Cumulo gratuito: quando conviene?

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La questione del cumulo gratuito per i professionisti ha finalmente trovato un lieto fine. Dopo il battibecco tra l’Inps e l’Adepp in merito a chi dovesse gestire il costo della pratica (battezzata “Tassa Boeri”) per ricongiungere i contributi versati nelle diverse Casse previdenziali, è stato trovato l’accordo con le prime Casse professionali (Inarcassa ed Enpam) che ha portato le parti a firmare nei giorni scorsi la convenzione consentendo di sbloccare i pagamenti delle pensioni in cumulo.

La soluzione adottata è molto semplice: gli oneri sostenuti per le procedure amministrativo-contabili saranno divisi in base alla quota di pensione erogata da ciascun ente.

In attesa che l’Inps trovi l’accordo anche con le altre Casse professionali, si riepilogano brevemente le peculiarità di tale istituto, al fine di capire quando e perché può essere utile per il professionista riunire all’interno del medesimo Ente previdenziale obbligatorio tutti i contributi versati.

Cumulo gratuito: come funziona?

Il meccanismo del cumulo gratuito, introdotto dal 1° gennaio 2013 per mezzo dell’art. 1, co. 239 della L. n. 228/2012, successivamente modificato dall’art. 1, co. da 195 a 198 della L. n. 232/2016, permette al lavoratore di riunire all’interno del medesimo Ente previdenziale obbligatorio tutti i contributi versati, nel corso della vita, a favore di diverse casse previdenziali.

Ciò, al fine di raggiungere, cumulativamente, il numero di anni contributivi necessari per usufruire della pensione. La profonda innovazione consiste nell’esercizio di tale facoltà senza il pagamento di alcun costo (a differenza per esempio della ricongiunzione che comporto un onere per il richiedente).

Come per la totalizzazione, nel cumulo gratuito i periodi contributivi maturati rimangono nelle rispettive gestioni e al momento del pensionamento l’Ente previdenziale trasferisce le quote di pensione all’INPS che ha il compito di erogare un’unica pensione.

Cumulo gratuito: chi sono i soggetti interessati?

Il Legislatore della Legge di Bilancio 2017 ha allargato la platea di soggetti che possono fruire del cumulo gratuito, includendo, dal 1° gennaio 2017:

  • i lavoratori iscritti a due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti;
  • i lavoratori autonomi (commercianti, artigiani, coltivatori diretti e mezzadri);
  • i lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps;
  • i lavoratori iscritti alle forme sostitutive ed esclusive della medesima (ex Inpdap, ex Enpals, Fondo Volo, Elettrici, Telefonici, ecc.);
  • i lavoratori iscritti alle casse professionali (es. Cassa Forense, Cassa dei Dottori Commercialisti, Cassa dei Consulenti del Lavoro, ecc.).

Restano invece esclusi gli agenti e rappresentanti (iscritti all’Enasarco).

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Cumulo gratuito: quali trattamenti pensionistici è possibile conseguire?

L’Inps permette a chi faccia richiesta di cumulo gratuito di poter conseguire grazie alla ricongiunzione dei contributi una serie di trattamenti pensionistici, ossia:

  • la pensione di vecchiaia;
  • la pensione anticipata;
  • l’assegno ordinario di invalidità;
  • la pensione di inabilità;
  • la pensione indiretta;
  • e la pensione supplementare.

Cumulo gratuito: perché sceglierlo?

Già fin qui è possibile intuire la convenienza di aderire al cumulo, in quanto gratuito, rispetto per esempio alla ricongiunzione (onerosa) o alla totalizzazione (gratuita sì, ma la pensione è calcolata interamente con il sistema contributivo). Inoltre, con il cumulo gratuito il lavoratore si vedrà liquidata la pensione con il “sistema retributivo”, fermo restando, in ogni caso, che, per i periodi successivi al 1° gennaio 2012, dovrà comunque essere utilizzato solo il “sistema contributivo”.

Al riguardo, è bene specificare che il cumulo gioverà esclusivamente al computo del numero complessivo di contributi versati nel corso della propria storia lavorativa. Per quanto riguarda invece quello che sarà l’ammontare del trattamento pensionistico, a tempo debito, ciascuna cassa, che sia stata beneficiaria del versamento di contributi da parte del lavoratore, verserà, per quella determinata quota, il proprio assegno pensionistico.

La pensione finale, erogata dalla cassa obbligatoria scelta, verrà accreditata con una soluzione unica, ma sarà internamente composta dalla somma di tutte le quote accumulate presso le diverse casse previdenziali.

Perché scegliere il cumulo?
–  È gratuito;
–  bisogna cumulare tutti i periodi contributivi maturati, non coincidenti;
–  non è previsto il cumulo se si è già titolari di un trattamento pensionistico;
–  la domanda va presentata presso l’Ente di ultima iscrizione;
–  la pensione è erogata dall’Inps, con provvista fornita dalle singole gestioni;
–  il calcolo della pensione non soggiace al metodo contributivo, ma fa riferimento al sistema che adotta ciascuna gestione previdenziale (sicuramente più vantaggioso rispetto alla totalizzazione);
–  i requisiti di accesso alla pensione anticipata sono quelli vigenti a livello nazionale e previsti dall’Inps;
–  possono utilizzare il cumulo gratuito anche i professionisti iscritti agli Albi professionali.

 

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