Responsabili transizione al digitale: il raduno nazionale a Bologna

Redazione 06/11/18
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La figura del Responsabile per la transizione al digitale, resa obbligatoria dall’art. 17 del Codice dell’Amministrazione Digitale, è molto importante e decisiva per la Pubblica Amministrazione, per il successo dei processi di digitalizzazione e di riorganizzazione. Non tutti però hanno provveduto a nominare questa figura. E molte amministrazioni al loro interno non possono ancora contare su un responsabile per la transizione al digitale.

Dopo la riforma attuata con il D.Lgs. n. 179/2016, infatti il Codice dell’amministrazione digitale impone a tutte le Pubbliche Amministrazioni di nominare un dirigente responsabile per la transizione digitale.

Responsabile per la transizione al digitale: chi è

Si tratta invece di una figura essenziale, che deve svolgere il ruolo di connessione di trasmissione tra gli indirizzi dettati da AGID e la concreta applicazione nei territori della normativa. Al responsabile competono tutte le attività operative finalizzate alla transizione e i conseguenti processi di riorganizzazione funzionali alla realizzazione di un’Amministrazione digitale e aperta; all’erogazione di servizi facilmente utilizzabili e di qualità; al raggiungimento di migliori standard di efficienza ed economicità.

La riforma del Codice dell’Amministrazione Digitale ha obbligato tutte le amministrazioni a individuare un ufficio responsabile per la transizione alla modalità digitale (RTD).

All’ufficio competono tutte le attività finalizzate alla transizione digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione necessari alla realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta e all’erogazione di servizi facilmente utilizzabili e di qualità. Il responsabile ha poteri di impulso e coordinamento e deve assicurare il rispetto degli obblighi previsti dalle norme vigenti.

Si tratta di un ruolo cruciale per l’innovazione delle amministrazioni che necessita di adeguate competenze tecnologiche, manageriali e giuridiche. È inoltre necessario un continuo aggiornamento di chi lavora nell’Ufficio del RTD e il confronto con le istituzioni che guidano il processo di innovazione dell’amministrazione italiana e la condivisione delle tante buone prassi già messe in pratica da molti enti.

Responsabile per la transizione al digitale: la circolare del Ministero

La stessa ministra per la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, ha richiamato ed esortato ad adeguarsi, richiamando all’ordine le Pa.

Lo ha fatto con una circolare, in cui si sollecitano tutte le Pa (pubbliche amministrazioni) a individuare al loro interno un Responsabile per la transizione al digitale (RTD).

Si tratta della circolare n.3 del 1° ottobre, adottata dalla ministra Giulia Bongiorno, che esorta a questo adempimento centrale per il conseguimento degli obiettivi di trasformazione e passaggio al digitale, come previsto dall‘art. 17 del d.lgs. 82/2005 (“Codice dell’amministrazione digitale”, Cad). Per quanto riguarda gli Enti territoriali, la circolare sottolinea la possibilità di esercitare le funzioni di RTD anche in forma associata, modalità raccomandata specialmente per gli Enti di piccole dimensioni e che può avvenire in forza di convenzioni o mediante l’Unione di Comuni.

Scarica qui la circolare

Come specificato dal provvedimento:

“Al fine di assicurare piena attuazione al disposto normativo le Amministrazioni devono individuare, con atto organizzativo interno e nell’ambito della dotazione organica complessiva delle posizioni di funzione dirigenziale, l’ufficio dirigenziale, di livello generale ove previsto nel relativo ordinamento, cui attribuire i compiti per la transizione digitale declinati dal comma 1 dell’art. 17 CAD. Il responsabile di tale ufficio deve formalmente assumere le funzioni di Responsabile per la transizione al digitale, essere dotato di “adeguate competenze tecnologiche, di informatica giuridica e manageriali”. Ove sia già in corso l’incarico dirigenziale di titolare dell’ufficio per la transizione digitale, ferma restando la naturale scadenza dell’incarico in essere, l’affidamento delle funzioni aggiuntive previste dalla legge al dirigente responsabile di tale Ufficio avviene mediante atto interno di nomina che configura la fattispecie dell’incarico aggiuntivo ad opera dell’organo già competente al conferimento dell’incarico dirigenziale, nel rispetto del regime di onnicomprensività”.

Responsabile per la transizione al digitale: il raduno a Bologna

Per questi motivi nasce l’idea di organizzare un Raduno nazionale dei Responsabili per la Transizione al Digitale. L’evento, promosso da “La PA Digitale” con Maggioli Editore, si pone l’obiettivo di approfondire gli aspetti maggiormente cruciali legati ai processi di innovazione digitale che coinvolgono le pubbliche amministrazioni. Sicurezza informatica, gestione documentale, GDPR e riforma del Codice Privacy, accessibilità, reingegnerizzazione dei processi, SPID, cloud, diritti digitali: questi sono solo alcuni degli argomenti che saranno affrontati durante il Raduno.

Nel corso della giornata, infatti, si terranno 16 workshop sui principali temi legati all’adeguamento delle amministrazioni alle disposizioni del Codice dell’Amministrazione Digitale e del Piano Triennale per l’Informatica della Pubblica Amministrazione.  Saranno anche previsti momenti di approfondimento con esperti e di confronto tra le amministrazioni.

La partecipazione al Raduno è gratuita ed è riservata ai dirigenti dell’Ufficio responsabile per la transizione al digitale e ai loro collaboratori.

Gli iscritti alla newsletter e al canale Telegram de “lapadigitale.it” possono – fin da ora – prenotare la propria partecipazione prima che vengano aperte le iscrizioni.

Consulta il programma e iscriviti a questo link

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