Esodati ultime notizie: quanto manca e come funziona l’Ottava Salvaguardia

Redazione 14/06/16
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In attesa di sapere che riscontri avrà il secondo vertice, fissato per oggi, tra sindacati e Governo, in tema di Riforma Pensioni è in arrivo l’ottava salvaguardia per i lavoratori esodati che sono rimasti penalizzati dalla Legge Fornero.

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SPECIALE SU ESODATI 2016: ULTIME NEWS SU SALVAGUARDI E PENSIONE

Di seguito, si riporta una breve Guida sulla normativa e sui nodi che sono ancora da sciogliere.

Riforma Pensioni 2016/2017: Esodati, problema risolto?

È in dirittura d’arrivo l’ottava salvaguardia, la manovra che dovrebbe finalmente porre fine all’odissea che dal 2011 interessa i lavoratori esodati, rimasti ‘bloccati’ dalla Riforma Fornero sulle pensioni.

Il provvedimento, infatti, è stato pensato per tutelare i circa 30mila esodati rimasti fuori dalle precedenti salvaguardie e per poter garantire loro l’accesso alle pensione con le vecchie norme. A dirigere i lavori è la Commissione Lavoro della Camera sotto la guida del Presidente, Cesare Damiano, e di Maria Luisa Gnecchi del Partito Democratico.

Come spiegato dallo stesso Damiano si tratterà dell’ultima e “definitiva salvaguardia degli esodati”. La proposta, infatti, sembra non mettere in cantiere coperture finanziarie aggiuntive dal momento che si vogliono utilizzare esclusivamente “le risorse del Fondo a suo tempo appositamente istituito: si tratta di oltre 11 miliardi di euro per salvaguardare circa 172mila lavoratori”, ha specificato il Presidente della Commissione Lavoro.

Ottava Salvaguardia Esodati: quanto manca all’avvio definitivo?

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Il provvedimento, tuttavia, prima del lancio definitivo, deve attendere che la precedente operazione di salvaguardia (la settima) venga conclusa, dal momento che l’intervento dell’ottava tutela è direttamente connesso al riutilizzo dei posti e delle risorse avanzate dalle salvaguardie precedenti.

Una volta conclusa definitivamente la settima salvaguardia, quindi, bisognerà far partire un’apposita conferenza dei servizi interministeriale atta ad attestare le risorse eccedenti sul Fondo degli esodati e così accordare il riutilizzo di quanto maturato in precedenza.

Il problema delle lavoratrici esodate dalle Poste Italiane

Tra i nodi ancora da sciogliere rimane il problema che riguarda le lavoratrici esodate dalle Poste Italiane che non sono state incluse nelle precedenti salvaguardie. Nello specifico, secondo quanto affermato in un’interrogazione in Commissione Lavoro alla Camera dal sottosegretario al Welfare, Massimo Cassano, si tratta di 82 lavoratrici esodate che maturano i requisiti per accedere alla pensione a decorrere dal 2018.

La questione, infatti, si focalizza proprio sul calcolo esatto del numero delle lavoratrici esodate escluse dalle precedenti salvaguardie, che in realtà ammonterebbero a centinaia in quanto i dati che sono stati diffusi dall’INPS sembrerebbero incompleti poiché non comprensivi:

1) delle cessazioni individuali del rapporto di lavoro per i quali non sussiste l’obbligo di inviare un’apposita comunicazione all’INPS;

2) dei lavoratori che non hanno presentato domanda di salvaguardia.

L’INPS ha comunicato il numero delle esodate, ottenendolo contabilizzando esclusivamente i lavoratori di Poste Italiane a cui l’Istituto non ha accolto la domanda di salvaguardia per cessazione del rapporto di lavoro derivante da accordo individuale sottoscritto entro il 31 dicembre 2011, per mancanza del requisito anagrafico o di quello contributivo, lasciando così fuori i lavoratori deceduti, i titolari di pensione e i lavoratori cessati successivamente al 31 dicembre 2012.

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