Ape sociale approvata, le novità per chi beneficia della Legge 104

Ape sociale approvata entro oggi, quali sono le novità per i lavoratori e per chi assiste un parente con handicap grave?

Redazione 01/05/17
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L’attesissimo decreto attuativo dell’Ape sociale, la forma di anticipo pensionistico a carico dello Stato per i lavoratori in condizione di difficoltà, è stato firmato il 18 aprile dal Premier Gentiloni e dopo l’ok definitivo del Consiglio di Stato dovrebbe entrare in vigore per tutti gli aventi diritto oggi 1° maggio 2017. Facciamo allora il punto sulle ultime novità, con particolare riferimento ai lavoratori che beneficiano della Legge 104 e che assistono un parente disabile.

 

Ape sociale: si parte il 1° maggio?

La domanda che moltissimi lavoratori si pongono, dunque, è sempre la stessa: l’Ape sociale riuscirà a entrare in vigore oggi, 1° maggio, come più volte promesso dal Governo?

Se tutto andrà secondo i piani, le domande per accedere alla pensione anticipata potranno essere presentate da oggi da tutte le categorie di lavoratori interessate. La data ultima per l’invio della domanda è il 30 giugno, termine dopo il quale l’Inps stilerà una graduatoria ufficiale e inizierà ad accettare nuove richieste solo se avanzeranno risorse dai 300 milioni di euro disponibili. In caso contrario, gli aventi diritto dovranno aspettare il 2018. Con una nota importante: l’Ape sociale, come l’Ape volontaria, è per ora attivata solo in via sperimentale, e bisognerà dunque aspettare la prossima Legge di Bilancio per capire se sarà messa a regime.

Come funziona l’Ape sociale?

L’Ape sociale, come l’Ape volontaria, è una tipologia di anticipo pensionistico che consente a determinate categorie di lavoratori di andare in pensione a 63 anni, e quindi fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi prima della normale pensione di vecchiaia. A differenza dell’Ape volontaria, l’Ape sociale è totalmente a carico dello Stato e quindi non costringe il lavoratore a ricorrere a prestiti bancari di alcun tipo.

Possono usufruire dell’Ape sociale quattro categorie di lavoratori:

  • i disoccupati che non percepiscono le prestazione per la disoccupazione da almeno 3 mesi;
  • gli invalidi civili con invalidità uguale o superiore al 74%;
  • i lavoratori dipendenti che svolgono mansioni gravose da almeno 6 anni;
  • i lavoratori che assistono da almeno 6 mesi un parente convivente con handicap grave.

Il requisito contributivo è pari a 30 anni per tutte le categorie tranne che per gli impegnati in mansione gravose, per il quali sale a 36 anni.

L’Ape sociale e i benefici da Legge 104

È bene innanzitutto specificare un punto fondamentale: i portatori di handicap grave, in sé, non possono beneficiare dell’Ape sociale. Come specificato nel paragrafo precedente, sono coloro che assistono in via continuativa un parente di primo grado disabile da almeno 6 anni a poter andare in pensione fino a 3 anni e 7 mesi prima.

Il lavoratore portatore di handicap può invece usufruire dell’Ape sociale se rientra nella seconda delle categorie sopra descritte, ossia se presenta un’invalidità riconosciuta superiore al 74%. Handicap e invalidità sono infatti due concetti distinti: il primo si riferisce allo svantaggio sociale del disabile, il secondo alla riduzione della capacità lavorativa.

Legge 104: Ape sociale o congedo di due anni?

Oltre all’Ape sociale a carico dello Stato, i lavoratori che assistono il parente disabile in via continuativa possono usufruire, per effetto della Legge n. 53/2000 e del D.Lgs n. 151/2001, del congedo straordinario di 2 anni.

Il congedo dà diritto a una sospensione dell’attività lavorativa fino a un massimo di 2 anni  con indennità pari all’ultima retribuzione fino a un totale massimo lordo di 70mila euro. L’intero periodo, inoltre, è coperto da contribuzione figurativa. L’Ape sociale, invece, permette di andare in pensione fino a 3 anni e 7 mesi prima del dovuto ma non può superare il tetto mensile di 1.500 euro lordi. Sta al lavoratore, dunque, con l’aiuto dell’Inps e delle associazioni sindacali, decidere di quale misura beneficiare nel caso assista un parente di primo grado portatore di handicap.

 

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