Bonus elettrico 2017: come ottenere lo sconto

Redazione 14/01/17
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Il cosiddetto bonus elettrico è previsto sia per le famiglie economicamente svantaggiate, sia per chi soffre di disagio fisico, cioè per coloro che sono affetti da malattie gravi e per la sopravvivenza necessitano di specifiche apparecchiature elettromedicali.

Vediamo nel dettaglio in cosa consiste il bonus!

Bonus elettrico 2017: quali requisiti avere

Tutti i soggetti affetti da grave malattia o i nuclei familiari presso i quali vive un soggetto affetto da grave malattia, hanno diritto al bonus elettrico perché questi sono costretti ad utilizzare particolari apparecchiature elettroniche per sopravvivere.

Di seguito una lista di apparecchi elettromedicali grazie ai quali i soggetti malati possono restare in vita:

  • apparecchiature per pressione positiva continua
  • ventilatori polmonari
  • polmoni d’acciaio
  • tende per ossigeno terapia
  • concentratori di ossigeno fissi
  • concentratori di ossigeno portatili
  • aspiratori
  • monitor multiparametrici
  • pulsossimetri
  • apparecchiature per la dialisi peritoneale
  • apparecchiature per emodialisi
  • nutripompe
  • pompe d’infusione
  • pompe a siringa
  • carrozzine elettriche
  • sollevatori mobili
  • sollevatori mobili a sedili elettrici
  • sollevatori mobili a barella elettrici
  • sollevatori fissi a soffitto
  • sollevatori per vasca da bagno
  • materassi antidecubito.

Bonus elettrico 2017 per disagio fisico: come richiederlo?

Per richiedere il bonus elettrico 2017 per disagio fisico è necessario presentare la relativa domanda al Comune di residenza. La richiesta deve essere fatta dal titolare della fornitura elettrica anche se è diverso dal soggetto malato. Verranno compilati i moduli messi a disposizione dal Comune o da qualsiasi ente designato, come per esempio il CAF.

Inoltre, dovranno essere allegati alla domanda un certificato Asl che attesti la condizione del soggetto in questione e quindi che dichiari che a causa della sua situazione è obbligato ad utilizzare determinate apparecchiature elettromediacali indispensabili per la sopravvivenza. Verranno anche indicati il tipo di apparecchiatura e le ore di utilizzo giornaliero oltre all’indirizzo in cui è istallata. Ovviamente non possono mancare il documento di identità e il codice fiscale del richiedente e del malato.

Dovranno essere fornite anche le informazioni reperibili in bolletta come il codice POD e la potenza impegnata o disponibile della fornitura.  Il codice POD è un codice alfanumerico che identifica il punto fisico in cui l’energia viene consegnata dal fornitore.

Infine, non è necessario presentare l’ISEE per ottenere il bonus perché viene concesso al di là della fascia di reddito del richiedente o della famiglia.

Valore economico del bonus elettrico 2017

Economicamente il bonus elettrico 2017 per disagio fisico ha un valore articolato in 3 livelli che dipendono da:

  • potenza contrattuale,
  • apparecchiature elettromedicali salvavita utilizzate
  • tempo giornaliero di utilizzo (fino a 8 ore, tra 8 e 16 ore, oltre 16 ore al giorno)

In base al certificato dell’Asl viene calcolato il livello da assegnare al soggetto richiedente.

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LA PROTEZIONE PATRIMONIALE DEI SOGGETTI DISABILI

Con il decreto attuativo interministeriale, firmato il 23 novembre 2016, è divenuta operativa la Legge 22 giugno 2016, n. 112 – nota come legge sul “Dopo di noi” –  volta a favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia dei soggetti con disabilità grave.Il manuale si sofferma sugli strumenti con cui il legislatore ha inteso agevolare le erogazioni a favore di persone con disabilità grave, da parte di soggetti privati, attraverso la costituzione di trust, di vincoli di destinazione e di fondi speciali, proponendo alcune formule personalizzabili, attraverso cui procedere alla relativa istituzione. Grande valenza assumono le disposizioni tributarie, con le quali il legislatore ha voluto garantire il riconoscimento dell’esenzione fiscaleai trasferimenti di beni e diritti, aventi siffatte finalità.Con riferimento a un caso realistico, viene poi esaminato il trust c.d. “autodichiarato”, oggetto di recente interpello, proposto dagli Autori e accolto dall’Agenzia delle entrate.Ragioni di ordine sistematico hanno, infine, suggerito di avviare un confronto con le ONLUS, sia per individuare i limiti propri dei negozi realizzati su base individuale, sia per enfatizzare la centralità assunta dall’aspetto assistenziale: l’intento di declinare dette esigenze ha portato a proporre l’istituzione di un “trust collettivo”, dedicato, in un’ottica mutualistica, a più persone affette da disabilità grave.Oltre al commento della norma e all’individuazione degli strumenti giuridici di tutela, il volume fornisce un utilissimo supporto redazionale per la stesura degli atti esaminati nel testo, grazie al formulario personalizzabile, presente nell’apposita sezione on line.» Giammatteo Rizzonelli, Notaio, specializzato nella materia dei patti di famiglia e del trust.» Piero Bertolaso Brisotto, Dottore Commercialista.

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