Legge di stabilità 2014, sì alla sanatoria sulle cartelle di Equitalia

Redazione 17/12/13
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La legge di stabilità rimanda di qualche ora l’appuntamento con l’aula di Montecitorio, ma ormai è questione di dettagli e poi ci sarà un testo approvato in Commissione Bilancio. Domattina, il testo sarà all’esame di tutti i gruppi parlamentari della Camera.

Slitta di poco, dunque, la presentazione alla Camera della legge di stabilità rinnovata dal taglia e cuci operato dalle commissioni Finanze e Bilancio guidate da Boccia (Pd) e Capezzone (ex Pdl, ora Forza Italia).

Nelle ultimissime battute di confronto, prima dell’approvazione del testo previsto in discussione per mercoledì mattina, sono emersi rilevanti novità sul fronte fiscale e lavorativo, che vanno ad aggiungersi a quelle già inserite la governo nel maxiemendamento del Senato, approvato con la questione di fiducia lo scorso 27 novembre.

Ora, anche da Montecitorio arriva la conferma dell’ok alla sanatoria sulle cartelle esattoriali emesse da Equitalia, che consentirà di pagare le sanzioni per i mancati adempimenti, ma senza interessi.

Il mini condono per i destinatari delle odiate cartelle, potrà essere usufruito se e solo se il dovuto verrà versato entro il 28 febbraio in un’unica rata. Sotto la lente, com’è ovvio, gli importi delle cartelle non saldati, che, nella versione contenuta nel maxiemendamento, prevedeva la possibilità di accedere al beneficio pagando in due rate distinte, fissate al 30 giugno 2014 e al successivo 16 settembre.

Ora, invece, il ddl in arrivo alla Camera consentirà l’azzeramento degli interessi solo per chi pagherà in soluzione unica entro la fine del secondo mese del 2014.

Parimenti, nel testo in attesa di bollino della commissione Bilancio, viene confermata l’apertura di un fondo rivolto alla riduzione del cuneo fiscale dove verranno dirette le risorse derivanti dalla spending review e dalla lotta all’evasione. In questo modo, le buste paga dei lavoratori dovrebbero incrementare oltre gli scarsi 20 euro assicurati sino a questo momento ai redditi più bassi.

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