Voucher 2017 e legge elettorale: cosa prevede l’agenda del Governo Gentiloni

Redazione 09/01/17
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La settimana appena iniziata sarà davvero impegnativa per il nuovo Premier Gentiloni: l’agenda 2017 non è fitta solo di buoni propositi, bensì anche di scadenze impellenti e improrogabili.

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A causa dello scorso referendum costituzionale, infatti, molti impegni politici sottoscritti dal Governo Renzi erano stati posticipati all’anno venturo, per non influenzare, più di quanto già non fosse stato, l’esito referendario.

Agenda Gentiloni: a quando la Legge Elettorale?

La priorità assoluta dei parlamentari, nonché dei cittadini, resta quella legata al voto: ancora aperto il dibattito sulla Legge Elettorale in fieri. Proprio domani, 10 gennaio 2017, la Commissione Affari Costituzionali redigerà un calendario dei lavori preparatori alla nuova legge, a meno che non si decida concordemente di pazientare ancora qualche giorno.

Infatti, il prossimo 24 gennaio la Consulta si esprimerà sulla legittimità costituzionale della legge elettorale Italicum, che, una volta “ripulita”, potrà essere utilizzata per le prossime elezioni. Non sarà dunque necessario, da parte della Corte, osservare il principio di “leale collaborazione istituzionale”: infatti, nonostante la fretta declamata da molti esponenti politici all’indomani del referendum, nessuna parte politica ha presentato un progetto di legge elettorale alternativo.

Questione Voucher: revisione o abrogazione?

Al secondo posto in ordine di urgenza è la questione voucher: dopo che è stata ribadita frequentemente la centralità del lavoro nell’ambito delle politiche di Governo, si attende l’epilogo della discussione intorno al lavoro accessorio, e quindi all’uso dei buoni da 10 euro lordi. In particolare, oggi esce il primo monitoraggio ufficiale dell’impiego dei voucher: si vuole in questo modo constatare l’effettiva incidenza dell’ultima modifica legislativa di ottobre.

Il D. Lgs. n. 185/2016 ha infatti cercato di consolidare la tracciabilità dei voucher e ha introdotto sanzioni che variano dai 400 ai 2 mila 400 euro. Anche in questo caso, però, l’agenda è bloccata dall’imminente pronuncia della Corte Costituzionale sui quesiti referendari proposti dalla CGIL: tra questi, figura anche l’abolizione dei voucher, dei quali sapremo la sorte il prossimo 11 gennaio.

Governo Gentiloni: i “residui” del Governo Renzi

Ancora in sospeso, poi, ci sono ben 4 Ddl legati alle scorse Leggi di Bilancio, rimaste prive di attuazione: quello sul processo civile, il cui disegno è in seconda lettura in Senato; la legge delega in contrasto alla povertà, per cui era già stato stanziato 1 miliardo di euro; quello attuativo del Jobs Act rispetto ai lavoratori autonomi, in seconda lettura presso la Commissione Lavoro della Camera. Infine, quello del 2015 sulla concorrenza, la cui seconda lettura deve essere ancora calendarizzata in Senato.

PA e Contratti: in attesa del rinnovo, interviene il Decreto Milleproroghe

Anche il settore PA è cruciale: il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione deve essere firmato dall’Aran, che domani invece vaglierà l’atto di indirizzo su permessi e distacchi sindacali. Lo scorso 30 novembre, il governo era giunto all’accordo coi sindacati per la revisione della contrattazione di categoria, concedendo, mediante l’impiego di 5 miliardi di euro, l’aumento medio mensile dello stipendio di 85 euro.

Nel frattempo, grazie al recente Decreto Milleproroghe, è stata posticipata la scadenza dei contratti dei precari e della validità delle graduatorie dei concorsi.

Riforma del Processo Penale: “al di là della durata del mio governo, la riforma andrà avanti”

In sospeso, ma non abbandonato, è infine il progetto di riforma del processo penale, fatto slittare a gennaio per il solito motivo referendario. Sono coinvolte modifiche di grossa portata, riguardanti, ad esempio, la prescrizione, la disciplina delle intercettazioni, il regime di procedibilità per alcuni reati, l’inasprimento delle pene, e numerosi altri aspetti procedimentali. Tra tutti, questo è sicuramente il progetto più avanzato: infatti, già approvato con modifiche alla Camera lo scorso agosto 2016, è ora al vaglio del Senato.

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