Legge 104, permessi riconosciuti anche se il disabile lavora

Permessi concessi anche al disabile per sé stesso

Redazione 03/11/17
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È possibile usufruire dei permessi e del congedo retribuiti, previsti dalla Legge 104, per assistere un familiare disabile, anche se quest’ultimo lavora. La normativa, infatti, impone che tali permessi siano concessi solo se la disabilità dell’assistito sia riconosciuta come grave, sia convivente e non ricoverato a tempo pieno.

Non importa se svolga o meno attività lavorativa e non è discriminante se il richiedente sia lavoratore del settore pubblico o privato.

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Chi può richiedere permessi e congedo della Legge 104

Ricordiamo che i permessi relativi alla Legge 104 possono essere richiesti dai genitori, il coniuge o convivente, i figli e i parenti o affini fino al 2° grado e possono essere accordati ad un solo lavoratore dipendente (tranne i genitori).

Nel caso in cui il disabile sia assistito a turno da familiari diversi, questi ultimi dovranno presentare di volta in volta la domanda per ottenere i requisiti.

Anche nel caso del congedo straordinario di 2 anni sarà solo il referente unico a usufruirne, a patto che l’assistito non sia ricoverato in strutture sanitarie a tempo pieno.

 

Secondo la Circolare n. 133 del 2000 lo stesso lavoratore disabile può ottenere per sé stesso i permessi retribuiti e, come chiarito dal Messaggio n. 24705/2011, i 3 giorni di permesso sono fruibili contemporaneamente dal disabile e dal familiare che lo assiste come referente.

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