Busta paga, come leggerla: la retribuzione

Paolo Ballanti 11/09/18
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A quanto ammonta la paga base? Cosa si intende per scatto d’anzianità? Rispondere a queste domande significa interrogarsi sul concetto di “retribuzione”, inserita in dettaglio all’interno della busta paga dei dipendenti. Questa altro non è che la contropartita a carico del datore di lavoro per la prestazione resa dal dipendente.

Se nel precedente articolo erano state sommariamente analizzate le varie sezioni in cui è suddivisa la busta paga, qui si scenderà nel dettaglio delle voci retributive “fisse”. Quelle, per intenderci, collocate nella parte alta del cedolino in compagnia dei dati statistici (ore lavorate, giorni detrazione, ore di lavoro straordinario).

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Le voci retributive cosiddette “fisse” si caratterizzano per essere comunque dovute in ogni periodo di paga, a differenza di quelle “variabili” legate alla prestazione effettiva del mese (esempio compensi per lavoro straordinario o festivo, trasferte).

Sono i contratti collettivi nazionali a stabilire l’importo delle voci che compongono la retribuzione fissa, da intendersi anche come la retribuzione minima garantita al dipendente. Ciò non preclude tuttavia di riconoscere un trattamento economico superiore attraverso la corresponsione di elementi accessori che vanno sotto il nome di superminimi, disciplinati da accordi individuali o aziendali.

Busta paga: la paga base

Tra gli importi che compongono la retribuzione fissa mensile il più importante è di certo la paga base, detta anche minimo contrattuale o tabellare. Il suo importo è fissato dal contratto collettivo in relazione al livello di inquadramento del dipendente. Le uniche variazioni dipendono da rinnovi contrattuali o passaggi di livello.

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Busta paga: indennità di contingenza

Fino al 31 dicembre 1991 ha avuto la funzione di agganciare la retribuzione all’aumento del costo della vita. Con il tramonto del sistema di adeguamento dei salari l’importo della contingenza è stato congelato all’ammontare in vigore nel mese di novembre del 1991. In molti contratti collettivi (ad esempio Metalmeccanici industria) è compreso nell’importo riconosciuto a titolo di paga base.

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Busta paga: elemento distinto della retribuzione (EDR)

Introdotto dal 1° gennaio 1993 per tutti i lavoratori del settore privato (esclusi i dirigenti), è pari ad euro 10,33 mensili per tredici mensilità. Come la contingenza, anche l’EDR è in numerosi contratti presente all’interno della voce di paga base.

Busta paga: gli scatti di anzianità

Trattasi di un elemento retributivo corrisposto al compimento di una determinata anzianità di servizio del lavoratore in azienda. L’importo (che può variare a seconda del livello di inquadramento), il numero e la periodicità degli scatti sono definiti dalla contrattazione collettiva. Il CCNL Commercio prevede ad esempio uno scatto di anzianità ogni tre anni di servizio (in totale gli scatti non possono essere più di dieci) ognuno pari ad euro 21,95 se si considera un III livello.

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Busta paga: le Indennità e superminimi

Generalmente previste dalla contrattazione nazionale le indennità hanno come scopo quello di compensare lo svolgimento di mansioni che determinano particolari responsabilità o disagi per il dipendente. Un esempio è l’importo previsto dal CCNL Commercio per coloro che ricoprono il ruolo di quadro, o ancora l’indennità di cassa per i dipendenti coinvolti in un’attività che richiede il maneggio di denaro.

Datore di lavoro e dipendente sono poi liberi di concordare l’erogazione di un superminimo individuale, da intendersi come elemento ulteriore rispetto a quanto prevede il contratto collettivo, riconosciuto per particolari meriti o caratteristiche del beneficiario. Si parla invece di superminimi collettivi per quegli importi stabiliti a livello aziendale per determinate categorie di dipendenti.

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