Pensione di cittadinanza invalidi civili e assegni sociali: quanto spetta

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6 marzo 2019: il tanto atteso giorno da milioni di italiani è finalmente arrivato. Da tale data, infatti, è possibile chiedere in via telematica, presso gli Uffici postali o CAF (Centri di Assistenza Fiscale), non soltanto il Reddito di cittadinanza, ma anche la Pensione di cittadinanza. In attesa che il D.L. n. 4/2019 (c.d. Decretone) compia il suo iter legislativo (è atteso a breve la conversione in legge e successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), è già possibile per i pensionati che vivono al di sotto della soglia di povertà – stimata in 780 euro dall’Eurostat – chiedere un’integrazione della propria pensione, fino al raggiungimento della predetta soglia. Quindi, ad esempio, chi riceveva finora una pensione di 500 euro, riceverà sulla rata pensionistica un’integrazione di 280 euro.

Ma quali sono i requisiti e le condizioni per ricevere la pensione di cittadinanza 2019? Bisogna fare un’apposita domanda per ricevere l’integrazione? Quali sono i trattamenti previdenziali che aumentano? Hanno diritto all’integrazione anche gli invalidi civili? A che età si riceve la pensione di cittadinanza? Andiamo per ordine e vediamo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere sulla pensione di cittadinanza 2019.

Pensione di cittadinanza: cos’è e come funziona

La pensione di cittadinanza, parente stretta del Reddito di cittadinanza, è un sostegno economico rivolto alle persone anziane che vivono con un reddito mensile che è al di sotto della soglia di povertà stabilita dall’Eurostato, pari a 780 euro. Si tratta di una misura che ha la finalità primaria di aumentare le pensioni minime e di contrastare di conseguenza l’esclusione sociale.

A differenza del Reddito di cittadinanza, il pensionato che riceve l’integrazione non ha ovviamente l’obbligo di attivarsi nella ricerca di una occupazione. Quindi, si tratta a tutti gli effetti una misura di politica passiva, in quanto l’integrazione viene concessa senza l’impegno da parte del percettore ad attivarsi in percorsi formativi o d’inserimento lavorativo.

Pensione di cittadinanza: chi ne ha diritto

Per poter ricevere l’integrazione, è necessario:

  • essere titolare di una pensione inferiore a 780 euro mensili;
  • aver compiuto il 67esimo anno di età;
  • essere italiani o stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo.

Pensione di cittadinanza: requisiti reddito

Venendo ai requisiti reddituali e patrimoniali, da attestare con la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) al fine di ottenere l’ISEE, è necessario essere in possesso di:

  • un valore dell’ISEE non superiore ad euro 9.360;
  • un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ad euro 30.000;
  • un valore del patrimonio mobiliare, non superiore ad una soglia di euro 6.000, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di euro 10.000, incrementato di ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al secondo, nonché di ulteriori euro 5.000 per ogni componente con disabilità, come definita a fini ISEE;
  • un valore del reddito familiare, inclusivo dei trattamenti assistenziali percepiti, inferiore ad una soglia di euro 7.560 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.

Inoltre, con riferimento al godimento di beni durevoli nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità:

  • di autoveicoli immatricolati la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta;
  • ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc;
  • nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti;

fatti salvi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità.

Nessun componente, inoltre, deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto.

Pensione di cittadinanza: quanto spetta 

Come per il Reddito di cittadinanza è bene fare attenzione come il tetto dei 780 euro mensili si riferisce al singolo pensionato: ciò significa che in caso di una coppia di anziani la soglia va aumentata a 1.032 euro, in quanto bisogna fare riferimento ai parametri alla scala decisa dall’OCSE per nuclei familiari più numerosi.

Quindi, se un singolo pensionato che vive da solo percepisce una pensione mensile di 550 euro, grazie alla nuova misura prevista dal nuovo governo vedrà integrarsi la pensione per un importo di 230 euro, ossia fino a 780 euro. Differenti sono i calcoli da fare nel caso in cui il pensionato vive in affitto.

Facciamo alcuni esempi pratici per comprendere meglio come si calcola pensione di cittadinanza. Prendiamo il caso, ad esempio, di un pensionato titolare di assegno sociale (458 euro mensili) che vive da solo ed è in affitto. In tal caso, spetteranno:

  • 630 euro di integrazione;
  • più 150 euro di contributo per l’affitto;

pari complessivamente a 780 euro. Quindi si avrà un aumento di 322 euro

Se, invece, si considera una coppia di anziani, sempre senza casa (in affitto), spetteranno:

  • 882 euro di integrazione;
  • più 150 euro di affitto;

per un totale di 1.032 euro. Quindi si avrà un aumento di 574 euro mensili.

Pensione di cittadinanza 2019 Integrazione Contributo affitto Totale spettante Scala di equivalenza ISEE
1 componente over 67 senza casa 630 euro 150 euro 780 euro 1
2 componenti con più di 67 anni senza casa 882 euro 150 euro 1.032 euro 1,4

 

Pensione di cittadinanza: quali pensioni aumentano

Il D.L. n. 4/2019 specifica che la Pensione di cittadinanza non spetta soltanto per le prestazioni di previdenza (pensione di vecchiaia, pensione anticipata, pensione di reversibilità, ecc.), ma anche per le prestazioni di assistenza (come ad esempio la pensione d’invalidità).

Riepilogando quindi, la pensione di cittadinanza riguarda:

  • le pensioni minime;
  • l’assegno sociale;
  • gli invalidi civili;
  • tutte le pensioni al di sotto di 780 euro, comprese le pensioni di reversibilità.

Pensione di cittadinanza: aumento pensioni minime e assegno sociale

Ma di quanto aumentano esattamente le pensioni minime e l’assegno sociale?

Nel caso della pensione minima:

  • nel 2019, spetta un importo di 513 euro per 13 mensilità;
  • dal mese di aprile 2019, invece, grazie alla pensione di cittadinanza il pensionato vedrà integrato il reddito di 267 euro fino al tetto dei 780 euro.

Mentre nel caso dell’assegno sociale:

  • nel 2019, spetta un importo di 458 euro per 13 mensilità;
  • dal mese di aprile 2019, invece, grazie alla pensione di cittadinanza il pensionato vedrà integrato il reddito di 322 euro fino al tetto dei 780 euro.

Pensione di cittadinanza: aumento pensioni d’invalidità

Per comprendere meglio di quanto aumenta la pensione d’invalidità per gli invalidi civili, occorre prendere in esame l’importo dello specifico assegno e incrementarlo fino al tetto dei 780 euro, come indicato nella seguente tabella:

Pensione d’invalidità Importo pensionistico attuale Integrazione Limite ISEE attuale Limite ISEE previsto
Pensione ciechi civili assoluti 308,93 euro 471,07 euro 16.814,34 euro 9.360 euro
Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati) 285,66 euro 494,34 euro 16.814,34 euro 9.360 euro
Pensione ciechi civili parziali 285,66 euro 494,34 euro 16.814,34 euro 9.360 euro
Pensione sordi 285,66 euro 494,34 euro 16.814,34 euro 9.360 euro
Pensione invalidi civili parziali 285,66 euro 494,34 euro 4.906,72 euro 9.360 euro
Indennità mensile frequenza minori 285,66 euro 494,34 euro 4.906,72 euro 9.360 euro
Indennità comunicazione sordi 256,89 euro 523,11 euro Nessun limite 9.360 euro
Indennità speciale ciechi ventesimisti 210,61 euro 569,39 euro Nessun limite 9.360 euro
Assegno ipovedenti 212,01 euro 567,99 euro 8.083,89 9.360 euro
Lavoratori con drepanocitosi o talassemia major 513,01 euro 266,99 euro Nessun limite 9.360 euro

 

Pensione di cittadinanza: come fare domanda

La domanda può essere presentata:

  • in modalità cartacea, presso gli uffici postali avvalendosi del modello di domanda predisposto dall’INPS, a partire dal 6 marzo 2019 (e da ogni giorno 6 del mese). La domanda verrà inserita subito nel portale del Ministero del Lavoro dall’operatore di sportello di Poste;
  • online, direttamente sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al link www.redditodicittadinanza.gov.it tramite le credenziali SPID;
  • la raccolta delle domande avverrà anche presso i Centri di Assistenza Fiscale (CAF).

Per tutte le novità inserite in Legge di bilancio 2019 consigliamo:

Legge di Bilancio 2019 – Legge N.145 del 30.12.2018

A fine anno e in extremis è stato dato il via libera definitivo da parte della Camera dei Deputati alla Legge di bilancio 2019. Questo nuovissimo ebook esamina le novità introdotte dalla Legge n. 145 del 30 dicembre 2018, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2018 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2019. Il testo della legge risulta molto articolato, si va dal “saldo e stralcio” delle cartelle per i contribuenti in difficoltà, al taglio dei benefici fiscali per le imprese, al sostegno per investimenti e all’occupazione. Sono previste misure per le famiglie e per le pensioni. Prevista la cosiddetta “Flat Tax” al 15% per i contribuenti con ricavi o corrispettivi fino a 65.000 euro già dal 2019 e del 20% fino al 100.000, ma a partire dal 2020. Molte misure attendono tuttavia i necessari provvedimenti attuativi.Per il “pacchetto casa”, accanto alle ormai “tradizionali” detrazioni per gli interventi di recupero edilizio e risparmio energetico, si segnalano la proroga dell’agevolazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici e del bonus verde.   Viene introdotta una nuova imposta sostitutiva su lezioni private e ripetizioni e viene introdotta una imposta sui servizi digitali che sostituisce la web tax prevista dalla Legge di bilancio del 2018. Viene potenziato lo sport bonus, e vengono abrogate sia l’Ace (Aiuto alla crescita Economica) e l’Iri. Viene istituito il Fondo per il reddito di cittadinanza e il Fondo per la revisione del sistema pensionistico.

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Daniele Bonaddio

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