Regime forfetario 2019 al 5%: quando si applica e quali limiti

Redazione 08/02/19
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Dal 1° gennaio 2019 i professionisti che hanno o puntano ad aprire Partita Iva per la loro attività d’impresa, possono contare sull’estensione del Nuovo Regime Forfetario 2019 al 5% e al 15%, e vedersi applicata un’aliquota agevolata sulla tassazione, stabilità al 15 per cento e al 5 per cento, se dimostrano di aver percepito ricavi o compensi non superiori a 65 mila euro. Sono queste le regole vigenti da quest’anno, grazie a una riformulazione del vecchio regime forfetario in chiave estesa, voluta dal Governo Conte.

Solo un primo passo, di ciò che era stato promesso agli esordi del nuovo Governo Lega-5 stelle, che voleva introdurre una tassa piatta generalizzata, salvo poi dover ritrattare, per l’eccessivo carico sui conti pubblici. Per ora quindi Flat Tax solo alle Partite iva, con l’estensione ai compensi fino alla soglia massima di 65 mila euro.

Quella al 15 per cento non è l’unica aliquota di tassazione applicabile a chi apre partita Iva nel 2019. In alcuni casi si può aderire al Regime forfetario con un’aliquota ben più bassa: del 5 per cento.

Vediamo in quali casi si applica il Regime forfetario 2019 con aliquota al 5 per cento.

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Regime forfetario 2019: chi può aderire

Prima di capire chi può approfittare della tassazione al 5 per cento, vediamo chi può aderire al Regime forfetario 2019. In linea generale, possono accedere a questa opzione i soggetti già in attività e/o i soggetti che iniziano un’attività di impresa, arte o professione, purché nell’anno precedente abbiano conseguito ricavi conseguiti o percepito compensi fino al massimo di 65 mila euro.

Tale regime costituisce il regime naturale per chi possiede i requisiti, in quanto i soggetti che hanno i requisiti prescritti dalla norma non sono tenuti ad esercitare un’opzione, comunicazione preventiva o successiva, per l’ingresso nel regime.

La soglia di accesso è valida per tutti i contribuenti interessati e sostituisce i precedenti valori soglia dei ricavi/compensi percepiti, prima dell’entrata in vigore della Legge di bilancio 2019, – fissati tra 25.000 e 50.000 euro – differenziati sulla base del codice ATECO che contraddistingue l’attività esercitata.

Vengono poi eliminati gli ulteriori requisiti, oltre a quello del conseguimento annuale di ricavi non superiori a 65.000 euro, necessari per l’accesso al regime.

Regime forfetario 2019: cosa prevede

Per chi possiede i requisiti sopra-elencati, il regime forfetario prevede semplicemente l’applicazione di un’imposta sostitutiva unica al 15 per cento, che era stata già introdotta dalla Legge di stabilità 2015, e che dal 1° gennaio 2019 viene estesa ai contribuenti che hanno conseguito nell’anno precedente ricavi, ovvero percepito compensi, fino a un massimo di 65.000 euro.

Regime forfetario 2019, aliquota al 5 per cento: quando si applica

L’imposta unica sostitutiva al 15 per cento, come già detto, non è l’unica aliquota a poter essere applicata quando si parla di Regime forfetario. In un caso specifico chi apre Partita Iva può beneficiare di un’imposta sostitutiva al 5 per cento, nettamente più bassa quindi di quella stabilita. Chi può beneficiarne?

L’Imposta unica al 5 per cento per i primi 5 anni di attività è riservata alle nuove partite Iva 2019, alle cosiddette Start up, cioè ai professionisti che aprono per la prima volta una partita iva. Questi soggetti andranno a beneficiare quindi di una tassazione super agevolata per iniziare l’attività.

Ci sono però dei paletti, per poter beneficiare di questa opzione super agevolata:

  • il contribuente non deve aver esercitato, nei tre anni che precedono l’avvio dell’attività, un’attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare;
  • la start up non deve essere una prosecuzione di attività già svolte in precedenza in modo dipendente o autonomo, fatta esclusione dei casi in cui si tratti di periodi di pratica obbligatoria per l’accesso ad arti o professioni;
  • se si prosegue l’attività svolta da un altro soggetto, i ricavi o compensi realizzati nel periodo d’imposta precedente non devono superare il limite per l’accesso al regime forfettario (65 mila euro dal 2019).

Regime forfetario 2019: superamento soglia dei 65 mila euro

Una volta entrati invece nel Regime forfetario 2019, cosa succede se si supera la soglia stabilita dalla Legge di bilancio, cioè i 65 mila euro di ricavi e compensi?

L’Agenzia delle entrate ha chiarito che, nel caso si sfori la soglia dei 65 mila euro, il regime forfettario cessa a partire dall’anno successivo a quello in cui viene meno il requisito del limite di ricavi e compensi fissato nella misura di 65mila euro, indipendentemente dall’ammontare dei ricavi che è stato realizzato nell’anno.

Leggi anche “Regime forfetario 2019: cosa succede se supero la soglia dei 65 mila euro?”

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A fine anno e in extremis è stato dato il via libera definitivo da parte della Camera dei Deputati alla Legge di bilancio 2019. Questo nuovissimo ebook esamina le novità introdotte dalla Legge n. 145 del 30 dicembre 2018, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2018 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2019. Il testo della legge risulta molto articolato, si va dal “saldo e stralcio” delle cartelle per i contribuenti in difficoltà, al taglio dei benefici fiscali per le imprese, al sostegno per investimenti e all’occupazione. Sono previste misure per le famiglie e per le pensioni. Prevista la cosiddetta “Flat Tax” al 15% per i contribuenti con ricavi o corrispettivi fino a 65.000 euro già dal 2019 e del 20% fino al 100.000, ma a partire dal 2020. Molte misure attendono tuttavia i necessari provvedimenti attuativi.Per il “pacchetto casa”, accanto alle ormai “tradizionali” detrazioni per gli interventi di recupero edilizio e risparmio energetico, si segnalano la proroga dell’agevolazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici e del bonus verde.   Viene introdotta una nuova imposta sostitutiva su lezioni private e ripetizioni e viene introdotta una imposta sui servizi digitali che sostituisce la web tax prevista dalla Legge di bilancio del 2018. Viene potenziato lo sport bonus, e vengono abrogate sia l’Ace (Aiuto alla crescita Economica) e l’Iri. Viene istituito il Fondo per il reddito di cittadinanza e il Fondo per la revisione del sistema pensionistico.

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