Quarantena Covid non è malattia: le alternative di copertura

Paolo Ballanti 31/08/21
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La quarantena Covid non è considerata malattia, dunque quali sono le alternative? L’assenza di una copertura finanziaria per gli eventi di quarantena verificatisi nel corso del 2021 ha portato l’INPS a comunicare con apposito messaggio che nessuna indennità sarà riconosciuta per l’anno corrente anche con effetto retroattivo.

Le aziende che hanno anticipato in busta paga (e poi recuperato con modello F24) somme a titolo di indennità di malattia rischiano di vedersi recapitare delle richieste di rimborso da parte dell’INPS. Stessa sorte potrebbe colpire i casi di quarantena 2020, qualora, dal monitoraggio dell’Istituto, dovesse emergere uno sforamento del tetto di spesa previsto per lo stesso anno in 663,10 milioni di euro.

Al di là delle possibili richieste dell’Istituto, il problema che al momento si pone per i datori di lavoro è come gestire in busta paga gli eventi di quarantena. Quali alternative si presentano e come evitare di penalizzare i lavoratori?

Analizziamo la questione in dettaglio.

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Quarantena Covid: Decreto “Cura Italia”

Presentatosi come uno dei primi provvedimenti mirati a contrastare gli effetti economico – sociali dell’emergenza COVID-19 il Decreto legge “Cura Italia” (D.l. 17 marzo 2020 numero 18 convertito in Legge 24 aprile 2020 numero 27) qualifica (articolo 26 comma 1), per i lavoratori dipendenti del settore privato, le assenze per:

  • Quarantena;
  • Permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva;

come malattia, ai fini del relativo trattamento economico.

Gli stessi eventi non sono peraltro considerati nel conteggio del periodo di comporto.

Niente copertura per il 2021 e verifiche sul 2020

Attraverso il messaggio numero 2842 del 6 agosto scorso, l’INPS ha ricordato che, stante la mancanza di apposita copertura finanziaria per il 2021 l’Istituto, si legge, non potrà “procedere a riconoscere la tutela previdenziale” per gli eventi di quarantena riferiti all’anno in corso.

Non solo, considerato che la tutela in questione per l’anno 2020 può contare su 663,10 milioni di euro di stanziamenti pubblici, l’INPS procederà ad effettuare una verifica sul rispetto del tetto di spesa. In caso di sforamento, si aprirebbe la strada alle richieste di rimborso da parte dell’Istituto (attraverso l’emissione di note di rettifica), nei confronti di quei datori di lavoro che nel 2020, per i casi di quarantena, hanno anticipato in busta paga e poi recuperato somme a carico dell’INPS a titolo di indennità di malattia.

Identica sorte per gli eventi di quarantena collocatisi nel 2021 privi, come già detto, di copertura finanziaria.

Le alternative: ferie e permessi

In virtù dell’assenza della copertura INPS si pone, per le aziende, il problema di come gestire altrimenti in busta paga gli eventi di quarantena.

In tal senso un’alternativa è rappresentata dall’utilizzo di ferie, permessi retribuiti o riposi compensativi. Al contrario, considerare l’assenza come aspettativa non retribuita avrebbe un effetto penalizzante per il dipendente, posto che la quarantena non sarebbe economicamente coperta.

Le alternative: malattia senza copertura INPS

Non si può peraltro escludere (sul punto si attendono comunque auspicabili chiarimenti INPS / Ministero del lavoro) di poter continuare a valorizzare l’assenza per quarantena come malattia ai sensi dell’articolo 26 comma 1, senza tuttavia anticipare in busta paga il trattamento economico a carico dell’ente di previdenza, in quanto privo di copertura finanziaria.

In tal caso si creerebbe una differenza di trattamento tra lavoratori destinatari dell’indennità di malattia INPS quali:

  • Operai e categorie assimilate appartenenti ai settori previdenziali “Industria e artigianato”, “Commercio”;
  • Lavoratori a domicilio dei settori “Industria e artigianato”, “Commercio”;
  • Impiegati (compresi i quadri) del settore “Commercio”;
  • Salariati del settore “Credito, assicurazioni e servizi tributari appaltati”;
  • OTI e OTD, salariati fissi, braccianti fissi, obbligati, avventizi, nonché compartecipanti e piccoli coloni;

e la restante platea di soggetti per cui l’evento morboso è interamente a carico dell’azienda.

Lavoratori con copertura INPS

A causa del venir meno della copertura indennitaria INPS l’alternativa per l’azienda, rispetto a ferie, permessi ed aspettativa, sarebbe di riconoscere:

  • Il periodo di carenza (primi tre giorni) interamente a carico del datore di lavoro ai sensi del contratto collettivo applicato;
  • L’integrazione, sempre disciplinata dal CCNL, calcolata considerando la retribuzione dei giorni di assenza al netto dell’indennità INPS cui il lavoratore non ha tuttavia diritto.

Come condizione di maggiore favore, è nella facoltà dell’azienda garantire la copertura economica totale dei giorni di malattia per quarantena.

Lavoratori senza copertura INPS

La decisione di considerare comunque la quarantena come malattia comporterebbe, per i lavoratori che non rientrano tra i destinatari dell’indennità INPS, la copertura economica dell’evento interamente a carico dell’azienda, secondo quanto previsto dal CCNL applicato.

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Quarantena Covid: Smart working

La possibilità per il dipendente in quarantena di svolgere, sulla base di accordi con l’azienda, l’attività lavorativa in regime di smart working, esclude il riconoscimento dell’assenza come malattia, trattandosi a tutti gli effetti di lavoro ordinario.

Quarantena Covid: malattia COVID-19

Nulla cambia invece nei casi di infezione del dipendente. Come ricorda il messaggio INPS citato, si legge nel testo, per gli eventi di malattia conclamata da COVID-19 le “indicazioni ricevute da parte del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali autorizzano l’Istituto a procedere al riconoscimento della tutela della malattia secondo l’ordinaria gestione”.

Ne consegue che in presenza di certificato medico a seguito di infezione, l’azienda sarà tenuta ad anticipare in busta paga (nei casi in cui ciò è previsto) l’indennità di malattia a carico INPS.

Quarantena Covid: possibile copertura 2021

Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando si è recentemente espresso, attraverso un messaggio lanciato nel corso della Festa dell’unità di Modena riportato dal Sole 24 Ore, sui fondi 2021 a copertura degli eventi di quarantena: “Avevamo segnalato la questione nell’ultimo scostamento purtroppo non si sono trovate tutte le risorse necessarie. Io credo che nel frattempo siano maturate le condizioni perché alcune risorse impegnate in altre direzioni possano essere utilizzate in questo senso. Credo che ci possa essere una risposta se tutto il governo sarà d’accordo abbiamo una valutazione assolutamente favorevole a consentire che la quarantena sia considerata una malattia e che non gravi sui lavoratori e sulle imprese”.

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Paolo Ballanti

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