Codice Appalti: approvato il decreto correttivo

Redazione 13/04/17
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È stato definitivamente approvato dal Governo il decreto correttivo del Codice degli Appalti (D.Lgs. n. 50/2016) che fin dalle prime applicazioni aveva suscitato perplessità. Si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Leggi qui il testo definitivo del Codice degli Appalti, così come risultato dal decreto correttivo.

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Scopriamo subito quali sono le principali novità legislative.

Più Trasparenza e Nuovi Compensi

In primo luogo le Stazioni appaltanti nomineranno il proprio Presidente di commissione scegliendolo tra esperti segnalati dall’Autorità Anticorruzione, per garantire una maggiore trasparenza e imparzialità delle gare.

In secondo luogo, si è inciso sui compensi dei professionisti, che saranno calcolati attraverso parametri specifici che le stazioni appaltanti devono conoscere, nonché quelli delle imprese partecipanti alle gare. Anche i progettisti dovranno ricevere un trattamento economico calcolato sulla base di tabelle del Ministero della Giustizia.

Antiturbativa: soglia fino a due milioni

La soglia di utilizzo del criterio del prezzo più basso per orientare l’assegnazione delle opere sale fino a due milioni: tuttavia, i presupposti sono che l’appalto sia assegnato in base all’immediata eseguibilità del progetto, che sarà preferito quanto più permetta ai costruttori di limitarsi ad eseguire i lavori. Inoltre, è necessario che siano escluse le offerte che avanzeranno percentuali di ribasso inferiori o superiori alla media (c.d. metodo antiturbativa). Solo in caso di gara si procederà all’identificazione tramite sorteggio per criterio matematico.

Subappalto al 30%: rischio infrazione UE

Rimasta intatta la disciplina sul subappalto, nonostante gli ammonimenti ricevuti da Bruxelles. Gli appaltatori non potranno subappaltare ad altre imprese più del 30% del valore complessivo del contratto. Per i contratti in cui vi siano lavori di valore complessivo superiore ai 5,2 milioni, poi, dovranno indicare fin dall’inizio una rosa di tre subappaltatori disponibili e qualificati per eseguire le opere.

Almeno 15 imprese nelle procedure di negoziazione

Inoltre, verrà stimolata e garantita ancor più la concorrenza, già dalla fase delle trattative private: infatti, è stato fissato a 15 il numero di imprese partecipanti richiesto per avviare le procedure negoziate, quando l’importo dei lavori sia compreso tra i 150 mila euro e 1 milione. Per quanto concerne, invece, gli appalti di servizi e forniture, saranno coinvolte almeno 10 imprese, riconducendo la disciplina legislativa nella conformità con il diritto comunitario.

Valore alla sostanza: la qualità dell’impresa

Cambiano anche i metodi di valutazione della qualità delle imprese, che potranno indicare i 5 migliori anni di attività nell’ambito dell’ultimo decennio. Il medesimo fine è stato perseguito anche a favore dei direttori tecnici: coloro che non siano possessori di un titolo di studio idoneo, non verranno eliminati qualora abbiano maturato sul campo l’esperienza necessaria a svolgere il proprio compito.

Il Raiting d’impresa come premio facoltativo

Il c.d. Raiting d’impresa sarà volontario e anche premiato: infatti, l’Anac rilascerà un certificato che attesti la reputazione dell’impresa costruttice, che farà guadagnare punti aggiuntivi nell’aggiudicazione della gara d’appalto.

Per stimolare l’accesso ai contratti pubblici da parte delle Pmi locali, poi, è stata prevista la riserva di un posto per una di queste negli appalti inferiori ad un milione di euro, con il rischio anche di collidere con la normativa europea sulla concorrenza. Ridotto anche l‘ammontare delle garanzie richieste per la partecipazione.

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