Voluntary Bis: il Fisco indaga sui falsi residenti all’estero

Redazione 07/03/17
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L’Agenzia delle Entrate potenzierà la lotta all’evasione e la caccia ai capitali all’estero nel corso del 2017. Dopo il varo della voluntary disclosure bis per tutti gli evasori che vogliono regolarizzare la loro posizione, entrano infatti in scena quest’anno nuovi accordi internazionali con 53 Paesi per lo scambio di informazioni con le autorità fiscali estere.

Il Fisco metterà a punto, in particolare, delle liste selettive che si baseranno su una serie di precisi parametri e prenderanno di mira per i controlli soprattutto i cittadini iscritti all’Aire, l’anagrafe dei residenti all’estero.

Vediamo allora quali saranno le principali novità.

Capitali all’estero: le liste selettive del Fisco

La principale arma che l’Agenzia delle Entrate utilizzerà nel tentativo di recuperare le somme occultate all’estero e non dichiarate al Fisco sarà costituita dalle liste selettive.

Si tratta di elenchi di cittadini italiani sospettati di evasione fiscale individuati sulla base di 13 tipologie di elementi. Tra questi, i più importanti sono mirati all’individuazione dei contribuenti che dichiarano di risiedere all’estero ma che nella pratica vivono stabilmente in Italia. Le Entrate, infatti, sospettano che un gran numero delle iscrizioni all’Aire siano fasulle.

Quali sono gli indizi che fanno scattare il controllo?

Molti quindi gli indizi che possono allertare il Fisco e portare a un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Nella lotta all’evasione, l’Agenzia prenderà in considerazione la presenza stabile di familiari in Italia, la titolarità di quote societarie o cariche sociali, l’apertura di partite Iva e soprattutto l’intestazione di utenze domestiche. Tutti elementi che possono far pensare a una residenza in Italia, soggetta alle leggi fiscali italiane.

Decisiva, come accennato in apertura, sarà la stretta collaborazione con le autorità fiscali dei 53 Paesi che hanno aderito al Common Reporting Standard dell’Ocse. Ma non solo: nel corso del 2017 una grossa mano alle indagini sarà data anche dai Comuni, che dovranno comunicare alle Entrate tutte le nuove iscrizioni dei cittadini all’Aire.

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Come funziona la voluntary disclosure bis?

Su di un binario parallelo con le nuove liste selettive delle Entrate si muove ovviamente la voluntary disclosure “bis” del 2017.

La voluntary disclosure, o collaborazione volontaria, è uno strumento per la lotta all’evasione fiscale che consente ai contribuenti che sono in possesso di redditi non dichiarati, all’estero o in Italia, di regolarizzare la propria posizione autodenunciandosi allo Stato. I contribuenti che usufruiranno della misura, e che quindi collaboreranno con l’autorità finanziaria, saranno costretti a pagare le tasse, ma potranno usufruire di uno sconto sulle sanzioni e sulla mora e di un condono penale sui reati connessi (esclusi quelli più gravi, come il riciclaggio).

Come si può inviare la domanda?

Le domande per la voluntary disclosure del 2017 possono essere inviate a partire dal 7 febbraio utilizzando il modello pubblicato sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate.

La richiesta deve essere presentata per via telematica, e può essere inviata sia direttamente (se si è abilitati ai servizi Entratel o Fisconline) sia tramite l’ausilio di intermediari abilitati. Termine ultimo per la presentazione delle domande, che possono essere relative alle sole irregolarità commesse entro il 30 settembre 2016, è il 31 luglio 2017.

Davide Basile

Redazione

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