Contributi a fondo perduto 2020: nuovi codici Ateco, importi ed esempi di indennizzi

Decreto Ristori Quater: fondo perduto ampliato anche ad agenti e rappresentanti di commercio

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Dopo il primo Decreto Rstori (D.L. 137/2020), che ha reintrodotto contributi a fondo perduto, a sostegno delle attività colpite dall’emergenza covid e dalle restrizioni di ottobre, ecco che arriva un altro provvedimento: il Decreto Ristori Bis, che di fatto ha ampliato la portata di questi indennizzi, alle attività e imprese incluse nelle zone rosse e arancioni, la cui situazione si è aggravata, in conseguenza delle ulteriori restrizioni imposte dall’ultimo Dpcm novembre, che ha diviso l’Italia in 3 fasce: rossa, arancione e gialla.

E’ stato in particolare previsto uno stanziamento destinato a supportare le attività economiche che sono interessate direttamente o indirettamente dalle restrizioni disposte dal Governo a tutela della salute.

Il provvedimento introdotto nel primi Decreto Ristori, che richiama il contributo previsto dal decreto Rilancio (art. 25), contiene una serie di interventi a sostegno dell’economia colpita dalla pandemia, tra i quali si segnala la disposizione del contributo a fondo perduto per le imprese dei settori maggiormente colpiti dalle nuove restrizioni.

Queste riceveranno le risorse a disposizione con la stessa procedura già utilizzata dall’Agenzia delle Entrate in relazione ai contributi previsti dal decreto “rilancio”.

Tra i beneficiari di tale contributo sono incluse anche le imprese con fatturato superiore a 5 milioni di euro, e potranno presentare la domanda anche le imprese che non hanno usufruito del precedente contributo, mentre è prevista l’erogazione automatica (entro il 15 novembre) sul conto corrente per chi aveva già fatto domanda in precedenza e ha incassato l’analogo indennizzo.

A questo proposito, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ha rassicurato sul fatto che gil dal 9 novembre i beneficiari dei contributi si troveranno gli indennizzi spettanti, accreditati sul conto corrente: “Sono stati disposti i bonifici in favore di più di 211 mila imprese, per un totale di oltre 964 milioni di euro”, quasi 1 miliardo, – ha annunciato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, spiegando che i soldi – “arriveranno già lunedì e martedì in tempi record”. Saranno pagati direttamente sul conto corrente dei beneficiari.

Il contributo varia dal 100% al 400% di quanto previsto in precedenza, in funzione del settore di attività, inoltre lo stesso non spetta se la partita Iva cessata alla data di presentazione dell’istanza.

Contributi a fondo perduto: novità Decreto Ristori Bis

A tutto ciò si aggiungono ora le novità dell’ultimo provvedimento di aiuti, approvato nella notte del 6 novembre dal Governo: il Decreto Ristori Bis, con cui è stata di fatto ampliata la gittata degli indennizzi a fondo perduto.

Sono previste infatti 3 novità principali:

  • un’estensione delle categorie di attività beneficiarie degli indennizzi, con nuovi codici Ateco,
  • il contributo è aumentato di un ulteriore 50 per cento, per alcuni operatori già beneficiari degli aiuti, colpiti da ulteriori restrizioni alla luce delle nuove misure restrittive nelle zone arancioni e rosse,
  • previsto un nuovo contributo a fondo perduto per specifiche imprese che operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità. Il contributo sarà erogato sempre dall’Agenzia delle entrate sul conto corrente, in relazione ai contributi previsti dal decreto “Rilancio” e per quelli introdotti con il precedente decreto Ristori. L’importo del beneficio varierà in funzione del settore di attività dell’esercizio.

Contributi a fondo perduto: novità Decreto Ristori ter

Ultima novità in ordine cronologico è l’estensione dei contributi a fondo perduto anche ai negozi di scarpe e accessori. Con l’approvazione del Decreto Ristori Ter, è stato stabilito l’ampliamento anche a questa attività degli indennizzi.

Come specificato all’articolo 1 del Ristori ter in Gazzetta, L’allegato 2 del citato decreto-legge n. 149 del 2020 è integrato con la seguente riga:

 47.72.10 Commercio al dettaglio di calzature e accessori 200%

I negozi di scarpe quindi saranno inclusi tra i beneficiari dei contributi a fondo perduto con una percentuale del 200 per cento.

All’allegato 2 del decreto legge 9 novembre 2020, n. 149 è stato quindi aggiunto questo ulteriore codice Ateco. I negozi di calzature e accessori possono accedere agli indennizzi a fondo perduto 2020.

Contributi a fondo perduto: novità nel Ristori Quater

Anche il Decreto Ristori Quater, approvato il 29 novembre 2020 ha introdotto la sua estensione dei codici Ateco che possono beneficiare dei contributi a fondo perduto: si tratta degli agenti e rappresentanti di commercio, che lavorano con diversi codici Ateco.

Ecco i codici Ateco relativi ad agenti e rappresentanti di commercio, beneficiari anch’essi degli indennizzi al 100% nel Ristori Quater:

CODICE CODICE ATECO DESCRIZIONE %
461201 46 12 01 Agenti e rappresentanti di carburanti, gpl, gas in bombole e simili-lubrificanti 100%
461403 46 14 03 Agenti e rappresentanti di macchine ed attrezzature per ufficio 100%
461501 46 15 01 Agenti e rappresentanti di mobili in legno, metallo e materie plastiche 100%
461503 46 15 03 Agenti e rappresentanti di articoli casalinghi, porcellane, articoli in vetro eccetera 100%
461505 46 15 05 Agenti e rappresentanti di mobili e oggetti di arredamento per la casa in canna, vimini, giunco, sughero, paglia-scope, spazzole, cesti e simili 100%
461506 46 15 06 Procacciatori d’affari di mobili, articoli per la casa e ferramenta 100%
461507 46 15 07  Mediatori in mobili, articoli per la casa e ferramenta 100%
461601 46 16 01 Agenti e rappresentanti di vestiario ed accessori di abbigliamento 100%
461602 46 16 02 Agenti e rappresentanti di pellicce 100%
461603 46 16 03 Agenti e rappresentanti di tessuti per abbigliamento ed arredamento (incluse merceria e passamaneria) 100%
461605 46 16 05 Agenti e rappresentanti di calzature ed accessori 100%
461606 46 16 06 Agenti e rappresentanti di pelletteria, valige ed articoli da viaggio 100%
461607 46 16 07 Agenti e rappresentanti di articoli tessili per la casa, tappeti, stuoie e materassi 100%
461608 46 16 08 Procacciatori d’affari di prodotti tessili, abbigliamento, pellicce, calzature e articoli in pelle 100%
461609 46 16 09 Mediatori in prodotti tessili, abbigliamento, pellicce, calzature e articoli in pelle 100%
461701 46 17 01 Agenti e rappresentanti di prodotti ortofrutticoli freschi, congelati e surgelati 100%
461702 46 17 02 Agenti e rappresentanti di carni fresche, congelate, surgelate, conservate e secche; salumi 100%
461703 46 17 03 Agenti e rappresentanti di latte, burro e formaggi 100%
461704 46 17 04 Agenti e rappresentanti di oli e grassi alimentari: olio d’oliva e di semi, margarina ed altri prodotti similari 100%
461705 46 17 05 Agenti e rappresentanti di bevande e prodotti similari 100%
461706 46 17 06 Agenti e rappresentanti di prodotti ittici freschi, congelati, surgelati e conservati e secchi 100%
461707 46 17 07 Agenti e rappresentanti di altri prodotti alimentari (incluse le uova e gli alimenti per gli animali domestici); tabacco 100%
461708 46 17 08 Procacciatori d’affari di prodotti alimentari, bevande e tabacco 100%
461709 46 17 09 Mediatori in prodotti alimentari, bevande e tabacco 100%
461822 46 18 22 Agenti e rappresentanti di apparecchi elettrodomestici 100%
461892 46 18 92 Agenti e rappresentanti di orologi, oggetti e semilavorati per gioielleria e oreficeria 100%
461896 46 18 96 Agenti e rappresentanti di chincaglieria e bigiotteria 100%
461897 46 18 97 Agenti e rappresentanti di altri prodotti non alimentari nca (inclusi gli imballaggi e gli articoli antinfortunistici, antincendio e pubblicitari) 100%
461901 46 19 01 Agenti e rappresentanti di vari prodotti senza prevalenza di alcuno 100%
461902 46 19 02 Procacciatori d’affari di vari prodotti senza prevalenza di alcuno 100%
461903 46 19 03 Mediatori in vari prodotti senza prevalenza di alcuno 100%

Contributi a fondo perduto: a chi spettano

In base alle regole del primo Decreto Ristori, il contributo a fondo perduto viene riconosciuto a favore dei soggetti che:

  • alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita Iva attiva;
  • dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 al decreto.

Se vengono esercitate più attività, per attività prevalente si intende l’attività che è stata dichiarata tale ai sensi dell’art. 35 del D.P.R. n. 633/1972. In questo caso si dovrà fare riferimento al modello presentato per la dichiarazione di inizio o di variazione di attività.

Il contributo non è previsto per i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 25 ottobre 2020, e rispetto a quanto previsto dall’art. 25 del D.L. n. 34/2020, possono beneficiare del ristoro anche i contribuenti con ammontare dei ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro.

Con decreto del Ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze, potranno essere individuati ulteriori codici ATECO riferiti a settori economici aventi diritto al contributo.

>> Contributi a fondo perduto: tutti i codici Ateco che li ricevono <<

Contributi a fondo perduto: il fatturato

Per beneficiare del contributo a fondo perduto, l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020, deve essere inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Se ad esempio l’ammontare del fatturato di aprile 2019 è stato di 30.000 euro i 2/3 ammontano a 20.000, in questo caso la condizione si verifica se l’ammontare del fatturato di aprile 2020 è inferiore a 20.000 euro.

E’ stato a suto tempo chiarito con la Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 15 del 13 giugno 2020, che per il calcolo del fatturato e dei corrispettivi da confrontare al fine di verificare la riduzione, poiché si fa riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione dei beni o di prestazione dei servizi, dovranno essere considerate le operazioni che hanno partecipato alla liquidazione periodica del mese di aprile 2019 (rispetto ad aprile 2020).

Per il calcolo dell’ammontare del contributo sono state previste delle “quote”, differenziate per settore economico, e riportate nell’Allegato 1 al decreto 137/2020, in ogni caso l’importo del contributo, non può essere superiore a euro 150.000 euro.

Tra le quote previste dal decreto si evidenzia:

  • il 100% per taxi e autonoleggio;
  • il 150% per bar, gelaterie, pasticcerie, alberghi, affittacamere, villaggi turistici, campeggi;
  • il 200% per ristoranti, palestre, piscine, impianti sportivi, cinema, teatri, intrattenimento;
  • il 400% per discoteche, sale da ballo, night club e simili.

Contributi a fondo perduto: il pagamento

Per i soggetti che hanno già beneficiato e ricevuto il contributo previsto dall’art. 25 del D.L. n. 34/2020, non è previsto nessun adempimento, l’ammontare dello stesso è determinato come quota del contributo già erogato in base a quanto disposto dall’articolo 25.

Prendendo in considerazione un ristorante la cui quota prevista dal decreto è pari a 200%, se è stato beneficiario di un contributo di 4.000 euro, l’accredito sul conto corrente sarà di 8.000 euro, ovvero la quota del 200% di 4.000 (contributo già erogato).

Chi invece non ha mai presentato istanza, potrà presentare la domanda tramite la procedura web utilizzando il modello approvato con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 10 giugno 2020. Un prossimo provvedimento delle Entrate dovrà stabilire i termini e le modalità per la trasmissione delle istanze.

Il contributo è determinato come quota del valore calcolato sulla base dei dati indicati nell’istanza trasmessa, e dei criteri stabiliti dai commi 4, 5 e 6 dell’art. 25 del decreto “Rilancio”.

Sono state stabilite delle percentuali in funzione dei ricavi o dei compensi relativi al periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto (19 maggio 2020), ossia, per i contribuenti “solari”, quelli relativi al 2019.

Nello specifico abbiamo:

  • il 20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400 mila euro;
  • il 15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400 mila euro e fino a 1 milione di euro;
  • il 10% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.

Qualora l’ammontare dei ricavi o compensi è superiore a 5 milioni di euro, il valore è calcolato applicando la percentuale del 10% del calo del fatturato.

>> Qui tutte le misure introdotte con il Decreto Ristori

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Contributi a fondo perduto: esempi di importi pagati

Il nuovo ristoro può essere pari a quello calcolato (e già percepito) secondo le regole appena ricordate, incrementato di una certa percentuale, diversa a seconda del codice Ateco di appartenenza.

Per fare un esempio di come funziona il contributo consideriamo un Bar con ricavi inferiori a 400 mila euro, che ha già ricevuto un contributo pari a 1.961 euro, questo riceverà un ristoro del 150% del valore medio di 2.941 euro.

Per un ristorante invece che supera i 400 mila euro di ricavi, e che ha ricevuto precedentemente un contributo pari a 6.960 euro (quota 200%), riceverà un ristoro del 200% del valore medio di 13.920 euro. Una palestra con ricavi inferiori a 400 mila euro, che ha ricevuto infine un contributo di importo medio pari a 2.028 euro, riceverà un ristoro del 200% del valore medio di 4.056 euro.

Considerato invece un albergo che non ha beneficiato del contributo, con ricavi superiori a 5 milioni di euro, per tale attività la quota prevista è pari a 150%.

Sopponendo una differenza di fatturato (aprile 2019 – aprile 2020) pari a 500.000 euro, si applicherà in questo caso la percentuale del 10% quindi 50.000 al cui importo verrà calcolata la quota del 150% (75.000). Il contributo spettante sarà di 75.000 euro.

Giuseppe Moschella

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