Patrocinio gratuito 2023: i nuovi limiti di reddito pubblicati in Gazzetta. Come accedere

Redazione 07/06/23
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A distanza di poco tempo, cambia ancora la soglia di reddito per accedere la patrocinio gratuito 2023. E’ approdato in gazzetta ufficiale il nuovo decreto dello scorso 10 maggio, che annuncia un nuovo adeguamento dei limiti di reddito per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Le nuove soglie sono state adeguato al nuovo balzo dell’inflazione, che richiede ora di innalzare ancora un po’ i limiti fissati poco più di un mese fa. La nuova soglia è di 12.838,01 euro.

Risaliva al 21 aprile la precedente pubblicazione in gazzetta del primo decreto che fissava i nuovi limiti per il diritto alla difesa gratuita a spese dello Stato. Si trattava del Decreto 3 febbraio 2023 del Ministero della giustizia, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 21 aprile 2023 “Adeguamento dei limiti di reddito per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato”.

Questo provvedimento fissava la soglia a 11.734,93 euro, decisa in base alla variazi0ne Istat degli indici al consumo. Ora però cambia tutto di nuovo: una notizia pubblicata sul portale GNews del Ministero di giustizia annunciava la firma del nuovo decreto con un nuovo e definitivo limite di reddito: questo è stato elevato a 12.838,01 euro, in virtù di un aumento del costo della vita rilevato dall’Istat nel biennio 1° luglio 2020-30 giugno 2022 pari al 9,4%. Ora, con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del 6 giugno 2023 del decreto 10 maggio 2023, la variazione entra ufficialmente in vigore.

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Decreto 10 maggio Gratuito patrocinio 2023

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Un breve riepilogo di cos’è il patrocinio gratuito, i requisiti per accedere e come fare.

Cos’è il patrocinio gratuito

Si pronuncia in termini tecnici “Patrocinio a spese dello Stato nei giudizi civili e amministrativi”; in termini informali è conosciuto come patrocinio gratuito. Come spiegato in questo articolo della rivista specializzata Diritto.it, si tratta del diritto della persona non abbiente (con reddito inferiore a una certa soglia) di essere assistiti e rappresentati in giudizio, sia per agire che per difendersi, da un avvocato a spese dello Stato, purché le sue pretese non risultino manifestamente infondate.

Questa norma realizza il principio costituzionale che garantisce a tutti il diritto di difesa.

Chi ha diritto al patrocinio gratuito: i requisiti

Per essere ammesso al patrocinio a spese dello Stato, il richiedente deve avere un reddito imponibile non superiore a 11.734,93 euro nel 2023 (il limite è stato adeguato con l’ultimo decreto 3 febbraio 2023 del Ministero di giustizia). Questo redditi deve risultare dall’ultima dichiarazione. Se l’interessato convive con il coniuge, l’unito civilmente o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso l’istante.

Patrocinio gratuito 2023: i nuovi limiti di reddito

Come anticipato, il nuovo decreto interdirigenziale, firmato il 10 maggio 2023 emanato dal Capo Dipartimento degli Affari di Giustizia con il concerto del Ragioniere Generale dello Stato, fissa una nuova soglia per poter accedere al patrocinio gratuito: Il nuovo limite di reddito per l’accesso al patrocinio a spese dello Stato è stato elevato a € 12.838,01, in virtù di un aumento del costo della vita rilevato dall’Istat nel biennio 1° luglio 2020-30 giugno 2022 pari al 9,4%.

Come riportato su GNews, si è reso necessario un nuovo intervento a breve distanza dal precedente decreto del 3 febbraio 2023, in quanto quest’ultimo faceva riferimento alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per il periodo dal 1° luglio 2018 al 30 giugno 2020.

Il nuovo limite di reddito per l’ammissione al gratuito patrocinio diventerà operativo con la pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale.

Per legge ogni due anni deve esserci un adeguamento dei limiti di reddito per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Questo adeguamento deve essere fatto in relazione alla variazione, accertata dall’Istituto nazionale di statistica, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, verificatesi nel biennio precedente, da effettuarsi con decreto dirigenziale del Ministero della giustizia, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze.

I requisiti integrativi per patrocinio gratuito

L’art. 122 DPR individua i requisiti integrativi – si badi bene, non sostitutivi – che l’istanza di ammissione al gratuito patrocinio deve contenere oltre a quelli di cui agli artt. 76 DPR e ss. Come spiegato nel libro “Guida al patrocinio a spese dello Stato“, esso afferma che l’istanza contiene, a pena di inammissibilità, le enunciazioni in fatto ed in diritto utili a valutare la non manifesta infondatezza della pretesa che si intende far valere, con la specifica indicazione delle prove di cui si intende chiedere l’ammissione.

È importante precisare come la valutazione della non manifesta infondatezza va compiuta dal Consiglio dell’Ordine competente (organo competente a conoscere l’istanza in prima battuta) non su base astratta, ma su base concreta, dovendo il Consiglio valutare a tal fine “le enunciazioni in fatto ed in diritto” di cui l’istante intende avvalersi, e le “prove specifiche” di cui intende chiedere l’ammissione.

Applicando tali coordinate interpretative al processo esecutivo ne deriva che ai fini del giudizio di non manifesta infondatezza occorre verificare, da un lato, l’esistenza effettiva del titolo esecutivo (cioè di un documento che rientri tra quelli previsti dall’art. 474 c.p.c., o di una sentenza di condanna non generica, o di un titolo ottenuto nei confronti della stessa persona nei cui confronti si voglia agire), e, dall’altro, la possibile fruttuosità dell’esecuzione, ossia che la parte istante fornisca elementi idonei a ritenerne la non manifesta inutilità” (Cass. civ. sez. I, sent. 22 dicembre 2015, n. 25791).

Restando nel processo esecutivo, una precisazione è d’obbligo; la non manifesta inutilità non si traduce nell’onere a carico dell’istante di indicare nella propria richiesta i beni suscettibili di aggressione, ma semplicemente nel fatto che la parte che richiede l’ammissione al patrocinio deve fornire elementi idonei a ritenere la non manifesta inutilità dell’esecuzione che intende intraprendere. L’art. 123 DPR prescrive che per la presentazione o integrazione, a pena di inammissibilità, della documentazione richiesta ai sensi dell’articolo 79, comma 3 DPR, può essere concesso un termine non superiore a due mesi.

La norma seppur dettata per il processo civile è suscettibile di applicazione analogica anche in materia penale, individuando il termine di sessanta giorni come termine massimo “ragionevole” che è possibile concedere all’istante per il deposito della documentazione integrativa.

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Guida al patrocinio a spese dello stato

Con formulario e giurisprudenza, aggiornata al decreto 16 gennaio 2018 (G.U. 28 febbraio 2018, n. 49), di adeguamento dei limiti di reddito per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, l’opera è una guida di sicura utilità per Avvocati e Magistrati.Per i primi, soprattutto per i giovani, i compensi del patrocinio a spese dello Stato costituiscono parte importante dei guadagni e la principale preoccupazione è quella di intendere gli indirizzi seguiti dal singolo ufficio giudiziario. Per i secondi il patrocinio è un complesso intricato di norme il cui esito interpretativo coincide spesso con la liquidazione di parcelle anche importanti.Il testo consente l’immediata individuazione dell’informazione desiderata, anche grazie alla formulazione di quesiti cui si garantisce una soluzione operativa. I tanti riferimenti giurisprudenziali e le rassegne di massime che completano i singoli capitoli evidenziano le “best practices” da seguire, sia in sede di presentazione dell’istanza di ammissione sia in sede di decisione sulla stessa, nonché in materia di liquidazione dei compensi.Il formulario presente a fine testo propone modelli di istanze e provvedimenti giudiziali. Le formule sono disponibili anche in formato editabile e scaricabile alla pagina www.approfondimenti.maggioli.it grazie al codice riportato in coda.Santi Bologna, Magistrato ordinario in servizio con funzioni di giudice presso la prima sezione penale del Tribunale distrettuale di Caltanissetta.Docente, ad incarico, nella materia del diritto penale presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali costituita dall’Università degli studi di Enna “Kore” nell’anno accademico 2017-2018.

Santi Bologna | Maggioli Editore 2018

Come accedere al patrocinio gratuito

Il gratuito patrocinio è assicurato in tutti gli ambiti giurisdizionali: civile, penale, amministrativa, contabile, tributaria e volontaria. Come fare domanda di accesso? Diciamo che ci sono diverse sedi in base alla giurisdizione.

La domanda di ammissione in ambito civile si presenta presso la Segreteria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, competente rispetto al:

  • luogo dove ha sede il magistrato davanti al quale è in corso il processo;
  • luogo dove ha sede il magistrato competente a conoscere del merito, se il processo non è ancora in corso;
  • luogo dove ha sede il giudice che ha emesso il provvedimento impugnato per i ricorsi in Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei Conti.

La domanda di ammissione al patrocinio gratuito in ambito penale, si presenta invece all’ufficio del giudice dinanzi al quale si è instaurato il processo.

I moduli per le domande sono disponibili presso le stesse Segreterie del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e sono anche scaricabili dal sito web del Consiglio dell’Ordine di riferimento, deve contenere

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