere per evitare la pioggia di ricorsi che invece funestò l’edizione 2012. 

Le chances che qualcosa cambi ci sono, e nonostante lo scetticismo palpabile fra i precari della scuola, la speranza deve essere l’ultima a morire perché fare l’insegnante è prima di tutto una passione e non un semplice mestiere, una missione vera e propria. Il rinnovamento dell’Italia, la rinascita, il risollevamento dalla crisi passa anche per il ricambio della classe degli insegnanti perché è proprio la cultura a fare la differenza in periodi difficili come questo.

 

Alessandro Camillini

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