Pensioni d’oro: la proposta dell’ex ministro Damiano al governo

Redazione 13/06/18
Scarica PDF Stampa
Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro in quota Partito Democratico, si è mostrato favorevole al taglio delle pensioni d’oro sopra i 5mila euro netti mensili, previsto dal governo italiano, ma al tempo stesso propone una soluzione con una modalità diversa da quella descritta da Lega e Movimento 5 Stelle. Ecco come e perché.

La posizione del governo sulle pensioni d’oro

Venerdì scorso, il Vice-Presidente del Consiglio e Leader pentastellato Di Maio, aveva già annunciato che i tecnici si erano già messi al lavoro per formulare una misura per tagliare le pensioni d’oro. Di Maio aveva, inoltre, sinteticamente affermato: “Chi prende più di 5mila euro netti, prenderà una pensione corrispondenti ai contributi versati”.

Pensioni d’oro, Damiano: Si al taglio, ma no al ricalcolo

Dopo pochi giorni è arrivata la risposta del parlamentare del Partito Democratico Cesare Damiano: “È giusto che si intervenga nuovamente sulle pensioni d’oro e che il ministro Di Maio accolga la nostra proposta di soglia al di sopra della quale intervenire: cioè, i 5.000 euro netti mensili”, per poi continuare, precisando: “Nel passato per queste pensioni era già stato adottato il contributo di solidarietà e, inoltre, quando sono stato ministro del Lavoro, ho congelato per un anno l’indicizzazione delle pensioni nella parte superiore alle 8 volte il minimo, cioè 4.000 euro lordi mensili. Quindi, niente di nuovo sotto il sole. Il punto è il metodo che si adotta per fare questo tipo di intervento”.

L’ex ministro del Lavoro, a questo punto, entra nel dettaglio: “Se è quello del ricalcolo delle pensioni in essere, continuo a non essere d’accordo perché si sdogana un principio che potrebbe, in seguito, essere applicato alle pensioni più basse, quelle degli operai, come via più facile per fare, all’occorrenza, un bel po’ di cassa. Come sappiamo le pensioni sono state utilizzate nel passato come mucca da mungere per risanare il debito. Meglio non correre nuovamente il rischio. Sarebbe paradossale che un governo che si è fatto paladino, nella propaganda elettorale, del miglioramento del sistema pensionistico, aprisse il varco a un intervento che potrebbe portare al ricalcolo delle pensioni in essere”. Ed infine conclude descrivendo la propria proposta: “L’alternativa che noi proponiamo, già sperimentata, è ancora quella di un congruo contributo di solidarietà che porti lo stesso risultato di risparmio. Faccio notare, inoltre, che le pensioni dei dipendenti pubblici si basano sull’ultimo stipendio: quindi, se i calcoli non esistono non si possono fare i ricalcoli. È sufficiente rileggere le dichiarazioni, a questo proposito, dei dirigenti dell’Inps nelle audizioni alla Commissione Lavoro della Camera nella scorsa legislatura. Facciamo il ricalcolo solo per i dipendenti privati?”

Come si pronuncerà la Corte Costituzionale?

Il problema più grosso, relativo ad entrambe le proposte, sia quella di Damiano che del Governo, arriverà quando dovranno oltrepassare il vaglio della Corte Costituzionale. Non proprio uno step così scontato, anche se la Corte in passato, tramite precedenti sentenze, ha ritenuto legittimi i prelievi di solidarietà sulle pensioni d’oro, ma giustificando il pronunciamento facendo leva sulla necessità di assicurare risparmi di spesa indispensabili per tutelare i conti pubblici.

Per approfondire consulta il nostro Speciale Riforma Pensioni.
Sull’argomento consigliamo:

Previdenza 2018

Questa agile Guida – realizzata da Gabriele Bonati e Pietro Gremigni – illustra nel dettaglio le ultime novità intervenute nel sistema previdenziale italiano, oggetto di numerosi provvedimenti, di cui alcuni in corso di attuazione, in materia di:• APE volontario • APE sociale • APE aziendale • Rendita temporanea integrativa – RITA • Pensione anticipata • Lavoratori precoci e quota 41 • Opzione donna • Cumulo dei periodi assicurativi • Lavori usuranti • Pagamento della pensione • Salvaguardia pensionistica • Fondi di solidarietà e assegno straordinario • Categorie e attività particolari • Requisiti 2018 • Perequazioni delle pensioni Grazie al supporto di esempi, casi svolti, schemi e tabelle, la trattazione fornisce un inquadramento giuridico degli argomenti e indicazioni operative per l’applicazione della recente normativa, alla luce della Legge di Bilancio 2018  (Legge 27 dicembre 2017, n. 205) e delle tre recentissime Circolari Inps che hanno dettato istruzioni operative e importanti chiarimenti in materia di APE (Circolare 13 febbraio 2018, n. 28), lavoratori precoci (Circolare 23 febbraio 2018, n. 33) e APE sociale (Circolare 23 febbraio 2018, n. 34).GABRIELE BONATI Consulente aziendale, docente in numerosi corsi di aggiornamento per consulenti del lavoro, aziende e associazioni di categoria. Autore di volumi e collaboratore per quotidiani e diverse riviste in materia di gestione e amministrazione del personale.PIETRO GREMIGNI Consulente aziendale esperto di problematiche in materia di lavoro e previdenza sociale. Docente in corsi di aggiornamento e Autore di volumi e monografie e collaboratore per diverse riviste in materia.

Gabriele Bonati – Pietro Gremigni | 2018 Maggioli Editore

38.00 €  36.10 €

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento