Assegni familiari 2019: come visualizzare e consultare gli importi erogati

Paolo Ballanti 06/08/19
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Dalla retribuzione di luglio 2019 partono i nuovi assegni familiari validi per il periodo 1° luglio 2019 – 30 giugno 2020. Gli ANF non sono sempre uguali. Il loro importo è fissato da tabelle pubblicate dall’INPS che variano di anno in anno e contengono valori differenti in base a quella che è la composizione del nucleo familiare e il suo reddito complessivo.

Come fare quindi a conoscere l’ammontare degli assegni familiari che l’azienda anticipa in busta paga per conto dell’INPS? Analizziamo la questione nel dettaglio.

Visualizzare gli Assegni familiari in Busta paga

Il dipendente può verificare gli importi erogati a titolo di assegni familiari consultando la busta paga, detta anche cedolino o prospetto paga che dev’essere consegnato all’atto dell’erogazione del compenso. Il documento che riepiloga tutta una serie di informazioni relative al dipendente e al suo rapporto di lavoro (dati anagrafici e inquadramento contrattuale), alla prestazione effettuata nel singolo mese (ore e giorni lavorati) e soprattutto alla retribuzione erogata:

  • Retribuzione ordinaria lorda;
  • Compensi variabili come straordinari, lavoro supplementare, indennità e maggiorazioni ad esempio per lavoro notturno o festivo;
  • Trattenute operate a titolo di contributi INPS a carico del dipendente e tasse dovute all’Erario;
  • Retribuzione netta corrisposta al dipendente, ottenuta sottraendo da retribuzione lorda, straordinari, indennità e altre competenze le trattenute a titolo di contributi INPS e tasse.

Tra gli elementi presenti nel cedolino c’è anche l’importo mensile spettante a titolo di assegni familiari o ANF. Questo è collocato nella parte superiore del documento, all’interno della sezione relativa alle competenze, quella per intenderci che ospita anche gli importi relativi alla retribuzione ordinaria e alle somme variabili come straordinari, lavoro supplementare, rimborsi chilometrici ecc…

Peraltro la somma erogata a titolo di ANF è di facile determinazione perché il suo importo non subisce alcuna trattenuta né per contributi INPS né per tasse. Questo significa che il compenso lordo indicato tra le competenze è lo stesso che viene erogato al dipendente all’interno della retribuzione netta.

Denominazione dell’importo in busta paga

A seconda del software che si occupa dell’elaborazione del cedolino, l’importo dell’ANF può essere indicato con nomi diversi, tutti comunque accomunati dalla presenza delle parole “assegno nucleo familiare” o “ANF”.

Attenzione: se vengono erogate delle somme relative a mesi o anni precedenti, oltre alla quota corrente del mese, nel cedolino dovrà essere indicato anche l’importo delle quote arretrate. In questo caso gli importi si collocano sempre nella sezione relativa alle competenze ma verranno indicati con la voce “arretrati ANF” o “arretrati assegni familiari”.

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ANF 2019: determinazione dell’importo teorico

L’importo teorico spettante a titolo di assegni familiari varia in base al numero dei componenti il nucleo familiare (più familiari ci sono maggiore è il beneficio) e al reddito complessivo. Quest’ultimo deve tener conto dei redditi prodotti da tutti coloro che vengono inseriti nel nucleo familiare. Per avere diritto all’ANF il reddito dev’essere:

  • Composto per almeno il 70% da redditi da lavoro dipendente o ad esso assimilati;
  • Compreso nei limiti indicati annualmente dall’INPS.

Entrano a far parte del reddito tutte le somme soggette a tassazione oltre a quelle esenti o soggette a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o imposta sostitutiva qualora superiori a 1.032 euro annui.

Il reddito da prendere in considerazione è quello prodotto nell’anno solare precedente il 1º luglio dell’anno di competenza. Questo significa che per ottenere gli assegni per il periodo 1º luglio 2019-30 giugno 2020, si assumerà il reddito complessivo dei componenti il nucleo familiare percepito nel 2018.

Lo stesso principio vale se l’ANF è richiesto dal 1º gennaio al 30 giugno 2020. Si assume comunque il reddito prodotto nel 2018.

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In base a quello che è il reddito complessivo e il numero e le caratteristiche dei componenti il nucleo familiare si ottiene l’importo teorico dell’ANF, fissato da una serie di tabelle (tredici in totale) pubblicate annualmente dall’INPS. Le tabelle si differenziano l’una dall’altra in base alla tipologia del nucleo familiare: si passa dalla 11 (nuclei composti da entrambi i genitori e almeno un figlio minore senza componenti inabili) alla 21 D (nuclei monoparentali dove il richiedente è celibe / nubile senza figli e con almeno un fratello, sorella o nipote).

ANF 2019: determinazione dell’importo effettivo

L’importo effettivo erogato al dipendente ed evidenziato in busta paga è legato alle ore dallo stesso lavorate in ogni periodo di paga. Questo significa che spetta l’intera quota mensile (importo effettivo uguale a quello teorico) se l’operaio ha lavorato almeno 104 ore nel mese, elevate a 130 per l’impiegato. In caso contrario, l’importo viene riproporzionato in virtù della prestazione ridotta:

  • 6 assegni giornalieri se l’operaio ha lavorato 24 ore e l’impiegato 30;
  • 12 assegni giornalieri se l’operaio ha lavorato 48 ore e l’impiegato 60;
  • 13 assegni giornalieri se l’operaio ha lavorato 52 ore e l’impiegato 65.

Per ottenere l’ammontare giornaliero dell’assegno si divide l’importo mensile per 26.

Esistono tuttavia una serie di assenze che danno comunque diritto agli assegni, dal momento che sono equiparate ai periodi di lavoro, tra cui si citano:

  • Ferie e festività (escluse le domeniche);
  • Maternità (congedo obbligatorio, congedo parentale, assenze per malattia del bambino);
  • Infortunio;
  • Malattia;
  • Permessi previsti dalla Legge n. 104/92 per lavoratori disabili o loro familiari.

Paolo Ballanti

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