Invalidità 2021: tutti gli importi e i diversi assegni erogati

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Un tema d’interesse generale quando si parla di pensione è senz’altro l’importo spettante in favore dei cittadini con invalidità. Chiaramente non è possibile dare una risposta univoca in quanto l’assegno dipende sostanzialmente dalla tipologia d’invalidità, senza poi calcolare che tali categorie di prestazioni sono rivalutate annualmente, cosa che va fatta anche per il 2021.

Infatti, ogni anno avviene la cd. “perequazione”. Cosa vuol dire? Significa che gli importi delle pensioni di invalidità si adeguano all’inflazione, ossia al costo della vita, affinché ciascun pensionato non perda potere d’acquisto anno dopo anno. Infatti, per il biennio “2020-2021”, l’adeguamento è stato reso noto grazie al Decreto del 16 novembre 2020, emanato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Tale decreto, in poche parole, afferma che l’indice di rivalutazione definitivo da applicare ai trattamenti Inps in corso di erogazione nel 2020 (rispetto agli importi vigenti nel 2019) è pari allo 0,5%. Diversamente, l’indice di rivalutazione presuntivo per i trattamenti in erogazione dal 2021 è invece pari allo 0%. In ogni caso, l’ammontare dei trattamenti risulta comunque modificato per effetto dell’incremento verificato nel corso dell’anno.

Vediamo quindi in dettaglio tutti gli importi dell’invalidità 2021 e i diversi assegni erogati.

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Pensione di invalidità 2021: cos’è?

La pensione di invalidità civile, disciplinata dall’art. 12 della L. n. 118/1971, è una prestazione economica riconosciuta ai soggetti che per cause di salute non possono lavorare. In questi casi, infatti, si ha una totale inabilità lavorativa, ossia una invalidità pari al 100%.

Possono farne richiesta tutti i soggetti che abbiano un’età anagrafica compresa tra i 18 anni e i 67 anni. Il limite dell’età anagrafica è dettato dal fatto che, per l’anno, 2021, la pensione di vecchiaia è raggiungibile proprio alla maturazione del 67esimo anno.

Per avere diritto al beneficio economico, non si tiene conto della vita lavorativa, nel senso che non bisogna maturare un numero minimo di contributi, poiché l’erogazione dell’assegno è appunto slegato da tale condizione.

Pensioni di invalidità 2021: importi

Per l’anno 2020 la pensione di invalidità è pari a 287,09 euro (nel 2020 era pari a 286,81 euro) ed è concessa per 13 mensilità per un valore annuo di 3.732,17 euro. Esso decorre dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda per l’accertamento dell’inabilità. La prestazione non è reversibile ai superstiti.

Il limite di reddito personale annuo che consente di aver diritto alla prestazione è pari a 4.931,29 euro per lo stesso anno.

Invalidità 2021: Assegno sociale sostitutivo 

L’assegno sociale sostitutivo è concesso a 67 anni di età, proprio come l’assegno sociale ordinario. L’importo dell’assegno sociale sostitutivo, per il 2021, è pari a:

  • 374,85 euro mensili per gli invalidi civili parziali, in base all’incremento dello 0,5% dei trattamenti Inps, con un limite di reddito personale annuo pari a 4.931,29 euro;
  • 374,85 euro mensili per gli invalidi civili totali, in base all’incremento dello 0,5% dei trattamenti Inps, con un limite di reddito personale pari a 16.982,49 euro all’anno.

Invalidità 2021: Pensione sociale invalidi 

L’importo della pensione sociale invalidi, per il 2021, è pari a 293,90 euro mensili sia per gli invalidi civili parziali che totali.

Invalidità 2021: Indennità di frequenza 

L’indennità di frequenza è una prestazione economica, erogata a domanda, finalizzata all’inserimento scolastico e sociale dei minori con disabilità fino al compimento della maggiore età. Il beneficio spetta ai cittadini minori di 18 anni con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età, nonché ai minori ipoacusici che presentino una perdita uditiva superiore ai 60 decibel nell’orecchio migliore nelle frequenze di 500, 1.000, 2.000 hertz, che soddisfano i requisiti sanitari e amministrativi previsti dalla legge.

Per l’anno 2021, l’indennità è aumentata da 286,81 euro 287,09 euro e spetta per 12 mensilità. Il limite di reddito personale annuo che consente di aver diritto alla prestazione è pari a 4.931,29 euro.

Invalidità 2021: Pensione speciale sordomuti 

Anche la pensione speciale sordomuti passa, a decorrere dal 2021, da 286,81 euro a 287,09 euro mensili. Mentre il limite di reddito da considerare per avere diritto alla prestazione è pari a 16.982,49 euro annui.

Invalidità 2021: Indennità di comunicazione 

L’indennità di comunicazione, disciplinata dall’art. 4 della L. n. 508/88, è una prestazione rivolta alle persone riconosciute sorde civili (sordità congenita o acquisita durante la crescita) indipendentemente dalla loro età e dal loro reddito.

Per l’anno 2021, l’indennità è pari a 258 euro.

Invalidità 2021: Pensione per ciechi parziali e assoluti 

Passando alla pensione per ciechi parziali e assoluti, l’importo mensile è pari rispettivamente a 287,09 euro e 310,48 euro.

Nello specifico, per i ciechi parziali il limite di reddito personale che consente di aver diritto alla prestazione è pari a 4.931,29 euro annui per il 2021. Diversamente, per i ciechi assoluti il limite di reddito è pari a 16.982,49 euro annui.

Invalidità 2021: Assegno per i decimisti e ventesimisti 

Per quanto riguarda i decimisti e ventesimisti, ossia coloro che hanno un residuo visivo non superiore in ciascun occhio rispettivamente a un decimo e un ventesimo, godono di un assegno mensili, per l’anno 2021, di:

  • 213,08 euro (decimisti);
  • 213,08 euro (ventesimisti)

Invalidità 2021: Indennità di accompagnamento 

Con riferimento all’indennità di accompagnamento, ossia l’indennità economica riconosciuta agli invalidi civili, residenti in Italia, totalmente inabili, per l’anno 2021, l’indennità ammonta a 522,10 euro.

Invalidità 2021: Pensione per i talassemici 

Infine, per gli affetti da talassemia major e depranocitosi, l’indennità mensile – per l’anno 2021 – è pari a 515,58 euro. Non sono previsti limiti di reddito da rispettare.

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Daniele Bonaddio

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