Tasi 2015 e Imu: scadenza per gli acconti. Come si paga

Redazione 16/06/15
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Oggi è il giorno più temuto per i contribuenti italiani, la prima scadenza entro cui vanno versati gli acconti 2015 di Tasi e Imu, non solo per i proprietari ma anche per gli affittuari e tutti coloro che usufruiscono di un immobile.

Si tratta della prima rata, che verrà versata secondo aliquote differenti, in base al Comune di residenza del vano catastale soggetto a tassazione.

Qualora l’amministrazione locale abbia deliberato la nuova aliquota, infatti, il versamento dovrà avvenire secondo le percentuali aggiornate. D’altro canto, per i Comuni dove le giunte se la siano presa comoda nella definizione delle nuove percentuali di ricalcolo, saranno applicate le aliquote 2014, salvo poi recupero con conguaglio nel mese di dicembre quando andrà completato il saldo Imu e Tasi.

Elenco dei Comuni che hanno deliberato sulla TASI 2015
Elenco dei Comuni che hanno deliberato sull’IMU 2015

E’ possibile pagare gli acconti Imu e Tasi tramite bollettino postale, oppure anche con modello F24 se il dovuto va oltre l’importo di mille euro. Solitamente, ciò si verifica quando il proprietario debba versare l’imposta almeno su una seconda casa o altra struttura accatastata.

Per il pagamento di Imu e Tasi 2015, i Comuni avrebbero dovuto fornire i bollettini precompilati qualora i contribuenti interessati avessero fatto richiesta all’ufficio del municipio. A questo punto, il suggerimento è quello di evitare questo passaggio e versare il dovuto in uno degli altri modi disponibili.

Come si calcolano Imu e Tasi

Rendita catastale rivalutata del 5%
–          160 (abitazioni, magazzini, autorimesse)
OPPURE
–          140 (laboratori e locali senza fine di lucro)
OPPURE
–          80 (uffici, banche, assicurazioni),
–          65 (opifici, alberghi),
–          55 (negozi, botteghe)
Aliquota: base all’1 per mille, che i Comuni possono ritoccare entro il 2,5 per mille fino al 3,3 purché siano comprese detrazioni per le abitazioni principali
Imu
Rendita catastale, rivalutata del 5%
–          160 (abitazioni, magazzini, autorimesse)
OPPURE
–          140 (laboratori e locali senza fine di lucro)
OPPURE
–          80 (uffici, banche, assicurazioni),
–          65 (opifici, alberghi),
–          55 (negozi, botteghe)
Aliquota: base al 7,6 per mille con margini per i Comuni tra il 4,6 e il 10,6. Abitazione principale, aliquota al 4 per mille (con range 2-6) e detrazione di 200 euro.

E c’è ancora l’Imu agricola. Non dovranno pagare l’imposta municipale i proprietari che abbiano terreni in Comuni totalmente montani, oppure nelle isole minori, oppure i terreni condotti e posseduti da coltivatori diretti nei Comuni parzialmente montani.

QUI L’ELENCO ISTAT SUI COMUNI TOTALMENTE O PARZIALMENTE MONTANI

 

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