Riforma scuola 2015: il testo dei principi guida del Miur

Redazione 04/03/15
Scarica PDF Stampa
Sarebbe certamente stato meglio avere un testo di legge di cui discutere, o – quantomeno – una proposta approvata da parte del Consiglio dei ministri.

E invece, al momento non restano altro che le slide presentate in conferenza stampa a palazzo Chigi dal ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini, come un decalogo di buoni propositi che andranno a costituire, tra meno di una settimana, il provvedimento legislativo.

Ancora non si sa se toccherà al decreto legge, o al ddl, contenere questi principi per la rifondazione della scuola pubblica, ma certamente restano scolpire le parole dello stesos ministro e del premier Renzi sulle assunzioni dei precari, il punto più discusso e contoverso dell’intera riforma scolastica: “Non verremo meno agli impegni presi”

Le slide del Miur

Risorse. Per quanto riguarda gli investimenti, confermato il fondo previsto nella legge di stabilità, 1 miliardo di euro per il 2015, 3 miliardi a partire dal 2016.

Fine del precariato e assunzioni. Eliminazione delle supplenze e organico funzionale per coprire tutte le cattedre e potenziare l’offerta formativo. Con le assunzioni che “non slitteranno”. Eliminazione delle “classi pollaio”.

Fisco amico e detrazioni paritarie.  Le spese per l’iscrizione del proprio figlio alla scuola paritaria si potranno detrarre. Risorse per la scuola potranno arrivare anche devolvendo il proprio 5 per mille a un preciso istituto. Mentre per chi investe su nuove strutture, manutenzione, lavoro agli studenti è previsto un credito di imposta al 65% (“school bonus”).

Edilizia scolastica priorità. C’è impegno su questo punto”, ha confermato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Previsto un bando per la costruzione di scuole altamente innovative e la regia centrale per definire le strategie su risorse e interventi sarà in mano all’Osservatorio per l’edilizia.

Integrazione stranieri. Soprattutto nelle aree a forte presenza di alunni non italiani. Previsti anche laboratori linguistici per perfezionare l’italiano come seconda lingua e laboratori di lingue non comunitarie.

Studia anche chi insegna. La formazione dei prof. diventa strutturale, continua e obbligatoria. Ci sarà un piano nazionale per la formazione, aggiornato ogni tre anni. Le priorità di formazione per il 2015 sono lingue, inclusione scolastica, didattica innovativa e digitale.

Valutazione prof, vale 70% scatti. Chi si mette in gioco guadagna di più e prima: per gli scatti stipendiali il merito varrà per il 70%, l’anzianità per il 30%. La valutazione dei docenti è spetta al Nucleo interno di valutazione, presieduto dal dirigente scolastico, sulla base di crediti didattici, formativi e professionali. I cv degli insegnanti diventano pubblici.

Da arte a inglese, potenziate materie. Si valorizza lo studio della musica e dell’educazione fisica alla scuola primaria. Previsti anche insegnamenti in lingua (Clil). Alla scuola media più lezioni di lingua straniera, cittadinanza attiva e laboratori. Alle superiori si potenziano arte, diritto ed economia. E ancora insegnamenti in lingua.

Curriculum studente è personalizzato. A partire dalla scuola superiore gli alunni potranno scegliere insegnamenti “opzionali” – attivati dalle scuole – a seconda delle loro attitudini. Nasce così il Curriculum dello studente, passaporto per il futuro lavorativo.

400 ore di alternanza scuola-lavoro. A partire dal terzo anno per chi frequenta istituti tecnici o professionali. 200 invece le ore “facoltative” per chi va al liceo. L’alternanza sarà in azienda, ma anche in enti pubblici.

Più insegnanti di sostegno. Previsti anche piani educativi personalizzati per gli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali, a cui tutti i docenti partecipano.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento