Il lavoro del medico ai tempi del Covid: tra responsabilità e cure

Redazione 08/03/22
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Benché la pandemia abbia smesso, almeno nelle ultime due settimane, di essere al centro delle attenzioni dei media, per via dei nefasti eventi che si registrano in Europa dell’est, il Covid-19 è una questione tutt’altro che archiviata. Tra i tanti sconvolgimenti a cui abbiamo assistito, ve ne sono molti che riguardano in particolare coloro che da due anni stanno vivendo la pandemia in prima linea: i medici. Vediamo dunque di approfondire questo discorso.

Medici e responsabilità sanitaria in pandemia

Nel corso di questi due anni i medici d’ospedale hanno vissuto momenti tal volta molto discordanti: sia considerati come moderni eroi in una battaglia contro un nemico invisibile, sia considerati alla stregua di complottisti al fianco del nemico. Al di là della percezione comunitaria, di certo c’è che i medici hanno toccato con mano cambiamenti importanti, tali da far emergere figure e ruoli fino a oggi considerati marginali, come nel caso del medico competente. Il medico competente è quella figura che opera all’interno degli ambienti di lavoro e che collabora a stretto contatto con il datore.

Con la pandemia la sua importanza è cresciuta esponenzialmente perché a lui spetta il potere di capire quali sono le persone fragili maggiormente a rischio sul posto di lavoro e quali misure di sicurezza il datore deve garantire. Una responsabilità enorme che però non ha trovato la giusta risposta negli ultimi aggiornamenti legislativi, che hanno aumentato il carico di lavoro e le relative responsabilità in capo ai medici, senza che allo stesso tempo sia stato aumentato l’investimento di risorse o la definizione di uno scudo penale adeguato.

Covid-19 o comune influenza? Come riconoscere i vari sintomi e come curarli

Al centro di ogni discussione, continua a esserci il Covid-19, su cui non ci si può ancora permettere di abbassare la guardia. A tal proposito ricordiamo i sintomi che dovrebbero destare preoccupazione: tra tutti vi è la perdita dell’olfatto e del gusto. Benché con le ultime varianti questi sintomi si sono attenuati, sono ancora due segnali evidenti di un’infezione che va oltre la banale influenza.

A questi si aggiunge un profondo senso di spossatezza, come mai provato con altre influenze, a cui spesso invece si può rispondere anche solo con il ricorso ai rimedi della nonna, e nei casi più complicati un livello di saturazione dell’ossigeno nel sangue che tende ad allontanarsi dal valore ideale che è pari a cento. Avere consapevolezza di questi sintomi è importante anche per riuscire a distinguere con precisione se si tratti di Covid o di semplici influenze che possono causare raffreddori, tossi e bronchiti.

Proprio per quanto riguarda quest’ultimo caso, infatti, i sintomi potrebbero confondersi, ma le conseguenze non sono paragonabili; a tal riguardo, dunque, potrebbe risultare utile, conoscere più nel dettaglio quali sono i sintomi della bronchite, leggendo ad esempio alcune guide online, così da togliersi eventuali dubbi.

In entrambi i casi vi può essere presenza di virus e batteri, che nella polmonite si annidano negli interstizi, rendendo difficile la risposta del fisico alle terapie e alle cure. Dunque sempre meglio proteggersi il più possibile e adottare tutte le misure di sicurezza del caso.

 

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