Pensioni novità: Pensione Anticipata quando e per chi? Ecco chi avrà maggiori penalizzazioni

Redazione 19/05/16
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In materia di Riforma Pensioni 2016, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in vista dell’incontro fissato al 24 maggio con CGIL, CISL, UIL e alla vigilia della manifestazione nazionale indetta dai sindacati dei pensionati, ha dichiarato che le penalizzazioni per la flessibilità in uscita “non saranno uguali per tutti”.

Lo stesso ha poi chiarito che “chi ha perso il lavoro è diverso da chi vuole legittimamente lasciare il lavoro 3 anni prima”.

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PENSIONE ANTICIPATA: PENALIZZAZIONI DIVERSE PER CHI?

Stando alle parole del ministro Poletti, è fuori dal vaglio del Governo l’ipotesi di prevedere “un taglio lineare” volto a permettere ai lavoratori di poter accedere alla pensione in anticipo. La misura alla quale stanno lavorando i tecnici di Palazzo Chigi, ha confermato il ministro, “parte con l’individuazione di 3 anni di 3 classi di età”, prevedendo, tuttavia, nel corso del tempo, uno slittamento pensato per allargare il beneficio a nuove classi di età.

Secondo Poletti “il meccanismo durerà nel tempo”, tuttavia ancora non è certo se “sarà strutturale o permanente” dovendo comunque tenere sempre in considerazione i vincoli di bilancio.

PENSIONE IN ANTICIPO: QUALI TAGLI SUGLI ASSEGNI?

E’ stato lo stesso Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a ufficializzare il taglio per la riduzione dei trattamenti previdenziali con il decollo dell’Ape (il cosiddetto Anticipo pensionistico) pensato per rendere più flessibili le uscite verso la pensione degli “over 63”.

Il Premier ha, infatti, confermato come la riduzione della pensione varierà sulla base del numero di anni dell’anticipo e dell’entità dell’assegno percepibile al momento del raggiungimento della soglia di vecchiaia. Il taglio sarà compreso tra l’1 e il 3% all’anno, con la possibilità di raggiungere quota 4% per quanto attiene agli assegni più cospicui.

Secondo Renzi l’intervento sulle pensioni, da inserire nella legge di Stabilità per il 2017 se non si riuscirà a farlo partire già da quest’anno, sarà comunque strutturale e ne beneficeranno, in via permanente, gli over 63, partendo la prima fase con i nati nel ’51, ’52 e ’53.

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RIFORMA PENSIONI:  LA PROPOSTA DEL SINDACATO

L’incontro con i sindacati del prossimo 24 maggio già si annuncia acceso per via della contrarietà espressa dalle tre sigle sindacali, in particolare dalla UIL, per quanto riguarda le penalizzazioni legate alla flessibilità in uscita.

“ Secondo un nostro studio – ha dichiarato al riguardo il segretario UIL Carmelo Barbagallo – un uomo che decidesse di andare in pensione a 65 anni e 7 mesi, cioè con un anno di anticipo, perderebbe ogni anno, e per tutta la vita, l’equivalente di una mensilità netta. La proposta del sindacato prevede invece di poter andare a riposo anche a 62 anni senza penalizzazioni, visto che la penalizzazione è insita nel sistema contributivo: lasciando prima il lavoro si versano meno contributi e dunque l’assegno è più basso”, conclude Barbagallo.

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