Bonus bollette condominiale: come funziona e come richiederlo

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Come funziona il bonus bollette condominiale? In un momento in cui i prezzi delle materie prime e delle bollette non accennano a diminuire, gli ultimi due governi sono intervenuti attraverso vari decreti per potenziare i bonus sociale bollette luce e gas che garantiscono uno sconto in bolletta per tutti quei nuclei familiari che si trovano in condizioni di disagio economico. A questi si aggiunge il bonus bollette concesso dai datori di lavoro quale forma di welfare aziendale ai propri dipendenti, il cui limite è stato recentemente innalzato a 3000 euro. A tal proposito è intervenuta recentemente l’Agenzia delle Entrate, fornendo istruzioni proprio su questo bonus aziendale.

Il bonus sociale bollette può essere erogato sia in caso di forniture dirette che in caso di fornitura condominiale. In questo caso il pagamento del bonus avviene in maniera diversa rispetto alle forniture dirette, e per ricevere il bonus gas c’è bisogno di un ulteriore passaggio, ovvero la trasmissione ad ARERA del codice PDR che identifica la fornitura condominiale di gas naturale.

Si ricorda che dal 1° gennaio 2021 il bonus sociale viene riconosciuto automaticamente a tutti i nuclei che ne hanno diritto, occorre presentare la DSU aggiornata ogni anno e rientrare nei valori ISEE richiesti, o essere titolari di Reddito o Pensione di Cittadinanza.

Per quanto riguarda il bonus aziendale, la circolare dell’Agenzia delle Entrate 35/E del 4 novembre 2022 ha chiarito che tra le spese per le utenze domestiche sono ricomprese anche le utenze condominiali, come ad esempio quelle idriche o di riscaldamento, intestate al condominio e “che vengono ripartite tra i condòmini (per la quota rimasta a carico del singolo condomino)”. In questo caso spetta all’amministratore produrre un’autocertificazione che l’interessato dovrà poi presentare al datore di lavoro.

Vediamo quindi nei prossimi paragrafi come funzionano il bonus sociale bollette gas e acqua, e il bonus aziendale per le utenze domestiche, in caso di fornitura condominiale.

Indice

Bonus bollette condominiale: bonus sociale gas

Requisiti beneficiari
Affinché il bonus sociale gas venga riconosciuto il beneficiario deve trovarsi innanzitutto in una situazione di disagio economico, ossia deve:

  • appartenere ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 12.000 euro (solo per il 2022, altrimenti il limite è di 8.265 euro);
  • appartenere ad un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro;
  • appartenere ad un nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.

Inoltre, uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve risultare intestatario di un contratto di fornitura elettrica e/o di gas naturale con tariffa per usi domestici, o in alternativa, uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve usufruire, in locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare, di una fornitura condominiale (centralizzata) di gas naturale per uso civile e attiva.

Requisiti fornitura condominiale
La fornitura condominiale, stando a quanto riportato sul sito di ARERA, deve inoltre rispettare le seguenti caratteristiche:

  • il PDR (punto di riconsegna) deve essere relativo ad un condominio in cui sono presenti unità abitative che utilizzano il gas naturale in locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare;
  • il gas deve essere utilizzato per riscaldamento e/o uso cottura cibi e/o produzione di acqua calda sanitaria;
  • la fornitura deve essere attiva;
  • la fornitura di gas deve essere utilizzata dal cliente domestico in locali adibiti ad abitazioni a carattere familiare.

Tempi e modalità di erogazione
I nuclei che rispettano i requisiti sopraccitati e risultano quindi beneficiari, riceveranno una comunicazione in cui si richiede che venga comunicato ad ARERA il codice PDR identificativo della fornitura, che va richiesto all’amministratore dello stabile in cui si trova l’abitazione e che dovrà essere comunicato seguendo le modalità indicate all’interno della comunicazione ricevuta.

Le tempistiche sono quindi più lunghe rispetto a quelle di una fornitura diretta, e dipendono da quanto celermente i beneficiari inviano la comunicazione e se questa è compilata correttamente in tutti i suoi campi. Una volta che tutte le verifiche avranno avuto esito positivo, il bonus viene riconosciuto tramite l’emissione di un bonifico domiciliato che potrà essere riscosso dal beneficiario presso qualsiasi ufficio postale sul territorio nazionale.

Importo
L’importo del bonus bollette condominiale dipende da diversi fattori, ovvero:

  • numerosità del nucleo familiare;
  • categoria d’uso associata alla fornitura agevolata (solo uso acqua calda sanitaria e/o cottura cibi, solo uso riscaldamento, entrambi i tipi di utilizzo);
  • zona climatica in cui è localizzata la fornitura.

Nella tabella seguente gli importi in euro del bonus sociale gas comprensivo della Compensazione Integrativa temporanea per il secondo trimestre 2022:

 Zona Climatica 
 A/BC
Famiglie fino a 4 componenti  
Acqua calda sanitaria e/o Uso cottura28,2128,21
Riscaldamento9,1013,65
Acqua calda sanitaria e/o Uso cottura + Riscaldamento19,1128,21
Famiglie oltre 4 componenti  
Acqua calda sanitaria e/o Uso cottura49,1449,14
Riscaldamento11,8319,11
Acqua calda sanitaria e/o Uso cottura + Riscaldamento36,4050,05

Bonus bollette condominiale: bonus sociale acqua

Requisiti beneficiario
Oltre al gas, anche la fornitura di acqua può essere condominiale. E anche in questo caso occorre essere in possesso di determinati requisiti. La soglia ISEE non è stata ritoccata per il 2022, per cui per accedere al bonus bollette condominiale per l’acqua è necessario:

  • appartenere ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro;
  • appartenere ad un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro;
  • appartenere ad un nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.

Requisiti fornitura condominiale
In caso di fornitura condominiale, questa deve essere attiva. Nel caso in cui non sia stata preliminarmente individuata dal Gestore Idrico competente una fornitura idrica diretta, ossia intestata ad uno dei componenti del nucleo familiare ISEE, se il nucleo familiare risulta intestatario di un contratto di fornitura di energia elettrica per usi domestici e attivo, il Gestore Idrico assume che il nucleo familiare usufruisca anche di una fornitura idrica centralizzata e provvede a riconoscere il bonus.

Tempi e modalità di erogazione
Il bonus sociale idrico viene erogato entro 60 giorni dalla conclusione con esito positivo delle verifiche di ammissibilità da parte del Gestore idrico territorialmente competente, tramite assegno circolare non trasferibile o altra modalità tracciabile per le forniture condominiali. Affinché il bonus sociale condominiale acqua possa essere erogato, il Gestore idrico territorialmente competente deve aver completato tutti gli adempimenti in materia di privacy previsti dalla normativa, ovvero:

  • essersi accreditato al Sistema Informativo Integrato in adempimento della deliberazione 585/2020/R/com;
  • aver sottoscritto l’Accordo di nomina a Responsabile del trattamento con ARERA, Titolare del trattamento (ricevuto tramite il Portale del SII);
  • aver completato gli adempimenti preliminari previsti nell’Accordo, in coerenza con quanto previsto dalla normativa in materia.

Importo
Il bonus sociale acqua garantisce la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua all’anno (pari a 50 litri/abitante/giorno) per ogni componente della famiglia anagrafica dell’utente. Per fare un esempio, per un nucleo composto da 4 persone il bonus prevede quindi la fornitura gratuita di 73 metri cubi di acqua all’anno. Poiché le tariffe idriche non sono uniche a livello nazionale, il valore del bonus cambia a seconda dell’area geografica all’interno della quale risiede il nucleo beneficiario. Per calcolare il valore del bonus gli utenti possono accedere al sito internet del proprio gestore idrico e, una volta trovata la sezione contenente le tariffe, moltiplicare 18,25 metri cubi per il numero di componenti della famiglia anagrafica e per la somma delle seguenti tariffe:

  • tariffa agevolata determinata per la quantificazione della quota variabile del corrispettivo di acquedotto;
  • tariffa di fognatura individuata per la quantificazione della quota variabile del corrispettivo di fognatura;
  • tariffa di depurazione individuata per quantificazione della quota variabile del corrispettivo di depurazione.

Bonus bollette condominiale: bonus 3000 euro in busta paga

Tra le principali misure introdotte dal Decreto Aiuti quater (Decreto-legge 18 novembre 2022 numero 176) figura l’innalzamento, per il solo anno 2022, della soglia di esenzione fiscale dei cosiddetti “fringe benefits” aziendali fino a 3.000 euro. Si tratta, riporta un comunicato stampa diffuso dall’esecutivo, di una “misura di welfare aziendale che punta a incrementare gli stipendi dei lavoratori, attraverso il rimborso anche delle utenze (acqua, luce e gas)”.

Già il precedente Decreto Aiuti bis aveva innalzato, per il solo 2022, la soglia di esenzione dei “benefits” dal limite ordinario di 258,23 euro a 600 euro, includendovi le somme erogate dall’azienda per il pagamento delle utenze domestiche.

L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare numero 35/E del 4 novembre 2022, aveva fornito i primi chiarimenti su quali utenze domestiche potessero essere incluse tra le spese per cui l’azienda può erogare il bonus. La circolare spiega che per utenze domestiche si intendono quelle relative a immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che vi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio. Vi rientrano, quindi, anche le utenze per uso domestico intestate al condominio (ad esempio quelle idriche o di riscaldamento) e quelle per le quali, pur essendo le utenze intestate al proprietario dell’immobile (locatore), nel contratto di locazione è prevista espressamente una forma di addebito analitico e non forfetario a carico del lavoratore (locatario) o dei propri coniuge e familiari.

Per poter erogare il bonus, il datore di lavoro deve ricevere un’autodichiarazione con la quale il lavoratore richiedente attesti di essere in possesso della documentazione comprovante il pagamento delle utenze domestiche. Per le utenze condominiali dovrà essere l’amministratore a produrre la suddetta certificazione, che si limita alla quota di spese effettivamente sostenute dal condòmino.

Alessandro Sodano

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