Contributi volontari INPS: versamento primo trimestre 2018

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Il sistema previdenziale italiano permette a chi ha interrotto o cessato l’attività lavorativa la possibilità, pagando di tasca propria, di poter perfezionare il raggiungimento dei requisiti assicurativi e contributivi per raggiungere il diritto alla pensione o aumentarne l’importo. Si tratta di contributi volontari INPS che possono essere utilizzati, sia per il raggiungimento di pensioni dirette (pensione di vecchiaia, pensione anticipata, pensione d’invalidità, ecc.) che di pensioni indirette (come la pensione di reversibilità). Ma come funziona nello specifico la contribuzione volontaria INPS? Quanto costa per esempio un anno di contributi? Come fare domanda? Come e quando pagare? Andiamo per ordine e vediamo nel dettaglio cosa e come fare.

Contributi volontari INPS: i benefici

Ai sensi dell’art. 9 del Dpr 1432/1971, i contributi volontari INPS sono a tutti gli effetti di legge equiparati a quelli obbligatori dovuti durante il rapporto di lavoro, e sono dunque utili per il raggiungimento della pensione di vecchiaia (20 anni di contributi) o della pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi).

Ma non solo. Grazie al versamento die contributi volontari è possibile anche incrementare l’importo del trattamento pensionistico a cui si avrebbe diritto, se sono già stati perfezionati i requisiti contributivi richiesti.

Inoltre, non bisogna dimenticare dell’opportunità offerta dal risparmio fiscale. I contributi volontari rientrano, infatti, tra gli oneri deducibili dal reddito complessivo per l’intero importo, anche se l’onere dei versamenti è stato sostenuto per i familiari fiscalmente a carico.

Contributi volontari INPS: i requisiti

Affinché l’interessato possa essere autorizzato al versamento volontario è necessario che quest’ultimo abbia maturato uno dei seguenti requisiti:

  • almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali ovvero 60 contributi mensili) indipendentemente dalla collocazione temporale dei contributi versati;
  • almeno 3 anni di contribuzione nei cinque anni che precedono la data di presentazione della domanda.

I requisiti richiesti, per ottenere l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria, devono essere perfezionati con la contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria e da riscatto), escludendo la contribuzione figurativa a qualsiasi titolo accreditata.

Contributi volontari INPS: quanto costano?

Il punto che maggiormente interessa i lavoratori è sicuramente quanto devono pagare per vedersi riconosciuto un anno di contributi in più.

La risposta non è certamente univoca e così semplice, in quanto l’importo cambia in base alla categoria di lavoratore. Ma cerchiamo di fare il punto.

Per i lavoratori dipendenti l’importo del contributo volontario da pagare si ottiene applicando alla retribuzione di riferimento, l’aliquota contributiva vigente per la contribuzione obbligatoria. Quindi, per l’anno 2018, se per esempio un lavoratore ha guadagna 300 euro settimanali, ai fini del calcolo bisogna applicare l’aliquota di finanziamento del 33%. Quindi, ciascuna settimana costerà al lavoratore 99 euro. Tuttavia, esiste un importo minimo di retribuzione settimanale (cd. minimale) su cui vengono commisurati i versamenti volontari, che per l’anno 2018 è pari a di 202,97 euro.

Per l’artigiano o commerciante, invece, la contribuzione volontaria si determina applicando le aliquote stabilite per il versamento dei contributi obbligatori al reddito medio di ciascuna delle otto classi di reddito previsti dalla suddetta norma. Dunque, per l’artigiano che ha per esempio un reddito di 25.000 euro, e che rientra nella terza fascia di reddito, l’aliquota del 24% si applica a 23.440 euro. Quindi, in tal caso, per un anno di contributi bisogna versare 5.625,60 euro.

Contributi volontari INPS: come fare domanda?

Per poter chiedere il versamento volontario, l’interessato potrà farne richiesta, in via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:

  • web – avvalendosi dei servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto (inps.it);
  • contact center multicanale – chiamando al numero 803.164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, previa identificazione tramite PIN;
  • patronati e tutti gli intermediari dell’Istituto – usufruendo dei servizi telematici offerti dagli stessi.

Contributi volontari INPS: come e quando pagare?

Le modalità di versamento si differenziano a seconda se si tratta di contributi arretrati o correnti.

Nel primo caso, il versamento deve essere eseguito entro il trimestre solare successivo a quello di ricezione del provvedimento di accoglimento della domanda.

Quelli correnti, invece, devono essere versati a trimestri in quattro scadenze, come di seguito indicato:

  • gennaio, febbraio e marzo va versato entro il 30 giugno 2018;
  • aprile, maggio e giugno va versato entro il 30 settembre 2018;
  • luglio, agosto e settembre va versato entro il 31 dicembre 2018;
  • e infine, ottobre, novembre e dicembre va versato entro il 31 marzo 2019.

Quanto alle modalità di pagamento, i contributi volontari possono essere versati mediante uno dei seguenti canali:

  • bollettino MAV: può essere pagato in una qualsiasi banca senza commissioni aggiuntive. Il bollettino MAV può essere richiesto, stampato e modificato, collegandosi al sito dell’INPS (www. inps.it): “Portale Pagamenti” –> “Versamenti Volontari”;
  • online sul sito dell’INPS: utilizzando la carta di credito;
  • Contact center: telefonando al numero 803164 gratuito da rete fissa oppure al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, utilizzando la carta di credito;
  • Rapporto interbancario diretto (RID): l’interessato può richiede l’addebito direttamente sul conto corrente, attivabile compilando l’apposito modulo fornito dall’Istituto al momento dell’autorizzazione al versamento e presentato all’istituto di credito, presso il quale è acceso il conto corrente.

Daniele Bonaddio

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