Nuovo Codice Appalti: approvato il testo definitivo. Ecco cosa cambia nel 2016

Redazione 15/04/16
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Approvato nel Consiglio dei Ministri del 15 aprile 2016 il testo definitivo del Nuovo Codice Appalti

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Lunedì 2 maggio 2016 – dalle 10.00 alle 12.00

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NUOVO CODICE APPALTI: IL TESTO DEFINITIVO

Quale ultimo termine utile ai fini dell’approvazione del decreto, la legge delega ha stabilito la data del 18 aprile prossimo.

Il testo definitivo del Nuovo Codice Appalti è stato chiuso tra il 13 e il 14 aprile, e adesso è stato approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri. E’ prevista la pubblicazione e l’entrata in vigore del testo il 18 aprile 2016, in tempo per la scadenza dei termini previsti dalle direttive europee.

NUOVO CODICE APPALTI: I NODI SCIOLTI

Circa l’iter che ha seguito fino ad ora il nuovo Codice Appalti, i nodi principali su cui si è discusso prevalentemente e su cui si è incentrato l’esame del Cdm hanno riguardato:

1) MASSIMO RIBASSO

Si tratta dei criteri di assegnazione degli appalti, con la cancellazione dell’istituto del massimo ribasso, ossia sia la possibilità di assegnare le commesse soltanto sulla base del prezzo offerto dalle imprese.

Secondo il parere espresso dal Parlamento questa possibilità va tolta dall’ordinamento, mantenendola esclusivamente per i microappalti sotto i 150mila euro.

2) ANAC

Il ruolo dell’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione, alla quale spetta prima di tutto il compito di proporre le linee guida di attuazione del codice in sostituzione del vecchio regolamento appalti. Questo per rispondere al seguente scopo: sostituire l’ipertrofia normativa con una regolamentazione flessibile (la cosiddetta soft law) in grado di rispondere in maniera più veloce alle sollecitazioni del mercato.

Inoltre il nuovo Codice Appalti affida all’ANAC diversi compiti nuovi.

3) PASSAGGIO DAL VECCHIO AL NUOVO SISTEMA

Si tratta delle questioni attinenti alla transizione dal vecchio al nuovo sistema: il nuovo Codice degli Appalti, infatti, come detto sopra, entrerà in vigore il 18 aprile con l’ANAC che ha bisogno di un periodo di almeno 3 mesi per emanare il vademecum attuativo.

Nel periodo di interregno verrà ancora applicato il vecchio regolamento con il rischio però di creare un vero e proprio caos sia per le amministrazioni che per le imprese.

Redazione

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