Cattivi pagatori: 3 cose da sapere sui finanziamenti non pagati

Redazione 21/12/18
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Chi di noi non ha mai fatto ricorso al credito al consumo per far fronte a spese impreviste o pianificate, ma che richiedono un ammontare di denaro liquido che al momento non abbiamo? Milioni di italiani ogni anno ricorrono a prestiti e finanziamenti: una ristrutturazione, l’acquisto di un’auto, l’arredo nuovo di casa. Per ogni prestito di cui abbiamo bisogno esiste una società finanziaria o un istituto di credito pronto a erogarci un finanziamento.

Ma cosa succede se, per varie ragioni, non riusciamo a restituire i soldi che ci sono stati prestati? Innanzitutto diciamo che, chi resta indietro con la restituzione del finanziamento o smette del tutto di pagare le rate, finisce dritto nella lista dei cattivi pagatori.

Vediamo in dettaglio 3 cose da sapere, e come comportarsi, se si diventa cattivi pagatori.

Finanziamenti non pagati: si entra nella banca dati dei cattivi pagatori, ma non subito

I finanziamenti, si sa, devono essere restituiti fino all’ultimo centesimo. Un finanziamento è fatto di un ammontare in denaro prestatoci, di un numero di rate pattuite per la restituzione e di un tasso di interesse fissato. Se restiamo indietro con i pagamenti ad attenderci c’è la banca dati dei cattivi pagatori: una sorta di database in cui veniamo segnalati come debitori che non saldano i loro debiti. Una fedina penale creditizia.

All’interno di questa banca dati gli Istituti di credito vanno a sbirciare quando devono decidere se concedere o meno un prestito. Una sorta di ‘fedina penale creditizia’ che rende malvisti da qualsiasi potenziale creditore futuro a cui potremmo rivolgerci per un altro prestito. Nessuno darebbe mai soldi a chi non paga.

In pratica, tutti i debiti con le banche o le finanziarie vengono registrati alla Centrale Rischi della Banca d’Italia (detta anche Cai). Oltre alla Cai ci sono anche i Sistemi di informazioni creditizie, come il Crif. Il nostro istituto creditore ci segnalerà, comunicando i nostri dati a questi registri.

In queste liste però non entriamo subito. Non è sufficiente uno sporadico e semplice ritardo, ma occorre una certa ripetitività nei ritardi e considerevoli insolvenze. In black list come cattivi pagatori si va quando i ritardi nel pagamento delle rate si prolungano per più di 2 mesi consecutivi. Prima di segnalarti come cattivo pagatore in queste banche dati comunque, il tuo Istituto deve comunicartelo almeno 15 giorni prima, dandoti la possibilità di regolarizzare la tua posizione, saldando il tuo debito.

Finanziamento non pagato: per quanto tempo si resta cattivi pagatori

Mettiamo che si venga inseriti nella lista nera dei cattivi pagatori. Per quanto tempo si è costretti a restarci? Dipende dalla gravità del ritardo che abbiamo accumulato:

  • 12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, quando il ritardo nel pagamento è di 1 o 2 rate. E solo se tutti gli altri pagamenti in questo lasso di tempo sono stati regolari
  • 24 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, per i ritardi relativi a 3 o più rate. Sempre a patto che gli altri pagamenti siano stati regolari
  • 36 mesi dall’estinzione del debito, nel caso di grave morosità o di prestiti non rimborsati.

Questi archi di tempo valgono a partire dalla comunicazione di avvenuta messa in regola con i pagamenti.

Finanziamento non pagato: prescrizione e termini

Diciamo che la restituzione di un finanziamento cade in prescrizione dopo 10 anni. Trascorso questo periodo il vostro creditore non può più chiedervi indietro i soldi del prestito o delle rate non saldate. In verità però accade assai raramente. Quale creditore rinuncerebbe a un credito nei vostri confronti, soprattutto quando si parla di un finanziamento concesso da un Istituto di credito o una società finanziaria?

Redazione

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