Nuovo Codice Appalti, Criteri Minimi Ambientali: come cambiano e quali utilizzare nelle gare?

Redazione 11/05/16
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Con la pubblicazione del documento di consultazione relativo alle “Linee guida in materia di offerta economicamente più vantaggiosa”, la cui scadenza dei contributi online risulta essere fissata per il 16 maggio 2016, si sono aperti numerosi fronti di riflessione sul coordinamento delle previsioni del Nuovo Codice Appalti con la normativa previgente e nello specifico con riferimento ai Criteri Minimi Ambientali.

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CRITERI MINIMI AMBIENTALI NEGLI APPALTI PUBBLICI, Cosa cambia negli Acquisti Verdi dopo l’emanazione del Collegato Ambientale e il nuovo Codice degli appalti 

Bologna il 19 maggio 2016

Qual è il rapporto tra i Criteri Minimi Ambientali e i relativi punteggi premianti previsti nei CAM con i criteri di sostenibilità energetico ambientale contenuti nel codice di cui all’OEPV del Codice (Art.95 comma 6)?

Occorre fare una breve premessa sui CAM: il  Piano d’Azione Nazionale, rinvia ad appositi decreti, emanati dal  Ministero dell’ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, per  l’individuazione di un set di criteri ambientali “minimi” per ciascuna tipologia di acquisto con  riferimento alle diverse categorie merceologiche individuate nel PAN-GPP.

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Per ciascun criterio o set di criteri, vengono definiti obiettivi quantitativi e temporali con  riferimento alla loro applicazione nelle  pratiche di acquisto pubblico che, con l’entrata in vigore del collegato ambientale, sono divenute obbligatorie con le diverse percentuali di applicazione.

Nello specifico, per gli appalti relativi all’acquisto di lampade e di servizi di illuminazione, ai servizi energetici per gli edifici e alle attrezzature elettriche ed elettroniche per l’ufficio  e per progettazione e costruzione ristrutturazione manutenzione di edifici, la norma prevede una applicazione del 100% del valore delle gare di appalto. Nel dispositivo, inoltre, è prevista l’applicazione dei CAM, per almeno il 50% del valore, per le ulteriori categorie di servizi e di prodotti per i quali sono stati emanati i relativi decreti. Tale norma si estende ai CAM, che saranno via via pubblicati, e che rientreranno nell’ambito della applicazione della predetta legge.

I criteri ambientali si definiscono “minimi” in quanto elementi “di base” di  qualificazione delle  iniziative ambientalmente  preferibili, e costituiscono la  dotazione minima di  specifiche tecniche, atte  a garantire un’adeguata risposta da  parte del  mercato all’offerta verde proposta.

QUALI SONO I CRITERI AMBIENTALI DA UTILIZZARE NELLE GARE?

I criteri ambientali da utilizzare nelle gare, devono essere validi da un punto di vista scientifico, verificabili da parte dell’ente aggiudicatore, e realizzabili per  le imprese offerenti.

Pertanto, laddove possibile, i criteri faranno riferimento alle norme tecniche esistenti ad  etichette ecologiche ufficiali di vario tipo, attingendo dalle varie fonti informative esistenti; e saranno calibrati in  modo da garantire il rispetto dei  principi della non distorsione della  concorrenza, e della par condicio, garantita a tutti gli offerenti.

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QUANDO SI PREVEDONO CRITERI PREMIANTI?

Si prevedono criteri premianti per le caratteristiche ambientali che verranno individuate in correlazione all’attribuzione di punteggi: tale procedura consiste, nell’assegnare dei punteggi tecnici in  più  in  favore di determinate performance ambientali, così come tra l’altro previsto nel nuovo codice dei contratti.

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