Concorsi pubblici, le linee guida per le nuove assunzioni nella PA

Elena Bucci 19/09/22
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Concorsi pubblici: comunicate le linee guida che regoleranno le future assunzioni nella Pubblica Amministrazione. Nella Gazzetta Ufficiale, serie generale, del 14 settembre 2022 è stato pubblicato il decreto interministeriale, firmato dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta e dal ministro dell’Economia Daniele Franco, contenente le linee guida per regolare le prossime assunzioni nelle PA.

Il documento ha lo scopo di guidare le amministrazioni pubbliche alla definizione dei propri fabbisogni di capitale umano tenendo in considerazione l’esigenza di personale in possesso delle competenze indispensabili per trainare la trasformazione digitale ed ecologica della PA voluta dal PNRR.

Per questo motivo, oltre alle classiche conoscenze teoriche delle materie relative al profilo professionale per cui si concorre, le selezioni pubbliche prevedranno anche la valutazione delle soft skills dei candidati.

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Indice

Concorsi pubblici: il decreto

L’obiettivo della misura è, in primo luogo, quello di superare l’automatismo sempre presente nel turnover, ovvero che le nuove assunzioni nelle PA non consistano semplicemente nella sostituzione di vecchie figure con altre identiche, ma che puntino all’introduzione delle competenze che devono sostenere la trasformazione della Pubblica Amministrazione prevista dal Pnrr.

Le linee guida dovranno spingere il processo che si tradurrà in una progressiva riduzione delle figure amministrative generiche a favore di profili più specifici, come gli esperti del digitale, di e-procurement, di transizione verde, di project management.

Nel documento “Linee di indirizzo per l’individuazione dei nuovi fabbisogni professionali da parte delle amministrazioni pubbliche”, si legge che le più recenti indagini di settore restituiscono un quadro incerto per la PA italiana: al 1° gennaio 2021, il comparto contava 3,2 milioni di dipendenti, 31 mila in meno rispetto all’anno precedente, di età avanzata (in media 50 anni), in difficoltà ad offrire servizi adeguati a imprese e cittadini poiché sguarnito del personale necessario al pieno ed efficiente svolgimento della propria mission, priva delle conoscenze e capacità ad oggi ritenute essenziali per realizzare i programmi di innovazione.

Per questo motivo, al fine di fornire un valido supporto alle amministrazioni impegnate nell’individuazione dei nuovi fabbisogni professionali, il documento presenta tre sezioni:

  1. la prima inquadra il tema della gestione per competenze (che include l’importanza della valutazione delle soft skills dei candidati ai concorsi pubblici);
  2. la seconda è finalizzata a fornire gli strumenti conoscitivi per l’adozione di un modello incentrato sui profili di ruolo all’interno dei singoli enti (la “famiglia professionale” in sostituzione al “profilo professionale”);
  3. la terza fornisce un richiamo alle esperienze nazionali ed internazionali analizzate, evidenziando punti di contatto e differenze nell’approccio e nello strumento adottati, con richiami a concrete applicazioni sul campo maturate nell’ambito di amministrazioni pubbliche a quadro normativo vigente.

Concorsi pubblici: soft skills

Secondo quanto riportato nel documento, quindi, a partire da ora le PA dovranno stabilire il proprio fabbisogno di personale e le modalità di copertura dei posti vacanti, tenendo in considerazione non solo le conoscenze teoriche dei dipendenti (sapere), ma anche:

  • le capacità tecniche (saper fare)
  • le capacità comportamentali (saper essere).

Dunque, poiché al dipendente pubblico non si richiederà più il semplice possesso di nozioni teoriche, ma anche la capacità di applicarle ai casi concreti e di mantenere una certa condotta, nei concorsi occorrerà valutare anche le soft skill, come la capacità di innovare le procedure amministrative, lavorare in squadra e prendere decisioni in modo autonomo. Abilità che avranno maggiore peso anche nei percorsi formativi e di carriera.

Concorsi pubblici: la “famiglia professionale”

Nel comunicato stampa del 15 settembre 2022 pubblicato sul sito ufficiale del Ministero per la Pubblica Amministrazione, si legge che il decreto favorisce il superamento del concetto di “profilo professionale” a beneficio di quello di “famiglia professionale”, inteso come l’ambito in cui i dipendenti hanno conoscenze o competenze comuni, ambito che si presta a raccogliere una pluralità di profili di ruolo o di competenza, in base alla complessità dell’organizzazione.

Per raggiungere questo obiettivo, come si legge nel testo, occorre: “intervenire sul personale superando il “mansionismo”, inteso come l’attribuzione al personale di compiti rigidamente definiti e standardizzati, che diventano un limite all’azione amministrativa”.

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Di seguito il video in cui il professor Cotruvo analizza le ultime novità riguardo alle linee guida per regolare le future assunzioni nella PA:

Elena Bucci

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