Salvi otto miliardi per il Sud?

Redazione 08/11/11
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Per il Sud Italia salvi (sembra) otto miliardi di euro. Ma la destinazione diventa obbligata: istruzione, banda larga, infrastrutture, occupazione.

Il Governo e la Commissione Europea hanno raggiunto un’intesa sulla revisione dei programmi cofinanziati con l’Unione europea che prevedono un potenziale di risorse appunto fino ad otto miliardi di euro da destinare alle regioni del Sud.

L’intesa segue l’accordo siglato tra Governo e Regioni la scorsa settimana. Il commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hann, ha infatti apposto la sua firma al ‘Piano di azione coesione‘ che recepisce il documento sottoscritto dal ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, e dagli otto presidenti delle Regioni meridionali. L’intesa prevede che le risorse, che resteranno così al Sud, vengano concentrate su quattro settori d’intervento: istruzione, banda larga, infrastrutture e occupazione.

Nella premessa all’intesa si ricorda che il piano sottoscritto dà seguito “agli impegni assunti dal Governo con la lettera al presidente della Commissione europea e al presidente del Consiglio europeo del 26 ottobre“. Inoltre verrà costituito un apposito “Gruppo di Azione” con il compito di “definire e attuare la revisione strategica dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013“.

Nel testo dell’accordo si legge, poi, che l’Italia “propone una riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale“, che si potrebbe ridurre dal 50 al 25%, e che “le risorse resesi disponibili a seguito di questa riduzione saranno programmate prioritariamente sugli interventi ferroviari individuati come prioritari sulla base di una istruttoria da completare entro il 31 dicembre 2011“. Presentando il piano, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Letta, ha sottolineato che “si dà il via, con sette giorni di anticipo, agli impegni assunti dal Governo italiano con la lettera al presidente della Commissione Europea e al presidente del Consiglio Europeo per un migliore utilizzo dei fondi europei“. L’operazione fa infatti parte del crono programma messo a punto dall’esecutivo per rispondere attivamente alle richieste giunte dall’Europa.

Il ministro Fitto ha assicurato che “al 31 dicembre di quest’anno l’Italia non perderà risorse comunitarie” e che “le risorse hanno un vincolo di territorialità, verranno spese nelle Regioni dove sono state assegnate“.

Sulla stessa lunghezza d’onda, il commissario Hahn, che ha garantito: “Vogliamo spendere di più nel Sud. Confermo che l’Italia non perderà alcuna somma quest’anno, ma sarà necessario concentrarci su alcune priorità“.

Ovviamente soddisfatti anche i governatori delle regioni meridionali, con il governatore della Basilicata, Vito De Filippo, che, parlando a nome dei colleghi, ha affermato: “con questa intesa si fa più Sud e più Europa nel nostro Paese“. La rimodulazione delle risorse strutturali europee concordata fra le Regioni del Sud consentira’ di non avere il disimpegno di fondi necessari per il rilancio del Meridione, ha poi assicurato a margine di una visita agli scavi di Pompei, il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.

Abbiamo trovato un accordo tra Regioni del Sud – spiega – con un documento comune e ora dobbiamo l’intesa con l’Unione europea. Il documento elaborato con il ministro Raffaele Fitto, serve a coordinare nel piano Sud non solo la quantita’ della spesa, in modo che non ci sia un problema di perdita di risorse, ma soprattutto concentrandole nei programmi futuri su pochi obiettivi strategici“. Lo si fara’ in maniera tale da “non perdere risorse per il Sud. Non ci sara’ disimpegno. Non ci sara’ utilizzo di risorse per il Sud in altre aree“, conclude Caldoro.

Letta ha infine ringraziato i governatori regionali, per aver “non solo sottoscritto questo protocollo, ma anche per la collaborazione stretta fra Governo centrale e Regioni che abbiamo sempre auspicato e non sempre abbiamo rispettato“. Una velata critica all’operato del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, più volte accusato dalle rappresentanze degli enti locali di procedere senza prima sentirle. Il sottosegretario ha spiegato che “e’ importante che in questo momento e all’avvio dell’attuazione del piano per il risanamento concordato in sede europea, il primo atto avvenga con l’Ue e con le Regioniche sono protagoniste attive, oltre che destinatarie di queste risorse“. 

Giuseppe Manfredi

Redazione

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