Come farsi pagare dai clienti: 4 passaggi fondamentali

Redazione 05/07/18
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Le motivazioni di un ritardo nel pagamento possono essere svariate e molto diverse tra loro. Dimenticanze nel saldare la fattura o momenti di difficoltà economica sono le cause più ricorrenti; ma non tutti i ritardi sono attribuibili al cliente. La scarsa precisione e trasparenza del venditore è altrettanto decisiva nel causare fraintendimenti e situazioni spiacevoli. Ecco perché per evitare ritardi, errori e seccature è utile che ogni professionista o azienda che vende prodotti e servizi attui una serie di best practice.

Se ti stai chiedendo come farsi pagare dai clienti, anche da quelli più “ostici”, segui scrupolosamente questi consigli.

Il primo passo: una comunicazione chiara

Tutto parte dal contratto, dove si mette nero su bianco l’accordo verbale e si indica con precisione la modalità di pagamento e scadenza.

Capitolo acconto: chiederlo non significa pretendere di essere pagati prima di effettuare il servizio o consegnare il prodotto. Serve piuttosto come testimonianza di impegno. Come dire: “Dimostrami che hai davvero voglia di impegnarti con me”. Senza dimenticare che se fornisci un servizio, sicuramente avrai dei costi da sostenere in anticipo per il cliente.

Se il cliente non accetta di pagare l’acconto può significare che:

1) non si fida di te, non sei stato convincente, o ancor peggio non hai dimostrato affidabilità. Qualcosa nella tua comunicazione va rivisto. Il “tranquillo che poi ci sistemiamo…” non funziona: il cliente ha diritto di sapere subito, in modo chiaro e trasparente, tutti i costi a cui andrà incontro. Nessuno vuole sorprese con fatture inaspettate.

2) è lui ad essere in cattiva  fede: in questo caso è meglio non insistere per concludere l’accordo.

Verificare l’affidabilità del cliente

Passaggio di fondamentale importanza, soprattutto quando si sta per chiudere un accordo commerciale con un cliente o un’azienda che non si conosce, con cui – per ovvie ragioni – non può ancora esistere un consolidato rapporto di fiducia reciproca. Non si tratta di essere eccessivamente pignoli o malfidati: controllare presso la Camera di Commercio locale che l’azienda cliente sia regolarmente registrata, e che non sia recidiva in problemi con i pagamenti, o ancor peggio che abbia subito pignoramenti, sequestri, protesti o pregiudizievoli, significa tutelare se stessi e la propria attività. Se capisci che un cliente farà fatica a pagarti, meglio rinunciare.

Emettere fatture corrette e precise

A causare ritardi nei pagamenti possono essere anche errori o omissioni nella fattura emessa. La fattura deve indicare in modo chiaro i termini di pagamento, la data di scadenza e – ultimo ma non ultimo – gli interessi che saranno applicati in caso di ritardo. Per completezza, è bene che la fattura riporti anche un contatto aziendale a cui fare riferimento per eventuali chiarimenti. Per velocizzare tutto il processo bisogna indirizzare la fattura alla persona che si occupa di contabilità e pagamenti, non a un generico indirizzo aziendale.

Sollecito e recupero crediti

Molte volte dietro ad un ritardo nel pagamento c’è una svista, una semplice dimenticanza o un momento passeggero di difficoltà economica. In questi casi è sufficiente un sollecito bonario e un po’ di pazienza in più per risolvere la questione amichevolmente. Anche qui la comunicazione gioca un ruolo fondamentale. Se il problema è invece più grosso, e il cliente mostra un certo disinteresse nel rispettare gli impegni presi, bisogna agire con maggiore decisione e tempestività. Diventa importante affidarsi ad un buon avvocato o ad una seria agenzia di recupero crediti, demandando la pratica ai professionisti, evitando così che si trascini nel tempo troppo a lungo.

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