Gestione Separata, Inps rimborsa chi ha pagato troppi contributi. Le istruzioni

Gli iscritti che hanno superato il massimale contributivo possono essere rimborsati da Inps.

Paolo Ballanti 27/05/25
Allegati

I lavoratori e collaboratori iscritti alla Gestione separata INPS hanno diritto al pari dei dipendenti di maturare i contributi a finanziamento delle prestazioni previdenziali (pensioni) e assistenziali.

Il calcolo dei contributi Gestione separata avviene applicando una determinata aliquota percentuale ai compensi percepiti dagli iscritti, nel rispetto tuttavia di un massimale annuo di importo.

Una volta superato il massimale, annualmente rivalutato sulla base dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati calcolato dall’ISTAT, gli iscritti non sono più obbligati al pagamento dei contributi alla Gestione.

In considerazione del fatto che, nel calcolo del massimale annuo, si sommano tutti i compensi percepiti dal collaboratore, anche se riconosciuti da committenti diversi, può accadere che il superamento del limite passi inosservato.

Al fine di informare gli iscritti ed evitare così il versamento di contributi non dovuti, l’INPS ha reso noto, con Messaggio 1561 del 19 maggio 2025, l’avvio di una campagna di comunicazione a beneficio dei lavoratori parasubordinati, diretta ad informarli su:

  • superamento del massimale annuo;
  • presenza di contributi pagati in eccesso.

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Messaggio Inps 1561 del 19 maggio 2025 105 KB

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In quest’ultimo caso, in particolare, sarà possibile chiedere il rimborso delle somme, grazie ad una specifica istanza all’INPS.
Ecco come funziona.

Indice

Gestione separata Inps: il massimale annuo

Gli iscritti a forme pensionistiche obbligatorie (articolo 2, comma 18, Legge numero 335/1995) in data successiva al 31 dicembre 1995 (e privi di anzianità contributiva a tale data) ovvero coloro che optano per il calcolo della pensione con il sistema contributivo, sono soggetti ad un massimale annuo con riguardo alla retribuzione da assumere a riferimento per il calcolo dei contributi previdenziali e assistenziali (la cosiddetta base imponibile):

Base imponibile * aliquota percentuale = contributi da versare all’INPS Gestione Separata.

Di conseguenza, una volta raggiunto il massimale annuo, il committente e il collaboratore non devono più:

  • farsi carico e versare all’INPS con modello F24 i contributi carico committente;
  • trattenere in busta paga e versare all’INPS con modello F24 (se ne occupa il committente) i contributi carico collaboratore.

Il massimale 2025

Il massimale di reddito è rivalutato annualmente sulla base dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, rilevato dall’ISTAT.

Stando a quanto reso noto dall’INPS con Circolare n.27 del 30 gennaio 2025, per l’anno corrente il massimale di reddito è pari a 120.607,00 euro.

Come funziona il massimale?

Ipotizziamo il caso di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) con un soggetto iscritto in via esclusiva alla Gestione Separata (per il quale non ricorrono iscrizioni ad altre forme pensionistiche obbligatorie, ad esempio in qualità di dipendente, pensionato o lavoratore autonomo).

L’aliquota percentuale in vigore nell’anno corrente (resa nota con Circolare 30 gennaio 2025, numero 27) è pari al 35,03%, di cui:

  • due terzi a carico del committente;
  • un terzo a carico del collaboratore (trattenuti in busta paga sui compensi lordi).

Il committente è tenuto a versare all’INPS con modello F24 tanto la quota a suo carico quanto quella in capo al collaboratore.

Applicando il massimale annuo in vigore nel 2025, i contributi sono dovuti sino a concorrenza della base imponibile di 120.607,00 euro.

Questo significa che sulle somme erogate in busta paga da gennaio a dicembre 2025, eccedenti la soglia descritta, non sono dovuti contributi alla Gestione Separata, sia conto committente che conto collaboratore.

Se la persona interessata ha già ricevuto compensi nel 2025 per complessivi euro 119.000,00 e il committente eroga altri 12.000,00 euro, su questi ultimi:

  • 120.607,00 euro – 119.000,00 euro = 1.607,00 euro sono ancora soggetti ad aliquota complessiva del 35,03%;
  • i restanti 12.000,00 euro – 1.607,00 euro = 10.393,00 euro non sono soggetti a contribuzione.

La questione non è di poco conto perché trascurando il massimale il rischio è quello di versare all’INPS 10.393,00 * 35,03% = 3.640,67 euro di contributi non dovuti, di cui:

  • 10.393,00 * 11,677% = 1.213,59 euro a carico del collaboratore;
  • 10.393,00 * 23,353% = 2.427,08 euro a carico del committente.

Rischio contributi non dovuti

Il massimale annuo è da intendersi:

  • non frazionabile a mese (ad esso occorre fare riferimento anche se l’anno è retribuito solo in parte);
  • comprensivo dei compensi riconosciuti per effetto di altri rapporti di collaborazione succedutisi nell’anno, anche se con committenti diversi.

Per effetto delle caratteristiche descritte può verificarsi l’ipotesi del collaboratore che, senza considerare i contratti precedenti, non ritiene superato il massimale annuo e, pertanto, subisce trattenute non dovute a titolo di contributi a suo carico.

Lo stesso committente, peraltro, rischia di farsi carico di contributi in realtà non dovuti all’INPS.

Per scongiurare situazioni come quella descritta l’Istituto, come reso noto con Messaggio n1561 del 19 maggio 2025, ha avviato una campagna di comunicazione per segnalare le ipotesi di superamento del massimale annuo.

Comunicazione INPS di maggio 2025

A partire dal mese di maggio 2025 a beneficio dei lavoratori parasubordinati è previsto l’invio, da parte dell’INPS, di un’apposita comunicazione informativa in cui viene evidenziato il raggiungimento del massimale annuo, in considerazione dei dati trasmessi dai singoli committenti, a mezzo delle denunce telematiche UniEmens trasmesse all’Istituto.

La comunicazione, trasmessa tramite la piattaforma online MyInps del portale ufficiale Inps, ha l’obiettivo di invitare gli iscritti ad informare i committenti di non applicare più la contribuzione in busta paga sui compensi futuri erogati oltre il massimale annuo.

Al via i rimborsi dei contributi

Nella comunicazione inviata tramite il servizio MyInps, nel caso in cui siano già stati effettuati dei versamenti di contributi non dovuti, in ragione del superamento del massimale annuo, l’iscritto è avvisato che, con decorrenza dall’anno successivo e a conclusione dei controlli di merito effettuati sulle denunce UniEmens presentate e relative alla medesima annualità (aventi ad oggetto i compensi imponibili e le aliquote applicate) saranno messe a disposizione le somme pagate in eccedenza.

Gli importi in questione, oltre ad essere segnalati all’iscritto, potranno essere restituiti con specifica istanza di rimborso.

A tal fine un’apposita comunicazione sarà trasmessa tanto al lavoratore quanto ai committenti interessati.

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Foto copertina: istock/deepblue4you

Paolo Ballanti

Dopo la laurea in Consulente del Lavoro, conseguita all’Università di Bologna nel 2012, dal 2014 si occupa di consulenza giuslavoristica ed elaborazione buste paga presso un’associazione di categoria in Ravenna. Negli anni successivi alla laurea ha frequentato tre master: El…Continua a leggere