Referendum per l’abolizione dell’euro: parte la raccolta firme

Redazione 19/11/14
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Sorpresa in Gazzetta ufficiale. Lo scorso sabato 15 novembre 2014, è apparso nell’organo di pubblicazione per proposte e leggi dello Stato, il testo che autorizza ufficialmente la raccolta firme per il referendum abrogativo dell’euro, che recentemente sta appoggiando con forza il MoVimento 5 Stelle.

Sono proprio i seguaci di Grillo i promotori della campagna referendaria, che parte così la sua rincorsa alla cancellazione della valuta dall’economa italiana.

Scopo del referendum, infatti, sarebbe quello di riportare indietro le le lancette, ripristinando la lira come moneta corrente dello Stato e abolendo l’euro entro i confini italiani.

Ora, dunque, è tutto pronto per cominciare a raccogliere le adesioni dei cittadini italiani alla crociata no euro ddel MoVimento 5 Stelle, che avrà 90 giorni a partire dal giorno di inizio raccolta per radunare le 500mila firme necessarie a proporre il quesito alle urne.

Il conteggio dei giorni partirà dal momento in cui verranno consegnati i moduli per la vidimazione dei nominativi, dopodiché gli organizzatori avranno 3 mesi di tempo per raggiungere l’obiettivo.

Questo il testo pubblicato in Gazzetta ufficiale:

“Ai sensi degli articoli 7 e 48 della legge 25 maggio 1970 n. 352, si annuncia che la cancelleria della Corte Suprema di Cassazione, in data 14 novembre 2014, ha raccolto a verbale e dato atto della dichiarazione resa da diciotto cittadini italiani, muniti di certificati comprovanti la loro iscrizione nelle liste elettorali, di voler promuovere ai sensi dell’art. 71 della Costituzione e art. 48 in relazione all’art. 7 della legge 25.5.1970 n. 352 una proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo:
“Indizione di un referendum di indirizzo sull’adozione di una nuova moneta nell’ordinamento nazionale in sostituzione dell’euro”
Dichiarano, altresi’, di eleggere domicilio presso: Avv. Andrea CIANNAVEI – Via Nomentana n. 257 – 00161 ROMA.”

Lo scoglio più difficile, però, per il referendum contro l’euro, arriverà solo una volta consegnate e certificate le firme in Corte di Cassazione. Solo in quel momento, infatti, la palla passerà nelle mani della Corte costituzionale, che determinerà se il quesito proposto sarà ammissibile dalla Carta fondamentale oppure no. In proposito, esistono posizioni divergenti sulla realizzabilità o meno della consultazione referendaria contro la valuta continentale.

 

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