Il destino del Monte dei Paschi di Siena

Redazione 05/08/16
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Le banche italiane hanno superato gli stress test sulla tenuta patrimoniale. Tutte tranne una, ovvero Mps.

È la peggiore delle banche europee. Il risultato era atteso, ma far pur sempre male, considerato che si tratta della terza banca italiana.

Adesso ci sarà l’aumento del capitale sociale per 5 miliardi, e la vendita di 27 miliardi di euro di crediti deteriorati. Non più di “soli” 10 miliardi, ma addirittura di 27.

Anche queste sono misure previste, di cui si è molto parlato in questi giorni. Dunque, nonostante il cambio dei vertici della banca, e i precedenti aumenti di capitale, la crisi del Mps continua.

La crisi del Monte dei Paschi continua

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Si dice che l’aumento del capitale sociale sarà fatto con capitali privati, ma chi se la sente di investire nella banca peggiore d’Europa? Che non è proprio il biglietto da visita migliore per presentarsi sul mercato e chiedere soldi.

Si dice che interverrà il Fondo Atlante. Almeno così auspica il ministro del Tesoro, dal momento che le nuove regole del bail-in escludono gli interventi pubblici, ma prevedono che a salvare la banca dalla bancarotta siano gli azionisti e gli obbligazionisti, cioè i proprietari e i creditori.

Ma il Fondo Atlante, invocato come il deus ex machina, da dove prende i soldi? Perché dovrebbe trovare conveniente investire in Mps? Si parla anche di un intervento della Cassa Depositi e Prestiti, ovvero delle Poste italiane, ovvero dei correntisti postali. Tra cui moltissimi pensionati.

Ma è giusto che Cdp intervenga in una operazione di investimento tanto rischiosa, com l’aumento di capitale di Mps? E se i correntisti postali non condividono, quale arma hanno per manifestare il loro dissenso? Chiudere il conto corrente o il deposito a risparmio?

E un eventuale intervento della Cdp, probabile perché il Fondo Atlante non ha 5 miliardi di euro da investire, non sarebbe una forma di intervento pubblico, poiché la Cassa Depositi e Prestiti è in parte di proprietà del ministero del Tesoro?

E chi garantisce che, con questo nuovo aumento di capitale sociale, le cose andranno meglio per Mps? L’aumento è solo il primo passo, ma poi come si va avanti giorno dopo giorno, con le oscillazioni di borsa che bruciano miliardi?

Ma non è meglio, giunti a questo punto, far fallire Mps e salvare i depositi al di sotto dei 100mila euro? È una soluzione dolorosa, ma almeno diremmo basta a questi continui scontri tra il governo italiano da una parte, e la Commissione europea dall’altra.

Sono mesi ormai che sulle pagine economiche dei giornali non si parla d’altro. Come dice Matteo Renzi, non si può restare nella palude.

Redazione

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