Riforme costituzionali, chi sono i 35 saggi (più 7) oggi da Napolitano

Redazione 06/06/13
Scarica PDF Stampa
Giornata cruciale per le riforme costituzionali, argomento improvvisamente piovuto al centro dellìagenda governativa e della scena politica da diversi giorni, benché, nel frattempo, le preoccupazioni dei cittadini vanno in ben altre direzioni. Così, un po’ per sfidare l’indifferenza dell’opinione pubblica, Quirinale e governo si muovono all’unisono e in tutta fretta. Da una parte, i 35 saggi nominati dal presidente del Consiglio Enrico Letta si apprestano  a incontrare il presidente della Repubblica Napolitano, che ha assunto nelle ultime ore, per propria iniziativa, le vesti di “garante” del progetto di revisione costituzionale. Dall’altra, il Consiglio dei ministri, in programma già oggi o, tutt’al più, domani mattina, sta per varare il primo ddl che dovrebbe dare ufficialmente il via alla riforma della seconda parte della Carta fondamentale.

Nel frattempo, però, i 35 saggi – in principio solo 20, poi lievitati – raggiungono quota 42, per effetto dell’arrivo dei sette estensori che dovrebbero tradurre in gergo giuridico le proposte avanzate dagli esperti individuati dal governo.

Intanto, come si diceva, il Cdm prepara il varo del disegno di legge che dovrebbe scandire i tempi della riforma della Costituzione, con il termine definitivo dei 18 mesi indicati dal Capo dello Stato, anche se il premier stesso, oggi, ribadisce a Repubblica la sua intenzione di restare in sella fino a conclusione della legislatura.

Ecco i nomi dei 35 saggi che oggi riceveranno informalmente il mandato presidenziale di Giorgio Napolitano per guidare l’esecutivo sul terreno impervio, e mai percorso interamente, delle riforme dell’architrave istituzionale: tra loro, spiccano eminenti costituzionalisti, presidenti emeriti della Consulta ed esperti di diritto amministrativo. Non mancano, poi, ritorni eccellenti, come Giovanni Pitruzzella, Luciano Violante e Valerio Onida, già nella truppa dei primi dieci esperti che ha guidato il Paese nelle due settimane antecedenti la rielezione dello stesso Napolitano, durante il vuoto di governo post elezioni.

Michele Ainis (Università Roma 3)
Augusto Barbera
 (Università di Bologna)
Beniamino Caravita di Toritto (Università la Sapienza Roma)
Lorenza Carlassare (Università di Padova)
Elisabetta Catelani (Università di Pisa)
Stefano Ceccanti (Università Roma 3)
Ginevra Cerrina Feroni (Università di Firenze)
Enzo Cheli (Presidente Emerito Corte Costituzionale)
Mario Chiti (Università di Firenze)
Pietro Ciarlo (Università di Cagliari)
Francesco Clementi (Università di Perugia)
Francesco D’Onofrio (Università La Sapienza Roma)
Giuseppe de Vergottini (Università di Bologna)
Giuseppe Di Federico (Università di Bologna)
Mario Dogliani (Università di Torino)
Giandomenico Falcon (Università di Trento)
Franco Frattini (Presidente Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale)
Maria Cristina Grisolia (Università di Firenze)
Massimo Luciani (Università La Sapienza Roma)
Stefano Mannoni (Università di Firenze)
Cesare Mirabelli (Presidente Emerito Corte Costituzionale)
Anna Moscarini (Università della Tuscia)
Ida Nicotra (Università di Catania)
Marco Olivetti (Università di Foggia)
Valerio Onida (Presidente Emerito Corte Costituzionale)
Angelo Panebianco (Università di Bologna)
Giovanni Pitruzzella (Università di Palermo)
Anna Maria Poggi (Università di Torino)
Carmela Salazar (Università di Reggio Calabria)
Guido Tabellini (Università Bocconi di Milano)
Nadia Urbinati (Columbia University)
Luciano Vandelli (Università di Bologna)
Luciano Violante (Università di Camerino)
Lorenza Violini (Università di Milano)
Nicolò Zanon (Università di Milano)

Intanto, però, ancora prima di entrare nelle proprie funzioni, il gruppo dei 35 più 7 registra le prime crepe, dopo le dichiarazioni di Lorenza Carlassare che, a ruota dell’incedersi di voci sull’esigenza di una qualche forma soft o più decisa di presidenzialismo, dichiara: A questa aspirazione autoritaria io non ci sto e quindi la mia idea sarebbe di portare la mia voce dissidente, ma forse ho sbagliato perché questa voce dissidente non avrà alcuno spazio. Se vedo che questi argomenti trovano sordi gli altri io immediatamente mi dimetto”. E se il buongiorno si vede dal mattino…

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento